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sabato 29 novembre 2008

La mensola di un tempo

Simboli... della bellezza

Osservo ed è come se il mondo mi stesse parlando per simboli quando invece, fino a un attimo fa, credevo si esprimesse alla lettera.
Davide Bregola, Lettera agli amici sulla bellezza

venerdì 28 novembre 2008

Sushi e sashimi (+x;+y)

Sushi e sashimi. Cultura anche questo!

Primo o terzo quadrante del piano cartesiano, mia sorella la cena di ieri se la sarebbe ricordata di sicuro!

Un quarto di secolo è un bel pò di vita che si è vissuta e andava onorata. Ho pensato che la solita cena all'agriturismo, quella che poi ti fa tornare a casa rotolando, sarebbe stata banale e il mio fegato ci aveva messo una croce grossa qualche tempo fà. Fedele a me stessa e fedele alla mia passione per l'anormale, li ho portati (mia sorella&Co.!) al ristorante giapponese.

Dopo ieri sera, mi è parso che la lista personale di M. (ma che condivide col fidanzato)dei posti in cui si può tornare se si ha fame si sia arricchita...anche se lei mangia rigorosamente con la forchetta!

La frase che ho sentito ripetersi più spesso:-Allora, la prossima volta prendo il riso che hanno preso M e P!Però anche il branzino non è male!

...il dolce, però,assolutamente Maga Cacao!...(ora è anche a P.S.Elpidio)

giovedì 27 novembre 2008

Come musica

Leggo.

Una canzone suona. Come musica. E anche lei lo avrebbe voluto dire, ma l'ha già detto chi le è accanto. Proprio quella che giorni interi le ha tenuto compagnia in quel breve tragitto. La stessa che oggi le ha riportato alla memoria il sorriso che non vede più da tanto.

martedì 25 novembre 2008

Rivedersi

Leggo.

E' freddo e c'è vento, molto vento. Scende dall'auto e gli va incontro. Un sorriso. Prima lo sente e poi lo vede.I ricci volano e lei tenta di tenerli a bada, anche un pò imbarazzata. Gli occhi marroni la osservano, lei li sente.
Due passi, poi tre e così via. Non è sabbia e non sono nemmeno ciottoli. Un bimbo che gioca, il mare che suona e la nebbia che inumidisce la scena. La luce è bianca, di quelle che fanno lacrimare gli occhi. Poche parole, molte pause, qualche risata. E tutto sembra finto.Iniziò tutto in un modo così puro e vero che ora, nonostante si possano anche toccare, ora è assolutamente irreale.

lunedì 24 novembre 2008

La favola di Amore e Psiche

Giovedì 20, mentre il Teatro delle Api ospitava Rampini, al Cicconi di Sant'Elpidio a Mare c'era lo spettacolo teatrale La favola di Amore e Psiche, con Andrè De la Roche e Beppe Barra.

Bello!Non me lo aspettavo così, il libro l'ho letto mille volte e sono andata sempre di fantasia nell'immaginare le scene. Poi ti vedi lì chi apre bocca per dar voce al narratore, a Psiche, alle sorelle,...e corpo ed ali ad Amore.

Canti e balli hanno arricchito lo spettacolo che è stato veramente spettacolare (gioco di parole necessario).
De la Roche sfoggia un talento e una professionalità impressionanti. Barra è stato coinvolgente e Psiche, mi sfugge il nome dell'attrice, è stata veramente brava a trattenersi alle battute di Barra.

Stile napoletano,io lo definisco così. Allegro.

Dalla finestra

sabato 22 novembre 2008

Come scrivo

Mezzanotte zero zero. Non è una nuova marca di farina,è semplicemente mezzanotte.

Un modo poetico di scrivere, un modo di rendere qualcosa di semplice, e forse banale,davvero piacevole.
Non esce fuori sempre, non sempre si traduce in parole. Il bello è che quando mi prende...mi prende.

Me lo diceva l'insegnante di lettere alle superiori e a me piaceva un sacco.

Ehi bella, la modestia dove la mettiamo?!Va bene, faccio ammenda.
Come scrivo lo leggete e sapete voi com'è. Io posso solo far notare, ai ciechi che non se ne sono ancora accorti, che faccio una miriade di errori di ortografia...però la calligafria è impeccabile!!!


Il virgolettato è per le parole che escono da altre bocche.

lunedì 17 novembre 2008

Letteratura: ancora Kundera

Chantal tiene disperatamente al suo presente, e per nessuna ragione al mondo lo scambierebbe con il passato o con il futuro.E' per questo che non le piacciono i sogni: perchè impongono una inaccettabile uguaglianza tra le diverse epoche di una stessa vita, una contemporaneità che appiattisce tutto quanto uno ha vissuto;i sogni svalutano il presente negandogli la sua posizione privilegiata.

domenica 16 novembre 2008

Cena cinese...


Sono le sei e mi sono alzata. Dalle fessure delle persiane entra già un pò di luce.
Silenzio, se non fosse per il ticchettio della sveglia e qualche cinguettio ogni tanto.
Il corridoio è buio. Un'occhiata verso la porta d'ingresso, giusto per non sentirsi sorpresi dovesse esser entrato qualcuno, ma a fatica metto a fuoco...gli occhiali!
L'istinto da pipistrello mi permette di non beccare in faccia la porta del bagno .
Mi lavo il viso, mi incrocio sullo specchio e mi metto quasi paura...non potevi dormire un pò di più?!
Niente,torno sui miei passi...all'andata non avevo tamponato nessun ostacolo e magari riesco a rimettermi a letto indenne.
Eccolo, il tepore delle lenzuola. Mi perdo un attimo fra i pensieri, ricordo qualcosa del passato e pian piano il sonno è tornato.

Ore 10.38 Buongiorno miss!

Ieri sera ho cenato cinese.

sabato 15 novembre 2008

L'amica di sempre


comunque non ho nessun problema per le foto figurati...


Si è data la zappa sui piedi!
Alessia, l'amica di sempre.

venerdì 14 novembre 2008

La pasticciona



Sono sempre stata per la sostanza, chi mi conosce lo sa, ma devo dire che a volte la forma è necessaria.

Basta pensare a quando si parla, una parola come CIAO può esprimere una miriade di emozioni solo per il tono in cui si pronuncia o per i gesti che l'accompagnano.
...ammazza, non potevo dire cosa più banale!Vabbè, lasciamo perdere.

Sta di fatto che stamane la cuoca pasticciona e l'aiuto cuoca (pasticciona pure lei) si son date da fare. Una mette la sostanza e l'altra la forma.
Il risultato formale è quello che vedete, per quello sostanziale dovete invece avere la fortuna di essere invitati a casa mia...-aggiungerei pure- modestamente!

lunedì 10 novembre 2008

Piccole soddisfazioni



Piccole soddisfazioni.
Poteva sicuramente andar meglio, noi dell'associazione lo soppiamo, però serve per imparare a far meglio e chi si da per vinto è perduto.

Vi invito a fare un salto in www.attivamentepse.it e capirete a cosa mi riferisco.
Il giornalismo dei giovani, promosso da un'associazione giovane.

giovedì 6 novembre 2008

Bianco, rosso, blu...e nero!

E' vero che vado sempre di corsa, ma a volte proprio stando fermi si fanno o comunque si scoprono le cose migliori.
Giusto mezzora di tempo per stendersi e riposare, mi ero imposta di non accendere il pc, ma ho acceso la tv!Ero ad occhi chiusi ed ho sentito:-Ce l'ha fatta!

Apro subito gli occhi per sincerarmi di quanto pensavo si volesse intendere e vedo l'immagine di quella famiglia: lui che tiene per mano la bimba più piccola e lei che stringe la mano della bimba più grande. Tutto nero...tutti neri!

Obama ce l'ha fatta!

Spiccava il rosso del vestito di una delle figlie e quello acceso del vestito "macchiato" della moglie. Spiccava anche il bianco, quello dei sorrisi!

Bene così, richiudo gli occhi e tengo a mente quell'immagine di braccia che salutavano e che non potevano che esprimere gioia.

Ceno, faccio due chiacchiere con l'amica che non vedevo da tempo (le avrei fatte anche con l'amico che non vedevo da tempo, ma il calcio lo ha chiamato!),e poi si cede all'angolo divano. Lo stesso rosso del vestito di Michelle (first lady) lo ritrovo nei tavoli del mio salottino...accendo il pc e leggo alcune delle testate più importanti.

-Ma vi rendete conto ( ho usato il plurale perchè nel frattempo si è aggiunta l'altra padrona di casa)che possiamo ricordare il primo presidente del'America di colore?

A Black man in the White House! Questa è storia.

martedì 4 novembre 2008

Psiche...e la favola con Amore

Leggendo in internet mi imbatto in questo e lo copio.

Psiche è una creatura che impersona l’anima, ma un’anima ancora non evoluta, che ha bisogno di prove concrete da superare per elevarsi. Deve, insomma, confrontarsi con la realtà per crescere.
Psiche, rimasta sola, deve, dunque, crescere. Lo fa discendendo negli inferi, spogliando i buoi del Sole, separando i semi e rubando l’unguento. Psiche usa la ragione e la furbizia, separa le parti buone da quelle cattive. Si muove all’interno di questo progetto con momenti di disperazione ma anche con l’aiuto degli dei per darsi la propria identità.
L’Anima da sola non ha identità. Solo il confronto con la realtà (le prove) la fa evolvere.
E allora si possono unire le componenti di Eros con quelle dell’Anima, generando Voluttà, la figlia simbolica.

lunedì 3 novembre 2008

Lo spazio e le invasioni


Lo spazio esiste e penso che esista per essere invaso, o comunque occupato.
Invadere dà un pò di violenza, lo so, ma capita e non sempre dispiace. Magari occupare prepotentemente serve ad affermarsi, lo sanno gli animali che lottano per dominare i territori e lo sappiamo noi che di storie di invasioni ne abbiamo studiate a scuola e continuiamo a sentirne parlare leggendo il giornale, ascoltando la radio, la tv o navigando le pagine di internet.
Ogni giorno ci sono invasioni.

Anche nello sport si invade il campo. Ricordo che ai tempi delle superiori, durante la lezione di educazione fisica, nel mentre della partitella a pallavolo, c'erano molte invasioni di campo. Una mano che va un pò più in là e che magari permette di prendere punto, se l'arbitro non si accorge.
Invasione quando si fanno domande personali, invasione quando il mondo del lavoro si mischia con quello familiare, invasione quando la propria vita invade quella altrui...invasioni tutte.

E a volte si spera invece di essere invasi, si desidera di essere coinvolti, tirati dentro al turbine e non mollati più. A volte. Non è mica scontato trovare l'intimità giusta a confidarsi!Ma questa è un'altra storia di invasioni.

C'è invece chi occupa spazio, lo attraversa e lo fa in punta di piedi. Nessuno, o quasi, se ne accorge. Col passo felpato, adagio, entra, staziona e poi va via.
Una comparsa, un istante, un.

Un: articolo indeterminativo, maschile, singolare.


Potrei [...] definire come tempo e non come spazio quel vuoto che mi è parso di riconoscere nell'attraversarlo.
(Italo Calvino)

domenica 2 novembre 2008

Letteratura: Kundera

E immagina che un giorno le accada di eprdere in quello stesso modo Jean-Marc. Di non saperne più nulla, di non poter fare altro che immaginare. Non avrebbe neanche la possibilità di uccidersi, perchè il suicidio sarebbe un tradimento, il rifiuto dell'attesa, la rinuncia alla sopportazione.

sabato 1 novembre 2008

L'amore secondo Licalzi

Intervista del6 GIUGNO 2005 a Lorenzo Licalzi di Francesca Baroncelli

"Che cosa ti aspetti da me?" è il nuovo libro dell'autore genovese. Quando la vita è rivoluzionata dai sentimenti. Struggente e ironico

"Ce ne stavamo in giardino tranquilli... in silenzio e io stavo così bene, e mi chiedevo perché, mi chiedevo quale sorta di incantesimo avessi fatto su di me e non me lo riuscivo a spiegare... ora lo so cosa mi avevi fatto, non era mica un incantesimo. Era amore, o magari sì, era un incantesimo".

Che cosa ti aspetti da me? (188 pagg., 14.50 Euro, Rizzoli), il nuovo libro dell'autore genovese Lorenzo Licalzi, è un romanzo che racconta la storia di una vita. E l'arrivo, inaspettato, dell'amore. Un amore maturo, se così si può chiamare il sentimento nato tra due anziani che, costretti a vivere in una casa di riposo, attendono la fine dei propri giorni.
Le giornate di Tommaso Perez - splendido protagonista della storia - trascorrono interminabili in un ospizio romano, tra la demenza senile dei compagni e l'ipocrisia di chi fa volontariato solo per lavare la propria coscienza. Storie di ordinaria follia che si intrecciano con i ricordi di un passato che ha lasciato un segno indelebile nella vita dello scorbutico e asociale Perez: brillante fisico nucleare da giovane, lo scienziato è costretto, a causa di un ictus, a vivere su una carrozzella. Ma l'incontro con la dolce Elena, ex ballerina ormai settantenne, cambierà la sua vita.

Che cosa ti aspetti da me? mi ha fatto sorridere, ma anche riflettere e commuovere. Pungenti e ironici, i personaggi sono però sempre umanissimi e toccanti nel loro affrontare una vita che, come l'autore sembra voler sottolineare, può cambiare strada quando meno te lo aspetti.

Una descrizione così realistica della vita in una casa di riposo deriva da una conoscenza approfondita dell'argomento...«Ho fondato e diretto per anni una casa di riposo per anziani - spiega Licalzi che, oltre ad essere uno scrittore di successo è anche psicologo - ho quindi osservato gli anziani e i loro comportamenti».

Perez è un fisico, e le sue ricerche scientifiche sono descritte nel libro in modo molto puntuale: questo ti è costato molto studio?«Da tempo ho una passione smodata per la fisica, nata in seguito alla lettura di un saggio di Stephen Hawkins. Così ho approfondito le mie ricerche sulla materia, dedicandomi in particolare al funzionamento dell'Universo. Su Internet ho letto la teoria di Paul Davis - fisico teorico di fama mondiale - che riguarda la velocità della luce, e ne ho parlato nel libro in modo comprensibile a tutti».

Anche la filosofia è una tua passione?
«La fisica è molto legata alla filosofia. Il filosofo che preferisco è Schopenauer: il suo pessimismo e la sua "incazzatura" ricordano quelli di Tommaso Perez».

Nel tuo libro parli spesso di Dio: Tommaso Perez sembra non crederci, mentre Elena ha fiducia nell'esistenza dell'aldilà: tu come la pensi?«Non escludo che esista un Dio che non interviene negli affari degli uomini. Seguo quella che è una matrice orientale: non un Dio-persona, ma una presenza che si manifesta in altro modo».

Magari attraverso l'amore...«L'emotività trova molti modi per esprimersi, anche durante la vecchiaia o dopo un ictus, che riduce la capacità di provare sentimenti».

Hai paura della vecchiaia?«La trovo fastidiosa... una rottura! Con questo libro l'ho esorcizzata. Uno dei pochi vantaggi che la vecchiaia può portare è il privilegio dell'irriverenza: poter dire ciò che si pensa senza apparire maleducati».