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martedì 31 marzo 2009

L'animale morente

L'ho conosciuta Otto anni fa. Frequentava il mio corso. Io non insegno più a tempo pieno, e se volessi essere preciso dovrei dire che non insegno letteratura: già da molti anni tengo un solo corso, un grande seminario di critica letteraria, per i laureandi, che ho chiamato Practical Criticism. Le mie lezioni attirano un mucchio di studentesse. Per due ragioni. Perché l'argomento presenta un'allettante combinazione di glamour intellettuale e glamour giornalistico; e perché le ragazze mi hanno sentito recensire libri alla radio o visto parlare di cultura alla televisione. Negli ultimi quindici anni fare il critico culturale in un programma televisivo mi ha reso piuttosto popolare, localmente, e per questo il mio corso attira le ragazze. Nei primi tempi non mi ero reso conto che parlare alla Tv per dieci minuti una volta la settimana potesse fare l'effetto che fa a queste studentesse. Ma le ragazze sono irrimediabilmente attratte dalla celebrità, per insignificante che possa essere la mia.
Ora, come sai, io sono molto sensibile alla bellezza femminile. Tutti hanno qualcosa davanti a cui si sentono disarmati, e io ho la bellezza. La vedo e mi acceca, impedendomi di scorgere ogni altra cosa. Queste ragazze vengono al mio corso, e io capisco quasi subito qual è quella che fa per me. C'è un racconto di Mark Twain dove lui scappa, inseguito da un toro, e quando si rifugia sopra un albero il toro alza gli occhi e pensa: "Voi siete la mia preda, signore". Be', quando le vedo in aula quel "signore" si trasforma in "signorina". Sono passati otto anni, dunque: io ne avevo già sessantadue e la ragazza, che si chiama Consuela Castillo, ne aveva ventiquattro. Consuela non è come le altre. Non ha l'aria di una studentessa, non di una comune studentessa, per lo meno. Non è una mezza adolescente, non è una ragazza sbracata, sciatta, pullulante di "cioè". È raffinata nel parlare, misurata, e il suo portamento è perfetto: sembra che sappia qualcosa della vita degli adulti, oltre a stare seduta, stare in piedi e camminare.

lunedì 30 marzo 2009

Psiche...Paolo Conte

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AIDO...parlane con i tuoi cari

Oscar et la dame rose

Caro Dio,

mi chiamo Oscar, ho dieci anni, ho appiccato il fuoco al gatto, al cane, alla casa (credo persino di aver arrostito i pesci rossi) ed è la prima lettera che ti mando perché finora, a causa dei miei studi, non ho avuto tempo.
Ti avverto subito: detesto scrivere. Bisogna davvero che ci sia obbligato. Perché scrivere è soltanto una bugia che abbellisce la realtà. Una cosa da adulti.
La prova? Per esempio, prendi l’inizio della mia lettera: «Mi chiamo Oscar, ho dieci anni, ho appiccato il fuoco al gatto, al cane, alla casa (credo persino di aver arrostito i pesci rossi) ed è la prima lettera che ti mando perché finora, a causa dei miei studi, non ho avuto tempo». Avrei potuto esordire dicendo: «Mi chiamano Testa d’uovo, dimostro sette anni, vivo all’ospedale a causa del cancro e non ti ho mai rivolto la parola perché non credo nemmeno che tu esista».
Ma se ti scrivo una roba del genere, fa un brutto effetto e ti interesseresti meno a me. E io ho bisogno che t’interessi.
Inoltre mi farebbe comodo che tu avessi il tempo di farmi due o tre piaceri.
Ti spiego.
L’ospedale è un posto strasimpatico, con un sacco di adulti di buon umore che parlano forte, con un mucchio di giocattoli e di signore in rosa che vogliono divertirsi con i bambini, con amichetti sempre disponibili come Bacon, Einstein o Pop Corn, insomma. L’ospedale è molto gradevole se sei un malato gradito.
Io non faccio più piacere. Da quando sono stato sottoposto al trapianto di midollo osseo, sento proprio che non faccio più piacere. Quando il dottor Düsseldorf mi visita, la mattina, lo fa di malavoglia, lo deludo. Mi guarda senza dire nulla, come se avessi commesso un errore. Eppure ho affrontato con impegno l’operazione; sono stato bravo, mi sono lasciato addormentare, ho avuto male senza gridare, ho preso tutte le medicine. Certi giorni ho voglia di insultarlo, di dirgli che è stato forse lui, il dottor Düsseldorf, con le sue sopracciglia nere, a sbagliarla, l’operazione. Ma ha un’aria talmente infelice che gli insulti mi restano in gola. Più il dottor Düsseldorf tace con il suo sguardo sconsolato, più mi sento colpevole. Ho capito che sono diventato un cattivo malato, un malato che impedisce di credere che la medicina sia straordinaria.
Il pensiero di un medico è contagioso.
Adesso tutto il piano, le infermiere, gli interni e le donne delle pulizie mi guardano nello stesso modo. Hanno l’aria triste quando sono di buon umore; si sforzano di ridere quando racconto una storiella. È vero, non ridono più come prima.
Solo Nonna Rosa non è cambiata. Secondo me, è comunque troppo vecchia per cambiare. E poi è anche troppo Nonna Rosa. Nonna Rosa non te la presento, Dio, è una tua buona amica, visto che è stata lei a dirmi di scriverti. Il problema è che sono l’unico a chiamarla Nonna Rosa. Dunque, devi fare uno sforzo per capire di chi parlo: fra le signore in camice rosa che vengono da fuori a passare del tempo con i bambini malati, è la più vecchia di tutte.

venerdì 27 marzo 2009

Incentivi per mezzi meno inquinanti

Confermato il bonus da 1500 euro per la rottamazione di un auto euro 0, euro 1 e euro 2, immatricolate fino a dicembre '99, a fronte dell'acquisto di un auto euro 4 e euro 5 con emissioni di Co2 sotto i 130 grammi/Km se a gasolio e sotto i 140 grammi se a benzina.
''Per incentivare l'innovazione e la ricerca di prodotti meno inquinanti - ha detto Scajola - abbiamo "spinto" molto sul metano, l'alimentazione elettrica e l'idrogeno. Se un veicolo di questo tipo viene acquistato come prima macchina il bonus è di 1.500 euro, se si rottama un'auto vecchia e si acquista un veicolo verde l'incentivo arriva a 3mila euro. Inoltre, ha precisato il ministro - se i veicoli di questo tipo sono a emissioni ridottissime il bonus è di 3.500 euro''.

Per favorire il ricambio di veicoli commerciali leggeri, ''ad esempio i furgoncini utilizzati da padroncini'' il governo ha previsto un bonus di 2.500 euro se a fronte dell'acquisto si rottama un veicolo immatricolato entro dicembre '99. Anche in questo caso il bonus aumenta fino ad arrivare a 6500 euro se, a fronte della rottamazione, si acquista un'auto a metano o a idrogeno. Per la rottamazione di moto e motorini e l'acquisto di un nuovo veicolo a due ruote euro 3 il bonus è di 500 euro.

Gli incentivi consistono in uno sconto che il consumatore ottiene direttamente presso i concessionari, che poi viene recuperato dal concessionario attraverso un credito d'imposta.

tratto dal sito del Governo

! Faccio presente che presso i punti vendita, su richiesta del consumatore, è possibile reperire gratuitamente una lista delle auto meno inquinanti. La guida è inoltre disponibile presso le locali Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.

La classifica vede in testa per minori emissioni di anidride carbonica la Smart. Tra le marche italiane, con le minori emissioni di anidride carbonica (CO2), ci sono la Fiat 500, la Panda, la Lancia Ypsilon e la Grande Punto.

La guida - che contiene l'elenco dei modelli di autovetture più efficienti in termini di emissioni e per tipo di carburante - offre informazioni utili per acquistare un'automobile nuova nel rispetto dell'ambiente, così da contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra e al risparmio energetico.

giovedì 26 marzo 2009

Il Conformista

Cani, nuove regole a tutela dell'incolumità pubblica

Il ministero del Lavoro, salute e politiche sociali ha emanato un’ordinanza in cui indica le misure a cui devono attenersi i proprietari e detentori di cani a tutela dell’incolumità pubblica.

Il principio espresso in via preliminare è che “il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso”.

L'ordinanza, entrata in vigore il 23 marzo 2009, giorno della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, precisa inoltre che non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza ad una razza o ai suoi incroci, pertanto non ha più validità l’elenco delle razze canine a rischio di aggressività, contenuto nell’ordinanza del gennaio 2008, sostituita dalla presente.

mercoledì 25 marzo 2009

Sharia in Somalia

La Somalia approva l'introduzione della legge della sharia. Il commento del Seattle Times.

Il governo della Somalia ha approvato l'introduzione della legge islamica della sharia come base del sistema giuridico nazionale. La proposta era stata avanzata dal presidente Sheikh Sharif Ahmed, islamico moderato, e sarà discussa dal parlamento nei prossimi giorni.

"Con questa decisione, il governo accoglie la richiesta dei ribelli islamici moderati e di gran parte della popolazione somala; allo stesso tempo tenta di isolare gli elementi più estremisti", spiega il Seattle Times.

"Molti gruppi di ribelli, infatti, hanno dichiarato che avrebbero smesso di combattere il governo se fosse stata introdotta formalmente la sharia", prosegue il quotidiano.

"Migliaia di somali sono stati uccisi negli scontri tra i ribelli e le forze governative negli scorsi due anni. Secondo il ministro dell'informazione Farhan Ali Mohamed l'introduzione della Sharia potrebbe contribuire a fermare gli scontri".

Farhan Ali Mohamed ha spiegato anche che l'imposizione della legge islamica potrebbe rendere necessari alcuni cambiamenti nella costituzione per renderla coerente con i princìpi musulmani.

Piccolo Principe nella phone-community del PD



No comment!

ROMA - Se la destra si compatta, la sinistra tenta la community: Franceschini manda un messaggio via bluetooth a migliaia di segretari dei circoli Pd riuniti a Roma nel Teatro 15 di Cinecittà. L'iniziativa messa in atto dal partito Democratico, raccontata da Alberto Losacco, responsabile campagne di comunicazione ed eventi del partito, è volta a creare una comunità con nomi, città e circoli di provenienza, numeri di telefono ed email di tutti i segretari.

IL PICCOLO PRINCIPE - Nel messaggio sul telefonino compare un'animazione con la frase del "Piccolo principe" scelta dal segretario Dario Franceschini come frase simbolo di questa giornata: «Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi». E' un primo esperimento che se funziona, sarà replicato in futuro perchè «avvicina il Pd e i suoi circoli all'uso delle nuove tecnologie» afferma Losacco.


21 marzo 2009
www.corriere.it

Almeno il cappello...ora lo comprate!

Il Nasazzi si disegnò addosso un incerto segno della
croce. Poi si avviò, lentamente, le mani in tasca, la tentazione
di zufolare, un pensiero preciso in testa. Mica aveva
bisogno dei consigli di sua moglie: non ne aveva mai avuto
bisogno quand’era viva, figurarsi adesso che era sottoterra!
Sapeva anche lui che gli serviva un’altra moglie,
aveva cominciato a pensarci subito: chi, se no, avrebbe
badato a lui, alla casa, e a quella specie di larva che ne aveva
una tutti i giorni, quando non due?

Siamo a pagina 11. Se vi interessa sapere come procede...dovete comprarlo.
Almeno il cappello, di Andrea Vitali.

martedì 24 marzo 2009

Amnesty International pubblica i dati sulla pena di morte nel mondo: l'anno scorso 2390 esecuzioni, il 72 per cento delle quali in Cina

Amnesty International ha diffuso oggi i dati sulla pena di morte nel mondo, sottolineando che nel 2008 sono state eseguite più condanne in Asia che in ogni altra parte del pianeta, avendo la Cina da sola messo a morte più persone che il resto del mondo considerato nel suo complesso. Per contrasto, in Europa solo un paese ricorre ancora alla pena di morte: la Bielorussia.

"La pena di morte è la punizione estrema. È crudele, inumana e degradante. Nel XXI secolo non dovrebbe esserci più posto per decapitazioni, sedie elettriche, impiccagioni, iniezioni letali, fucilazioni e lapidazioni" - ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.

Secondo il rapporto di Amnesty International, "Condanne a morte ed esecuzioni nel 2008", tra gennaio e dicembre dello scorso anno sono state messe a morte almeno 2390 persone in 25 paesi e sono state emesse almeno 8864 condanne alla pena capitale in 52 paesi.

Il rapporto dell'organizzazione per i diritti umani segnala i paesi in cui sono state emesse condanne a morte al termine di processi iniqui, come Afghanistan, Arabia Saudita, Iran, Iraq, Nigeria, Sudan e Yemen; l'uso spesso sproporzionato della pena di morte nei confronti di persone povere o appartenenti a minoranze etniche o religiose in paesi come Arabia Saudita, Iran, Stati Uniti d'America e Sudan; il costante rischio che vengano messi a morte innocenti, come dimostrato dal rilascio di quattro prigionieri dai bracci della morte statunitensi.

Molti prigionieri subiscono condizioni di detenzione particolarmente dure e sono sottoposti a forte stress psicologico. Ad esempio, in Giappone l'ordine d'impiccagione viene notificato ai prigionieri solo la mattina stessa dell'esecuzione, mentre i familiari vengono informati dopo che questa ha avuto luogo.

"La pena capitale non è solo un atto ma un processo, consentito dalla legge, di terrore fisico e psicologico che culmina con un omicidio commesso dallo stato. A tutto questo dev'essere posta fine" - ha sottolineato Khan.

La maggior parte dei paesi del mondo si sta avvicinando all'abolizione della pena di morte: solo 25 dei 59 paesi che ancora la mantengono hanno eseguito condanne nel 2008. Amnesty International ammonisce tuttavia che, nonostante questa tendenza positiva, centinaia e centinaia di condanne a morte continuano a essere emesse in tutto il mondo.

Questi progressi sono stati anche sminuiti dalla ripresa delle esecuzioni a Saint Christopher e Nevis (le prime nel continente americano, esclusi gli Stati Uniti d'America, dal 2003) e dalla reintroduzione della pena di morte in Liberia per i reati di rapina, terrorismo e dirottamento.

"La buona notizia è che le esecuzioni hanno luogo in un piccolo numero di paesi. Questo dimostra che stiamo facendo passi avanti verso un mondo libero dalla pena di morte. La brutta notizia, invece, è che centinaia di persone continuano a essere condannate a morte nei paesi che ancora non hanno formalmente abolito la pena capitale" - ha concluso Khan.

Sommari regione per regione

Il maggior numero di esecuzioni nel 2008 è stato riscontrato in Asia, dove 11 paesi continuano a ricorrere alla pena di morte: Afghanistan, Bangladesh, Cina, Corea del Nord, Giappone, Indonesia, Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam. Solo in Cina hanno avuto luogo quasi tre quarti delle esecuzioni su scala mondiale, 1718 su 2390, dati che si teme potrebbero essere più elevati poiché le informazioni sulle condanne a morte e le esecuzioni restano un segreto di stato.

Il secondo maggior numero di esecuzioni, 508, è stato registrato nella regione Africa del Nord - Medio Oriente. In Iran sono state messe a morte almeno 346 persone, tra cui otto minorenni al momento del reato, con metodi che comprendono l'impiccagione e la lapidazione. In Arabia Saudita, le esecuzioni sono state almeno 102, solitamente tramite decapitazione pubblica seguita, in alcuni casi, dalla crocifissione.

Nel continente americano solo gli Stati Uniti d'America hanno continuato a ricorrere con regolarità alla pena di morte, con 37 esecuzioni portate a termine lo scorso anno, la maggior parte delle quali in Texas. Il rilascio di quattro uomini dai bracci della morte ha fatto salire a oltre 120 il numero dei condannati alla pena capitale tornati in libertà dal 1975 perché riconosciuti innocenti. L'unico altro stato in cui sono state eseguite condanne a morte è stato Saint Christopher e Nevis, il primo dell'area caraibica ad aver ripreso le esecuzioni dal 2003.

L'Europa sarebbe una "zona libera dalla pena di morte" se non fosse per la Bielorussia, dove l'uso della pena di morte è avvolto dalla segretezza. Le condanne vengono eseguite con un colpo di pistola alla nuca e non vengono fornite informazioni sulla data dell'esecuzione né sul luogo di sepoltura. Le esecuzioni nell'ex repubblica sovietica sono state quattro. In occasione della pubblicazione dei dati relativi al 2008, Amnesty International lancia il rapporto "Ending executions in Europe: Towards abolition of the death penalty in Belarus" e un'azione on line per fermare le esecuzioni in Bielorussia.

Nell'Africa sub-sahariana, secondo dati ufficiali, sono state eseguite solo due esecuzioni ma le condanne a morte sono state almeno 362. Quest'area ha registrato un passo indietro, con la reintroduzione della pena di morte in Liberia per i reati di rapina, terrorismo e dirottamento.

Ulteriori informazioni sulla pena di morte nel 2008, tra cui i dati sulle condanne a morte e le esecuzioni, sul numero di paesi abolizionisti e mantenitori e sugli sviluppi dell'ultimo anno, sono disponibili on line.

FINE DEL COMUNICATO Roma, 24 marzo 2009

Forum mondial de l'eau

"Je suis déçue, car je pense que c'est un droit très important", a regretté la secrétaire d'Etat française à l'écologie, Chantal Jouanno, alors que le sénateur français Jean-François Legrand, qui a animé un collège de 300 parlementaires originaires de près de 90 pays, a jugé la déclaration "incolore, inodore et sans saveur".

Le Partenariat français pour l'eau (PFE), qui regroupe des représentants de l'Etat, des collectivités locales, des entreprises et des ONG, a également"déploré" que cette notion ne figure pas dans la déclaration finale. Le désaccord entre participants était profond, à tel point qu'une vingtaine de pays - parmi lesquels l'Espagne, l'Afrique du Sud ou le Bangladesh - ont signé une déclaration dissidente, selon un délégué vénézuelien, sans que l'on puisse savoir le contenu de celle-ci. Au final, peu de participants quittent Istanbul avec la certitude que la déclaration finale sera, comme l'a dit le ministre de l'environnement turc Veysel Eroglu,"un document qui servira de repère".

Tratto da Le Monde

lunedì 23 marzo 2009

Secondo me la donna - Gaber, Luporini

Secondo me all'inizio c'è sempre una donna.
Secondo me la donna è stato il secondo errore di Dio. Il primo...
Secondo me una donna è donna da subito. Un uomo è uomo a volte prima, a volte dopo. A volte mai.
Secondo me una donna è coinvolta sessualmente in tutte le vicende della vita. A volte persino nell'amore.
Secondo me una donna innamorata imbellisce. Un uomo... rincoglionisce.
Secondo me in un salotto quando non c'è neanche una donna è come recitare in un teatro vuoto. Se invece non c'è neanche un uomo, tra le donne si crea una complice atmosfera di pace. Appena arriva un uomo è la guerra.
Secondo me un uomo che si vanta di iniziare le donne ai piaceri dell'amore è come il turista che mostra alla guida le bellezze della città.
Secondo me per una donna che non ha fortuna in amore non si può usare il termine "sfigata".
Secondo me un uomo che dice di una donna "quella lì la dà via" meriterebbe che a lui le donne non gliela dessero proprio mai.
Secondo me una donna che fa l'amore per interesse è una puttana. Se lo fa invece perché le piace è... non c'è la parola.
Secondo me una donna che dice a un uomo con cui sta facendo l'amore "Come con te con nessuno" andrebbe comunque arrestata per falsa testimonianza.
Secondo me le donne quando ci scelgono non amano proprio noi... forse una proiezione, un'immagine, un sogno. Ma quando ci lasciano siamo proprio noi quelli che non amano più.
Secondo me il primo maschilista è stato Dio che si è fatto uomo. Però io, se fossi stato Dio, non so se la donna l'avrei firmata.
Secondo me una donna che si offre sessualmente a un uomo ed è respinta rimane sconcertata. Non ci può credere. Il suo primo pensiero è che lui sia omosessuale, ma in genere questa versione non regge. E allora pensa: 'Eh già, lui si difende... ha paura di essere troppo coinvolto emotivamente... oppure si sente bloccato dall'eccessiva eccitazione...' Il fatto che lei possa non piacere è un'ipotesi che non può assolutamente prendere in considerazione.
Donna, l'angelo ingannatore. L'ha detto Baudelaire.
Donna, il più bel fiore del giardino. L'ha detto Goethe.
Donna, femina maliarda. L'ha detto Shakespeare.
Donna, sei tutta la mia vita. L'ha detto un mio amico ginecologo.
Secondo me una donna che oggi fa la madre di famiglia e rinuncia a lavorare, sbaglia. Se invece lavora e rinuncia a fare la madre di famiglia, sbaglia. Se cerca contemporaneamente di lavorare e di fare la madre di famiglia… sbaglia. Sbaglia comunque. L'uomo invece non sbaglia mai. Sono secoli che sa quello che deve fare. Forse è per questo che è così intronato. O forse anche per qualche altra ragione...

Dal 1863 ad oggi...la fine del P-I

Seattle dice addio al suo giornale

Il Post-Intelligencer, quotidiano storico di Seattle, ha dato alle stampe l'ultima copia. Da oggi è il primo grande giornale statunitense solo online.

"Il suo proprietario, il gruppo Hearst, ha messo fine alle pubblicazioni", racconta Le Monde. "Il giornale aveva una diffusione di 150mila copie ma perdeva 1,2 milioni di dollari al mese".

"Il 18 marzo il P-I ha pubbicato la sua ultima edizione e si è trasformato nel sito seattlepi.com. Il suo direttore, Roger Oglesby, ha spiegato al personale che intende renderlo un giornale redditizio", prosegue il quotidiano francese.

Questo vuol dire che dei 167 dipendenti ne resteranno poco più di una trentina, dei quali una ventina giornalisti e gli altri addetti alla vendita delle pagine pubblicitarie.

Negli Stati Uniti, prima del P-I solo giornali locali come il Rocky Mountain News di Denver, Colorado, e il Capital Times di Madison, Wisconsin, erano stati costretti ad abbandonare la versione cartacea.

"La chiusura del Post-Intelligencer ha avuto un impatto molto più forte sull'opinione pubblica perché il P-I era nato nel 1863 ed è parte del patrimonio storico. È il quotidiano più importante a scomparire dalle edicole americane", scrive il giornale.

"All'ingresso della redazione del P-I campeggia una frase di Thomas Jefferson, il terzo presidente degli Stati Uniti: 'Se dovessi scegliere tra governo senza giornali e giornali senza governo, non esiterei un istante a scegliere la seconda opzione'",

"Questa scomparsa", conclude Le Monde, "indebolisce il ruolo civico di contropotere che è tra i compiti principali della stampa".

Maiali nella nebbia

Poco dopo, circa all’altezza di Modena, scoppiò la seconda gomma:posteriore interna destra.Una vera maledizione.

Erano fulmini, saette di rabbia e fatica, tuoni a raffica.L’ira e il bisogno d’energia si convogliavano tutte nell’imprecazione che, però, nascondeva anche un aspetto segreto, quello della supplica:una rozza, inappropriata preghiera, confezionata in forma di insulto. In un altro confronto, per così dire teologico, tra la credente nonna Mima e mio padre, Mima chiese esasperata:”Ma perchè bestemmi, che ce guadagni?”
“Bestemmio il Padreterno perchè ce credo” rispose Lello.
“Me ce ‘ncazzo, cuscì pò esse che me scorda e me la manna vona”. Molti anni più tardi, questa tesi rocambolesca e affascinante al tempo stesso, fu del tutto confermata e apprezzata da un mio amico teologo.”Non fa una grinza” disse” è una delle più precise dimostrazioni di fede”.

tratto da Maiali nella nebbia di E.Gentili

Mogli bambine....India

L'India delle mogli bambine

Il 44,5 per cento delle donne indiane sposate era ancora minorenne il giorno delle nozze.

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista medica britannica The Lancet, che precisa: "Nel 22,6 per cento dei casi avevano meno di 16 anni e nel 2,6 per cento meno di 13 anni".

Questi dati sono in netto contrasto con la legge, approvata nel 1978, che vieta i matrimoni prima dei 18 anni (21 per gli uomini). La rivista denuncia i molteplici rischi sanitari che corrono le mogli adolescenti o bambine: un tasso di mortalità materna e infantile più alto, un uso minore di contraccettivi (con conseguenti gravidanze indesiderate), maggiori probabilità di abortire, di farsi sterilizzare e di sviluppare fistole.

In un commento, pubblicato sempre su The Lancet, la ricercatrice Vinita Salvi osserva: "Tra il 2005 e il 2050 in otto paesi, tra cui l'India, si registrerà la metà dell'aumento della popolazione mondiale. In India una delle cause di questa esplosione demografica è proprio l'alta percentuale di spose minorenni, in particolare nelle zone rurali del centro e dell'est del paese, dove si trovano gli stati più popolosi. La tradizione vuole che le figlie si sposino appena hanno raggiunto la pubertà, per motivi sia di prestigio che di convenienza. New Delhi deve fare di più per combattere questo fenomeno, che rischia di compromettere i progressi compiuti su altri fronti".

"In India la prima legge che stabiliva un'età legale per il matrimonio fu approvata nel 1929, e vietava le nozze prima dei dodici anni", ricorda The Times of India. "Ottant'anni dopo, le cose non sono migliorate molto".

Secondo una classifica del 2007 dell'International center for research on women di Washington, l'India è all'11° posto tra i paesi con la percentuale più alta di spose minorenni. I primi dieci sono Niger, Ciad, Bangladesh, Mali, Guinea, Repubblica Centrafricana, Nepal, Mozambico, Uganda e Burkina Faso.-Francesca Spinelli

sabato 21 marzo 2009

Almeno il cappello...ancora

Quando lo scheletrito funerale giunse al cimitero, sotto
un cielo sempre più cupo, l’aria si riempì di un gioioso
scampanio: proveniva dalla chiesa dei Santi Pietro e
Paolo ed era il segnale che annunciava la messa solenne.
Il coadiutore doveva prendervi parte in qualità di chierichetto
dei celebranti, sei tra monsignori e prevosti: si rese
conto di essere in grave ritardo. Per recuperare accelerò
ancora i tempi della liturgia. Poi, scusandosi ma sottolineando
che una volta benedetta la bara il suo dovere
s’era esaurito, se ne andò a passo di corsa, tenendo al ginocchio
il sottanone per non inciampare.
Intervenne a quel punto il seppellitore Gaspare Struppia
che, essendo a tutti gli effetti un dipendente comunale,
non vedeva l’ora di godersi la mezza giornata di
permesso elargita dal podestà. Lo aspettava un programma
di tutto rispetto. Per mezzogiorno spaccato era atteso
da un gruppo di amici presso una baita sita in località
Sommafiume: polenta e lepre in salmì, e la polenta voleva
puntualità. Non appena il coadiutore si eclissò, il sotterramorti
si avvicinò all’Evelindo Nasazzi e gli ficcò in
mano la vanga. Poi, con tono d’ordine, gli ingiunse di
provvedere a riempire la fossa, il lavoro di fino l’avrebbe
fatto lui, il giorno dopo.
Il Nasazzi lo guardò. Il beccamorto aveva indosso la camicia
nera e non osò obiettare.
Era circa mezzogiorno quando finì di spalare. Infilò la
vanga nella terra nera, umida. A quel punto, rifletté, avrebbe
dovuto dire una preghiera.
«Requiem aeternam…»
Bene, fino a lì.
E poi?
Poi basta.
Si guardò intorno, si deterse la fronte che gocciolava.
«Sta’ bene», mormorò rivolto alla terra.
E se lei, la defunta, avesse potuto rispondere lo avrebbe
rassicurato: dopo vent’anni di vita passati con lui, qualunque
sistemazione, anche quella attuale e definitiva, si
lasciava preferire a ogni altra. Semmai, avrebbe aggiunto,
le dispiaceva per il figlio che si lasciava alle spalle, un
quindicenne malaticcio e inabile al lavoro, motivo di
continui dileggi e litigi tra marito e moglie, con lui a imputarle
la responsabilità della debolezza di quel sangue.
Proprio per questo gli avrebbe suggerito di pensare a riprendere
moglie, e che fosse una brava donna, in grado
di farsi carico delle necessità del ragazzo.

Almeno il cappello

La domenica 9 ottobre 1927 Mussolini inaugurava a
Roma la prima mostra del grano. Il giorno dopo, lunedì,
Evelindo Nasazzi, a Dervio, metteva sottoterra Animella
Carlini, quarantasei anni, la sua prima moglie.
Un funerale squallido, poca gente al corteo, ancora
meno al cimitero, celebrato in tarda mattinata sotto un
cielo di nuvole e contornato da un’atmosfera festosa.
Infatti, mentre la bara con la Carlini usciva dalla sua
casa per l’ultimo viaggio, i bambini delle scuole elementari
sciamavano dalle loro aule per recarsi presso la sala
parrocchiale dove, di lì a poco, avrebbero dovuto interpretare
un’allegoria ispirata alla battaglia del grano. Tra
il folto pubblico, oltre alle numerose autorità, il podestà
di Dervio, Amilcare Vestreni, il direttore didattico Parco
Mincia, ideatore e regista dell’allegoria, e il parroco don
Santo Patroni che festeggiava il decimo anniversario del
suo arrivo in quel paese: dopo lo spettacolo e la messa, il
pranzo presso il ristorante Del Crottino, riservato ad autorità
e sacerdoti, avrebbe messo il sigillo alla giornata di
festa. In omaggio alla quale il podestà Vestreni, d’accordo
con il segretario Mirri, aveva concesso una mezza
giornata di libertà ai dipendenti comunali.
Il corteo funebre incrociò lungo la strada statale la fila
dei bambini, elettrizzati dalla novità di quella mattina sottratta
alla noia della scuola. Nonostante l’intervento di alcune
maestre, con secche sberle sulla coppa dei più agita-
ti, non ci fu verso di ridurli al silenzio. Onde evitare nuovi
incontri imbarazzanti, il coadiutore del parroco, cui il funerale
era stato affidato – visto che il suo superiore era impegnato
a festeggiare sé stesso e il grano italiano –, impose
una deviazione che accorciò la strada dapprima verso la
chiesa, dove celebrò quello che lo scaccino giudicò essere
il riassunto di una messa, e poi verso il cimitero. Poiché il
tragitto indicato dal coadiutore aveva preso per stradine
erte e strette, pavimentate con un acciottolato farraginoso,
il corteo funebre, già magro in partenza, si asciugò ulteriormente:
si staccarono una decina di donne, in età e
anchilosate, che temevano di dover lasciare qualche osso
su quelle stradette.

Tratto da Almeno il cappello, Andrea Vitali

mercoledì 18 marzo 2009

"...e penso a noi a cent’anni quando avremo..."

...e penso a noi a cent’anni quando avremo
talpe negli occhi
e vino bianco in bilico
tra l’ aorta e il rosso
rubino del cuore;

penso al nostro sperpero di astri,
alle puntate di sangue
sui numeri migliori,
allo zero che non esce,
alla ruota che cerca
una combinazione
elegante di nero:

una cravatta da appendere al petto
nei giorni senza vertebre
del nostro calendario.

Penso a quando avremo acqua
da masticare a cena,
bestemmie di traverso
sulle trachee increspate
come pioggia d’aprile che lava
la ruggine delle grondaie;

...ma in questo istante, Madre,
in te mi penso,
nell’evaporare della tua
ombra al ritmo dei miei passi,
nell’essere uniti, vincolati
nella nostra fioritura
di canne di bambù.

lunedì 16 marzo 2009

Il tocco leggero di uno sguardo furtivo

Cammina dritto, sembra che sappia sempre dove andare, ma in realtà vaga. Corre da un punto all’altro. La maggiorparte delle volte cammina adagio, col collo dritto, le spalle aperte e quei tanti passi. I capelli disturbano gli occhi scivolando l’uno sull’altro ad accarezzare la fronte. Quando ti è vicino non ti tocca mai se non con un tocco leggero di uno sguardo furtivo, anche se è lì che si aggira attorno a te. Si muove attorno come in una danza coreografata, dai passi precisi e studiati, atti a non pestare i piedi del compagno. E ti rende parte di un duo.

giovedì 12 marzo 2009

Il sorriso dilagante

Sorride, a volte, di una gioia che rianima. E guarda profondo sino a toccare l’anima, e imbarazza. Solo così ti tocca, così ti stringe forte e non respiri. Ti attacca e sei spinto ad evitare quella morsa che si rende insopportabile. Mai ho il coraggio di restare a guardarlo, mai.

Come musica...Jovanotti

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In una notte di temporale...e la saggezza orientale

In una notte di temporale, un lupo e una capretta si rifugiano in una capanna abbandonata alle pendici di una collina. Il tmeporale infuria, la pioggia scroscia e nella capanna il buio è totale...
I due si strinsero.
"Ah,scusami, è che mi sono spaventato".
"Sì,non importa, anch'io ho avuto paura"
"Però ci assomigliamo molto,verò?"
"Abbiamo avuto la stessa reazione".
"La prossima volta perchè non ci troviamo a mangiare col bel tempo?"
"Va bene. Pensavo che sarebbe stata una pessima serata, per via di questo brutto temporale, ma siccome ho incontrato un buon amico, si è rivelata migliore di quanto non immaginassi".
Cessò il temporale e i due si diedero appuntamento per il giorno seguente.
"Già, per sicurezza diremo:sono chi ti è diventato amico in una notte di temporale".Nell'oscurità, prima dell'alba, le due prmbre si salutarono.
Che cosa sarebbe successo il giorno dopo ai piedi di quella collina?
Questo neanche il sole, che aveva appena mostrato la faccia per far brillare le gocce sulle foglie, lo sapeva.

mercoledì 11 marzo 2009

Jane Birkin & Serge Gainsbourg - Je t'aime moi non plus

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Disegnare la Terra

Cabaret Mistico

In cima a una scala, un operaio sta riparando la grondaia del tetto di una fattoria. A un tratto perde l’equilibrio e casca dentro la fossa settica. Allora si mette a gridare:
“Al fuoco!Al fuoco!”.
Il fattore e i figli arrivano di corsa e lo tirano fuori da quel postaccio puzzolente.Poi il fattore, gli domanda:
“Sciocco insensato, perché gridavi ‘Al fuoco!Al fuoco’?”
“Se avessi gridato ‘merda!merda!’ voi sareste venuti a tirarmi fuori?”
Il metodo migliore per arrivare alla saggezza è imitarla. Di fronte ai conflitti, scelte difficili o dubbi, dobbiamo domandarci:”Come si comporterebbe un saggio in questa situazione?”E poi agire secondo quello che immaginiamo farebbe lui.

tratto da Cabaret Mistico,A.Jodorowsky

martedì 10 marzo 2009

La donna del bar

Forte, battevano forte le ciglia innerite.Il verde le donava.Il rosa velava le gote e il rubino di poco colorava la labbra.Si sedette. Si guardò attorno come per attingere dal genere umano.A lei piaceva sbirciare e tenere dentro di sè quanto quegli occhi le suggerivano.
Un bicchiere freddo gocciolava ,i cubetti si intravedevano fra il giallo spento del succo all'ananas. Ecco che goccia dopo goccia la tovaglia raccolse quanto colava da su dove le labbra si poggiavano a gustare la bevanda. Beveva piano, di gusto, quasi sorseggiava.
Le unghie, corte e colorate di smalto vivo, si muovevano piano e segnavano l'aria.
Un piccolo ciuffo di lisci capelli cadeva sulla sull'omero sinistro, sfuggito alla morsa di una pinza stretta a fatica.
Di nuovo, l'aveva fatto di nuovo:passava l'indice dietro l'orecchio per spostare la ciocca ribelle. Lo fece ancora anche quando quell'uomo le si sedette accanto.Si sentiva imperfetta, a disagio, e voleva recuperare l'immagine che si era disegnata al mattino osservandosi allo specchio.Si alzò innervosità, colpì il bicchiere con un lembo del cappotto, l'aveva urtato per sbaglio mentre si girava a prender la borsa poggiata di fianco.
Rossa, più colorita delle labbra, scappò via in bagno. Chiuse la porta ancor prima di accendere la luce.Con le spalle attaccate alla porta, liberò un sospirò e la testa le cadde indietro.

Come smontare il bullo

Il fenomeno del bullismo (dall'inglese bullying, termine che indica le prepotenze in un contesto di gruppo) è sempre più diffuso nelle scuole italiane. Al punto che il ministero della Pubblica istruzione ha deciso di varare un vero e proprio "piano antibullismo". Per aiutare i ragazzi e i genitori è stato allestito un sito (www.smontailbullo.it) e un numero verde: 800669696. Si può chiamare per segnalare casi specifici o anche solo per avere informazioni generali, chiedere come comportarsi in situazioni critiche o semplicemente ricevere sostegno. Il team degli operatori, composto da esperti in psicologia giuridica e personale del ministero, risponde dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.

lunedì 9 marzo 2009

Contro la crisi e la violenza

In arrivo misure ad hoc contro crisi e violenza
Un protocollo d’intesa all’interno della campagna “8 marzo è sempre”


Ancona La crisi colpisce soprattutto le donne. E questo 8 marzo diventa allora l’occasione per una riflessione in più. Sono loro che tirano la carretta conciliando casa e lavoro, sono loro le prime a pagare i costi della recessione. Alle donne sarà così dedicata una una misura specifica all’interno della manovra anticrisi. E’ l’annuncio al volo che il presidente Spacca fa al tavolo della firma di un protocollo per contrastare la violenza sulle donne e siglato ieri mattina, alla vigilia dell’8 marzo, tra la Regione, prefettura di Ancona in rappresentanza delle prefetture marchigiane, Province, Ufficio scolastico regionale, Asur e Aziende ospedaliere. Il tema della violenza, in questi giorni di cronaca infestata da casi di stupro, è dominante. Ma di pari passo è quello dell’occupazione. Così, dopo essersi rapidamente consultato con l’assessore alla Formazione e alle Pari Opportunità Stefania Benatti, Spacca fa l’annuncio. I particolari? Saranno studiati a breve. Le donne sono un’urgenza. Oggi più che mai. Sì perché, dice il governatore, se la nostra vita comunitaria si distingue per qualità “è merito soprattutto delle donne che svolgono un ruolo importantissimo”.

L’intesa anti-violenza si inquadra in una più generale campagna di sensibilizzazione e mobilitazione che prevede anche l’affissione di manifesti nei municipi e nei luoghi pubblici, la diffusione di documenti, incontri nelle scuole e spot radiotelevisivi trasmessi gratuitamente con lo slogan “Chi umilia una donna non è un uomo. 8 marzo è sempre”. Fra il 2004 e il 2007 le violenze sessuali nelle Marche sono cresciute del 27% (115 casi nel 2007); la maggior parte avviene tra le mura domestiche. “Si tratta di un fenomeno - ha detto la Benatti - basato sulla prevaricazione e l’intolleranza, che ha valenze sociali, sanitarie, culturali e di sicurezza”. Una donna su tre, rimarca anche il dg dell’Asur Malucelli, è stata vittima di violenza. “Il fatto nuovo - aggiunge - è che si comincia a parlarne. Ora si tratta di pensare come prendere in carico queste problematiche”.

Il protocollo d’intesa vede la Regione come soggetto coordinatore di interventi diversi a seconda degli enti coinvolti. Sono previsti programmi operativi che vanno dallo studio alla prevenzione, dal contrasto del fenomeno della violenza di genere fino alla formazione di figure professionali specifiche per ogni singolo ambito. Annunciato anche il finanziamento con 100 mila euro della legge regionale 32 per interventi contro la violenza sulle donne. Sessantamila euro serviranno ad avviare i quattro Centri antiviolenza provinciali, 30 mila andranno alla Casa di accoglienza di Ancona e diecimila a progetti di comunicazione e informazione. In arrivo anche 187 mila euro dal ministero delle Pari opportunità, per completare i progetti e formare gli operatori.

PIA BACCHIELLI, Corriere Adriatico

Pino Daniele e Giorgia

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Citazione

Scrivi dunque, ora che sei giovane, assurdità a ruota libera. sii sciocco, sentimentale, imita Shelley, imita Samuel Smiles; dai corda a ogni impulso; fai ogni possibile errore sìdi stile, grammatica, gusto e sintassi;riversati;inciampa;libera la rabbia, l'amore, la satira con qualsiasi parola tu riesca ad afferrare, costringere o creare, in qualsiasi metro, prosa, poesiao borbottio che ti capiti sotto mano. imparerai a scrivere. ma se pubblichi, la tua libertà verrà incrinata; penserai a quello che dirà la gente; scriverai per gli altri emntre dovresti scrivere soltanto per te.

Virginia Woolf

Disegnare la Terra

domenica 8 marzo 2009

Poesia...di un giovane poeta elpidiense

http://www.myspace.com/sullarivadelfoglio

Gianluca D'Annibali, 27 anni, nato a Fermo, residente a Porto Sant'Elpidio (AP). Dopo il diploma di maturità, ha frequentato la facoltà di Lettere Moderne all'Università degli Studi di Macerata. Abbandonati gli studi ufficiali, continua da autodidatta a coltivare la sua passione per la Letteratura e la Poesia. Pubblicazioni: nel 2007 ha pubblicato la silloge "IL PASSO LENTO DELL'ACQUA" contenuta nell'antologia "Giovani Poeti Leggono...Carlo Antognini" edita dalla Pequod. Nel 2009 ha pubblicato il libro di poesie "SULLA RIVA DEL FOGLIO" per la Casa Editrice L'orecchio di Van Gogh. Oltre a scrivere poesie in lingua italiana, scrive anche poesie in dialetto Elpidiense. Poesie in dialetto: Premio Varano 2006, Secondo classificato per la provincia di Ascoli Piceno con la poesia "A 'na poetessa". Premio Varano 2008, Segnalato con Menzione Speciale con la poesia "Lu Pescatò". ----------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------- -------------------- IL POETA, SCRITTORE E CRITICO LETTERARIO FABIO MARIA SERPILLI HA SCRITTO DI ME: Nutritosi di letture dei ‘patriarchi’ e dei classici del Novecento, Gianluca D'Annibali ha fatto sua la lezione dei maestri mettendo a fuoco poi i caratteri della sua scrittura già colma e matura. La sua poesia si addensa di senso, di esperienza esistenziale, di ritmo monodico eppur sempre nuovo poiché cresce in intensità nei passaggi ora densi ora lievi a seconda della maggiore o minore tensione noumenica dell’autore. Gianluca D'Annibali ha il respiro lungo (alla Montale o alla Luzi per intenderci) quindi non ha il fiatone che lo lascia a mezza via nel suo cantare, né la sua versificazione si lacera di tante singhiozzature tipiche del neofita. Ha la voce sicura e la materia profonda del canto recitato quasi a retto tono. La materia del suo canto? Può cantare tutto e soprattutto il coraggio di vivere e anche le sconfitte.

8 Marzo

sabato 7 marzo 2009

Scrivere


Venerdì 11 Luglio mi venne in mente di iniziare a scrivere qui. Lo avevo sempre fatto, intendo scrivere, da quando avevo più o meno 10 anni. Allora era un diario con il lucchetto, acquistato da Idea Regalo. Gli elpidiensi se lo ricorderanno quel negozio!Lo trovai, il diario, in uno scatolone a terra, vicino alla cassa.
Passò il tempo e passarono le parole, le penne, i colori...costretta a rinunciare alla scrittura su carta, ho iniziato a metter nero su bianco in questo pc, su fogli virtuali, quelli di Word.
Passarono anche i punto doc, ovvero .doc , e cambiando anche gli argomenti, l'11 Luglio '08 mi sono ritrovata a scrivere questo:

Come iniziare?Dal principio!
Trovare un titolo non è semplice, soprattutto perchè io sono complicata."Di bene in peggio"-titolo di un libro di Watzlawick-mi è parso adatto. Adatto a cosa non lo so, ma adatto!

Spesso ci si trova risucchiati da ricerche assurde, si cerca di arrivare a certezze, si cerca la chiarezza, si cercano le definizioni. Il caro Paul parla di ipersoluzioni.

Tutto scorre-dice Eraclito-pertanto fermare ( o formare, cioè dar forma)può risultare controproducente.

Io sposo questa filosofia e cerco di rispettare il movimento...



Il titolo di un libro è diventato anche il titolo di questo blog!

Festa della Donna

giovedì 5 marzo 2009

Lettera a un giovane poeta...ancora

Ma prima di cominciare, devo confessarti che possiedo quei difetti, naturali e acquisiti, che , come scoprirari, distorcono e invalidano tutto ciò che ho da dire sull'argomento. la mancanza solida di una istruzione universitaria mi ha sempre impedito di distinguere tra un giambo e un dattilo, e se questo non bastasse per condannarmi una volta per tutte, la pratica della prosa ha fatto crescere in me, come in molti prosatori, una stupida gelosia, una giusta indignazione. comunque, un sentimento di cui il critico dovrebbe essere privo. Infatti , quando noi prosatori disprezzati ci riuniamo, ci domandiamo come si faccia a dire quello che si vuole dire osservando le regole della poesia. Immagina di andare a pescare 2ratto" perchè si è menzionato "fatto"; e di abbinare "tristezza" con "fortezza".La rima non è solo infantile, è disonensta, diciamo noi prosatori.Quindi continuiamo: e poi guarda che regole!Facile essere un poeta!Guarda come è stretto il loro campo, e come è rigido!Questo puoi farlo; questo no.
(...)

noi scrittori di prosa siamo padroni della lingua, non i suoi schiavi.Nessuno ci può dare lezioni; nessuno può costringerci;diciamo quello che vogliamo dire;la nostra sfera d'azione è la vita nel suo insieme.Siamo i creatori, gli esploratori...continuiamo a ripetere- un pò stupidamente, devo ammettere.

di Virginia Wollf

mercoledì 4 marzo 2009

Le mie foto...profumo di mare

Lettera a un giovane poeta

Caro John,
hai mai conosciuto, o era prima della tua epoca, quell'anziano signore-ne ho dimenticato il nome- che aveva l'abitudine di animare la conversazione, in particolare alla prima colazione quando arrivava la posta, sostenendo che l'arte di scrivere lettere è morta?
Il francobollo, soleva dire l'anziano signore, ha ucciso l'arte della corrispondenza.nessuno, continuava, osservando una busta attraverso gli occhiali, ha più nemmeno il tempo di mettere i puntini sulle i. Ci precipitiamo al telefono, proseguiva, spalmando marmellata d'arancia sul toast. affidiamo i nostri pensieri ancora abbozzati in frasi agrammaticate a una cartolina postale. Gray è morto, continuava; horace Walpole è morto; Madame de Sévignè...è morta anche lei, immagino che stesse aggiungendo, ma un accesso di tosse lo interruppe, e dovette lasciare la stanza prima di avere il tempo di condannare tutte le arti, come amava fare, al cimitero.

di Virginia Woolf

martedì 3 marzo 2009

Frafugliando: interpretare

L'interpretazione ha sempre creato problemi, basti pensare all'interpretazione delle leggi quando si deve emettere una sentenza.

Una canzone,un'opera d'arte,uno scritto può esser interpretato in tanti modi diversi, tanti quante le persone che la ascoltano,osservano e leggono.

Ogni azione, parola e comportamento è interpretato tendenzialmente in un modo consono alle Idee della persona che interpreta. Invece mi chiederei cosa l'autore dell'azione, della parole e del comportamento vuole esprimere.
-Che volevi dire?-quando si ha la possibilità di chiederlo penso sia bene approfittarne.
E rispondere, per quanto mi riguarda, è un obbligo.




La teoria poi,quella dei Maestri, serve ad ispirarsi e non a darsi le legnate se la realtà delle cose non è ad essa simile.

Profumo di mare

lunedì 2 marzo 2009

Pensare

Uscire dalla propria mente
Febbraio 26, 2009 15:42
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Spesso le persone mi domandano come è possibile uscire dalla propria abitudine di pensare.
E’ facile… basta essere consapevole che sono solo pensieri.
Generati da noi, solo da noi.
Fai un passo di lato e osservali, senza giudicarli.
Hanno la loro utilità: riflettili come un semplice specchio ciò che passa
Questo è la mente - uno specchio che riflette.
A presto,
Anna.


Anna Zanardi, direttore scientifico di Psychologies Magazine.
Psicologa e psicosomatista, conduce seminari di sviluppo personale ed è autrice di numerosi libri su salute e benessere.

Il piacere di pensare

...Più che della metafisica della ferita noi psicologi intendiamo occuparci della ferita in sè. la sensazione è quella di una ferita. e una ferita è un'apertura, Una ferita è anche una bocca. una qualche parte di noi sta cercando di dire qualcosa. Se potessimo ascoltarla!Supponiamo che queste <> siano una sorta di messaggio: sono <>, ferite, che segnano la nostra vita.Tutti sentiamo. E se non sentiamo, siamo solo bambini, solo innocenza. Si tratta piuttosto di rendersi conto che la vita è una serie idi iniziazioni, e questa è un'iniziazione in più. Un'altra apertura a qualcosa che mette alla prova la nostra vitalità.Che sonda la nostra capacità di comprensione. Che espande la nostra intelligenza.

Ma se dicessimo che questa sofferenza viene dal Daimon, il quale esige da noi qualcosa che non semrpe siamo disposti a dare, secondo la sua teoria enunciata nel Codice dell'Anima?
Certo che sì, posso avere la sensazione che la sofferenza venga dal Daimon.

(...)qualche altro esempio di sofferenza che deriva dal Daimon?
(...)Anche innamorarsi della persona sbagliata , nel momento sbagliato, in un'latra città, ciò che ho chiamato <>.Perchè questi eventi soverchianti e inevitabili hanno luogo?nessuno ne vorrebbe sapere di complicazioni così.Eppure l'amore impossibile ricorre ovunque. E le storie che da secoli si scrivono sull'amore non sono essenzialmente altro.la persona sbagliata, nel momento sbagliato, nel posto sbaglaito.Ricordi che Eros era un daimon,un demone,per i greci, e quando eros colpisce sembra rivolgersi o collegarsi o accendere la miccia al nostro Daimon personale.Ed è una sofferenza terribile.


Ma perchè il Daimon ci invita aagli amori impossibili?

Bè, è difficile rispondere.Vogliamo dire che è inespicabile?


Tratto da Il piacere di pensare.Conversazione con Silvia Ronchey, Hillman