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giovedì 30 luglio 2009

Sempre e per sempre

Pioggia e sole
cambiano
la faccia alle persone
Fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano
e tornano
e non la smettono mai
Sempre e per sempre tu
ricordati
dovunque sei,
se mi cercherai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Ho visto gente andare, perdersi e tornare
e perdersi ancora
e tendere la mano a mani vuote
E con le stesse scarpe camminare
per diverse strade
o con diverse scarpe
su una strada sola
Tu non credere
se qualcuno ti dirà
che non sono più lo stesso ormai
Pioggia e sole abbaiano e mordono
ma lasciano,
lasciano il tempo che trovano
E il vero amore può
nascondersi,
confondersi
ma non può perdersi mai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai

tanto si è parlato e molto di più si è taciuto

Iniziai un discorso fuori luogo, finchè chi avevo davanti, imbarazzato, cominciò con i suoi silenzi. Da allora, tanto si è parlato e molto di più si è taciuto.

mercoledì 29 luglio 2009

Berlusconi da una estocada a la cultura

20 de julio, plaza de Montecitorio, Roma, sede del Parlamento. Mario Monicelli, de 94 años, se manifiesta junto a 5.000 profesionales del mundo del espectáculo. Cerca de él está Citto Maselli, como él director de cine y León de Oro en Venecia. Monicelli le dice: "Citto, nos manifestamos desde hace 50 años. ¿Cómo es posible que sigamos así?".

La protesta esta vez ha logrado reunir a muchos más que en otras ocasiones. Hay caras conocidas como las de Nanni Moretti, Mariangela Melato, Carlo Verdone, Ettore Scola, Luca Zingaretti y muchas otras desconocidas, las de aquellos menos afortunados que deben buscarse trabajos complementarios al de actor, guionista, bailarín, escenógrafo, coreógrafo... para llegar a fin de mes.

Muchos sujetan globos negros y esquelas en señal de duelo. Según dicen, es "la muerte del espectáculo", "la muerte de la cultura".

El Gobierno de Silvio Berlusconi, escudándose en la crisis económica, la misma que el magnate se empeña en definir como más psicológica que real, ha decidido recortar drásticamente la aportación que el Estado realiza al Fondo Único del Espectáculo (Fus), rebajándolo en más de un 25%. El recorte supone quitar 130 millones de euros a los 511 millones previstos por el gobierno de Romano Prodi en 2008. El fondo recibirá este año 379 millones, cuando la cifra prevista por el anterior gabinete era de 567.

La multitud espera, con pocas esperanzas, el fin de la reunión entre la delegación de artistas y el vicepresidente del Gobierno, Gianni Letta. Nada que hacer. Pese a que Letta aprieta, el ministro de Economía, Giulio Tremonti, no cede. "En tiempos de crisis es mejor destinar el dinero al turismo que a la cultura", declara.

El Fus ayuda a financiar cine, música, danza y teatro, un sector entero que en Italia ocupa directamente a 200.000 personas. La rabia que estos días sienten una buena parte de los artistas no procede tanto del temor de perder el trabajo sino de otro más profundo. Lo explica así Dario Fo, el premio Nobel de Literatura. "Es el mundo al revés. El gobierno da ventajas a los ricos, favorece a quien no paga impuestos, se muestra comprensivo con ellos para que no tengan traumas, y mientras tanto recorta el dinero que destina a la cultura. Es muy grave y demuestra que este gobierno carece de conciencia cívica".

El dramaturgo milanés, por teléfono desde Perugia, donde acaba de estrenar su espectáculo ¿Giotto o non Giotto?, agrega que se trata de "un acto de censura violento y voluntario, una forma de decir a los artistas que no ataquen al poder y que sean dóciles". La medida, enfatiza, "denota gran ignorancia y brutalidad por parte de unos ministros brutales y obscenos, cuyo objetivo es silenciar a la izquierda como sea".

Fo no es el único que piensa que el recorte es más político que económico. Muchos profesionales creen que será el golpe de gracia a los espectáculos en vivo, que todavía osan discutir la primacía absoluta de la televisión. La actriz Mariangela Melato ha subrayado que "todo el dinero va en la misma dirección, a la televisión basura, a los contenidos carentes de contenido". A su juicio, "Berlusconi quiere bajar el telón de la escena porque siempre ha representado el ojo crítico de los tiempos".

El presidente de la Asociación Nacional de Autores Cinematográficos (Anac), Citto Maselli, explica que el ahorro que supondrá el recorte al Estado es tan minúsculo que sólo cabe pensar que "representa la conclusión de una política destinada a eliminar las dos únicas fuentes críticas que existen: el teatro y el cine".

La iniciativa se enmarca, según Maselli, dentro de "un plan estratégico e inteligente de la derecha que comenzó hace 25 años con el gran monopolio de la televisión de Berlusconi". Hace unos meses, el Maggio, que organiza el festival más antiguo de Italia, tuvo "serias dificultades" para pagar la nómina a sus empleados. "En vez de considerarnos una parte del patrimonio italiano, vamos a recibir ocho millones menos del Fondo", se lamenta Giambrone.

Como medida de presión, los artistas han empezado a ocupar estos días espacios escénicos en los que hay programadas representaciones teatrales y musicales. Algunos colectivos, como el 0,3%, se han mostrado favorables a retirar sus películas de la Mostra de Venecia que se celebrará del 2 al 12 de septiembre. Sin embargo, la mayoría se inclina por utilizar el festival como escaparate de sus reivindicaciones. Según Dario Fo, la decisión final la determinará "la ignorancia de un Gobierno decidido a asesinar la cultura".

martedì 28 luglio 2009

Campanini Carboni

Campanini Carboni. Al liceo avevo questo vocabolario ogni volta che c'era compito di latino, ma scopro soltanto oggi che Giuseppe Carboni è nato proprio qui vicino, ad Ortezzano. Ortezzano lo frequento poco, una volta l'anno per la festa del vino, sarà per questo che non mi ero mai accorta della targa appesa fuori la casa natale del latinista. Carboni insegnò giovanissimo all'Annibal Caro, poi si trasferì a Milano dove ricevette molte onoreficenze.

lunedì 27 luglio 2009

Colore...rosso


cuore, Marte, semaforo,Ferrari, peperoncino, Cappuccetto, sangue, double bus, pizza, smalto, Prada, cabina telefonica, Luna, Conero, peperone,corallo, gomitolo di lana, Malpelo, labbra, fragole, luci, mirtilli, ciliegie,poltrone del teatro, rape, rose, Brigate, toghe, scarpe, foglie,mutande, bandiera,cipolla,spider...

domenica 26 luglio 2009

Lezioni d'amore

Sa di essere bella, ma ancora non sa cosa fare della sua bellezza .

Con questa frase il professore David Kepesh, protagonista di tre episodi dell'autobiografia letteraria (per interposta persona) di Philip Roth, descrive la sua alunna Consuela Castillo. Quel "Sa di essere bella, ma ancora non sa cosa fare della sua bellezza", riflesso nello specchio della seduzione, aderisce anche all'attitudine di Kepesh per la bellezza femminile, come lui stesso dichiara: "Quando la vedo mi acceca e non vedo più altro". Il concetto sull'incanto viene ribadito dall'amico del professore e premio Pulitzer George O'Hearn, che lo mette in guardia: "Le donne belle sono invisibili perché nessuno riesce a vedere chi si nasconde dietro all'aspetto fisico. Rimaniamo talmente affascinati dall'esterno che non riusciamo mai a penetrare più a fondo". Partendo dal fascino del racconto breve di Philip Roth ("L'animale morente"), dalla bellezza senza tempo dell'attrice Penélope Cruz e dalla magnificenza degli interni e dell'elegante fotografia, Isabel Coixet riproduce su pellicola il desiderio del professore nel conturbante Lezioni d'amore. La difficile traduzione si presta al cinema laddove la musica viene in soccorso dell'analisi dell'uomo che ama. Al di là delle variazioni classiche che scandiscono il tempo e il desiderio e stabiliscono l'estrazione dei protagonisti, sono due i brani che sussurrano lo stato d'animo di David Kepesh e lo svolgersi della trama. Il coheniano Dance Me To The End Of Love, nella versione di Madeleine Peyroux, suggerisce il timore, la perenne attesa da parte Kepesh (Ben Kingsley) della fine della relazione con Consuela (Penélope Cruz). Così come il verso "Dance me to your beauty with a burning violin" (Danzami verso la tua bellezza con un violino bruciante, Ndt) sta a indicare, come spiega Leonard Cohen, l'incanto laddove si consuma la vita, la fine dell'esistenza e dell'elemento passionale nel suo stesso consumarsi. Loneliness Ends With Love di Al Lerner & Margaret Whiting, invece, è l'esaltazione dell'amore in quanto capace di porre fine alla solitudine (di un uomo).

C'è tempo

C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

La cornice d'argento

La cornice è d’argento, ma moderna, uno stile consono al mobilio della camera, sì, perché vuole quella foto accanto al letto, sul comodino che è dalla sua parte. Un sorriso, c’è un magnifico sorriso stampato sul suo volto e uno sguardo gioioso negli occhi di lui. E’ il suo amore, il loro amore, incorniciato d’argento.
Sono passati mesi, la cornice è diventata di casa, come l’armadio o lo scendiletto, è guardata il mattino quando Anna si rimette l’orologio poggiato sul comodino e la sera, mentre se ne libera per la notte. Sono sguardi obbligati quelli, a guidare Anna è la premura a non far cadere l’orologio a terra . Però nel pomeriggio, quando non lavora ed ha tempo per fermarsi, Anna si mette seduta sul letto e si perde negli occhi di lui che lì sono fermi. Poi si butta indietro, si stende con le braccia incrociate dietro la testa e scoppia a ridere. Ricorda il primo bacio, quando lui rimase bloccato, sorpreso dalla donna che aveva sempre desiderato.

sabato 25 luglio 2009

Sympathique



Ancora non l'avete acquistato? Ma come? Sympathique!
E' splendido questo disco. Poi in edizione limitata trovate anche un filmato del concerto Hang on Little Tomato e il libretto con le splendide foto in bianco e nero di Thomas M.Lauderdale.
Allora, ripeto, Sympathique dei Pink Martini. E vi godrete un piacevolissimo repertorio musicale anni 50...si va da Amado Mio, passando per la canzone omonima del disco (che ripeto volentieri: Sympatique) e Què sera sera, fino a giù, all'undicesima Lullaby che vi accompagnerà fra le braccia di Morfeo.

Sympatique, Pink Martini. L'hai scritto?

Colore

venerdì 24 luglio 2009

Chihuahua

Se lungo il tempo che verrà
la nostalgia di non so che
ritornerà da te
per qualche cosa che non hai,
ricordati di Chihuahua
nei giorni vicino a me
che illanguidivano nei tramonti
che dedicavo a te.

Ricordati di Chihuahua
dei giorni accanto a me
esasperati dal desiderio
di rivedere te.

Il vento tiepido dell'est
la prima notte che t'amai
improvvisò per noi
una canzone senza età.

Ricordati di Chihuahua
nei giorni vicino a me
che illanguidivano nei tramonti
che dedicavo a te.
Ricordati di Chihuahua
dei giorni accanto a me
esasperati dal desiderio
di rivedere te

Delinquente per caso

Che disastro facciamo noi adulti con i più piccoli!Che disastro fa la società ( per non fare nomi e cognomi!).
Leggi i giornali, ascolti la radio, guardi la tv e , a meno che non sia il periodo degli attacchi all'uomo da parte dei cani o magari delle telefonate di Berlus alla sua escort di fiducia, ti accorgi che i ragazzini di ora sono tutti delinquenti.
Possibile così tanti? La nostra città piena di delinquenti? Il nostro Paese pieno di piccoli delinquenti spregiudicati che agiscono in gruppo?
Ma che abbiamo fatto noi per farli diventare così? O meglio, che cosa non facciamo? Non sono figli miei, ma io ogni tanto me lo chiedo.

I comportamenti per così dire devianti sono all'ordine del giorno, intendo quelli non punibili dalla legge, quelli che violano le regole e non le norme. Bisognerebbe intervenire già lì, penso. Invece noi arriviamo tardi e molte volte arriviamo pure male. Quante volte capita di fare una cazzata, figurati da giovanissimo. E' l'occasione che fa l'uomo ladro- diceva qualcuno. Spesso i ragazzi agiscono in modo deviante senza intenzione, senza averci pensato prima, ma solo perché la contingenza presente ha fatto sì che agisse a quel modo. E questo non rende un ragazzino di certo un delinquente. E' quanto avviene dopo, è l'opinione che gli altri si fanno di quel ragazzino che ha commesso l'atto sciocco, sono le reazioni della società, della famiglia, degli amici che iniziano a far pensare il ragazzo a com'è (riorganizzazione del Sé!). Davvero sono un delinquente? Davvero sono un poco di buono? E spesso noi adulti ci sentiamo in dovere di predire il futuro ( un futuro pessimo) a chi fino a ieri si è preoccupato solo di correre davanti alla tv per vedere Dragon Ball. Va a finire che il piccolo poi ci crede, magari inizia anche a pensare ai vantaggi che ne potrebbe ricavare.
Se rubo un motorino potrei portare a fare un giro la pischella e i mie amici penserebbero che sono figo.
E dai oggi e dai domani, il pargolo ,che rubò le liquirizie in tabaccheria mentre il tabaccaio si era girato a staccare il gratta-e-vinci per mamma, pensa di poter rubare altro. Metti pure che diventa bravo, il competente ladruncolo non ci pensa due volte a rubare il macchinone del professore.
No, non è l'etichetta che rende delinquente un individuo, non dico questo. Alla fine molti di noi hanno rubacchiato qualcosa da ragazzini, ma non abbiamo sviluppato il gusto dell'infrangere le norme. Anche il ragazzino sceglie, la maggior parte delle volte è libero di attuare questo o quel comportamento. Così come si è liberi di scegliere gli amici e di allontanarsi da un gruppo.
Se solo fossimo capaci di cogliere i talenti dei ragazzi e di facilitare loro il percorso per mostrarli, se solo le ghiande che sono in ognuno potessero crescere, se solo ci si potesse sentire fighi per i propri talenti...
Se se se se... sveglia, siamo in Italia, terra ( e anche mare!), siamo nel 2009, mica Libellus vere aureus, nec minus salutaris quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia.
Offrire altre possibilità. Noi adulti dobbiamo imparare questo:più possibilità una persona ha davanti e più è libero di scegliere... e magicamente diminuiscono le probabilità di sviluppare una carriera deviante.

Per approfondire potreste leggervi qualcosa di De Leo, mi pare più serio e autorevole di me.

giovedì 23 luglio 2009

Cuore



Mi siedo sul divano,cerco il telecomando per fare un giro tra i programmi e, mentre faccio per pigiare un canale puntando lo schermo, mi accorgo di uno strano segno sulla parete. Lo guardo, sto ferma per qualche secondo, poggio il telecomando senza sapere dove, vista l'attenzione a quel segno. Che strana forma...
Guardo la finestra e poi di nuovo la parete. Noto che la luce sembra entrare nella stanza concentrata proprio in quello spazio, in quello spazio piccolissimo e a forma di cuore. Eppure, a ben vedere, non ci sono ostacoli oltre la tenda, che oltretutto è traforata completamente, pertanto la luce dovrebbe proiettare sulla parete un groviera. No, invece no. La parete appare di colore omogeneo, tranne in quel punto.
La macchina fotografica è sul tavolo, accendo, metto a fuoco e scatto.

Sconcertante Little Miss America

di Mariaveronica Arrigoni

Donne in miniatura, che già all'età di sette anni passano ore dal parrucchiere, si fanno le sopracciglia, addirittura si depilano le gambe. Ecco le reginette di bellezza del domani, che già oggi si sfidano a colpi di capelli perfetti, trucco pesante e sorriso smagliante. Tutto il contrario di Olive Hoover, l'adorabile protagonista di "Little Miss Sunshine", il film evento vincitore di due premi Oscar: via gli occhiali spessi, le scorpacciate di gelato e l'indimenticabile esibizione finale sulle note di "Super Freak" di Rick James con frac e tuba. Paige, Karlee e Holly sono l'opposto, più simili a Shelly, la sorellina di Barbie.

I concorsi di bellezza fanno parte dell'identità americana dagli anni Venti, e sono stati aperti ai bambini negli anni Sessanta. A questo scintillante mondo è dedicato "Little Miss America", un reportage in onda a partire dal 15 luglio ogni mercoledì per otto settimane alle 22 su Discovery Real Time, il canale 118 di Sky.

Il documentario, trasmesso negli Stati Uniti a gennaio con il titolo di "Toddlers and Tiaras", esplora il dietro le quinte di questi show made in Usa, uno sguardo sui preparativi, le prove e le ansie delle piccole partecipanti, mostrando le aspiranti miss anche al di fuori del concorso, con interviste ai genitori e i racconti della loro vita quotidiana.

Donnine che fin dalla più tenera età sanno usare l'autoabbronzante e ammiccare ai giurati per ottenere un voto in più verso la corona. Il più delle volte, queste modelle under 10 solcando le scene assecondano in realtà solamente i desideri e le aspirazioni dei papà e delle mamme, moderne Anna Magnani, la madre e talent scout in "Bellissima" di Luchino Visconti. E dietro alla voglia dei genitori di avere per figlia "la più bella tra le belle" si cela un vero e proprio business: secondo i dati della Direzione internazionale dei concorsi, sono 500 le competizioni ogni anno per le più piccole, cui partecipano circa 100 mila bambine.


L'iscrizione costa dai 50 agli 800 dollari per quelli nazionali, e per chi vince i premi possono arrivare fino a centinaia di migliaia di dollari. Con tali cifre, si capisce come alcuni genitori possano investire dei capitali nel corredo delle loro eredi, visto che il trucco e l'abbigliamento necessario per concorrere al titolo di "Miss Georgia Spirit" o al "Grand Supreme" in West Virginia costa caro. C'è chi, invece, preferisce creare in casa tutto ciò che serve. Come David, l'esuberante papà di Ava, una delle protagoniste del documentario, che confessa di aver iniziato a pensare a come trasformare la sua principessina in una reginetta quando sua moglie è rimasta incinta. Costumi fatti con le sue mani, lezioni di danza e di portamento, e la piccola di due anni è pronta a sfilare. Ed è sempre David a tenere un blog sul sito del programma in cui il papà coach risponde ogni giorno a decine di domande e, molto spesso, anche alle critiche. Forse, in America il ricordo di Jon Benét Ramsey, la mini miss uccisa a soli sei anni, è ancora troppo vivo per non trovare sconcertante la messa in mostra di bambine a questo modo. Sul blog, ci si chiede se così non si attirino i malintenzionati, ma soprattutto si mette in dubbio la reale volontà delle bambine di partecipare a questi concorsi. Ma David, come molti altri genitori intervistati, non manca mai di sottolineare la felicità e la gioia delle piccole sul palco e durante le decine di ore passate tra sedute di bellezza e allenamenti. Roni, l'unica figlia di Stephanie, una madre single del Delaware, per salire sulla passerella si sottopone all'hair extension per essere pronta a sfilare con il suo bikini rosa, mandando un bacio ai giurati e sussurrando "Vieni qui baby". Tutto senza perdere il sorriso dei suoi tre anni. Roni è una veterana del palco, ma non sono sempre state rose e fiori. Nelle foto del suo debutto, al posto del sorriso c'erano solo lacrime. All'epoca, aveva nove mesi.
(10 luglio 2009)

Scena del balcone

ROMEO: Ride delle cicatrici, chi non ha mai provato una ferita.

(Giulietta appare ad una finestra in alto) Ma, piano! Quale luce spunta lassù da quella finestra? Quella finestra è l'oriente e Giulietta è il sole! Sorgi, o bell'astro, e spengi la invidiosa luna, che già langue pallida di dolore, perché tu, sua ancella, sei molto più vaga di lei. Non esser più sua ancella, giacché essa ha invidia di te. La sua assisa di vestale non è che pallida e verde e non la indossano che i matti; gettala. E' la mia signora; oh! è l'amor mio!

oh! se lo sapesse che è l'amor mio! Ella parla, e pure non proferisce accento: come avviene questo? E' l'occhio suo che parla; ed io risponderò a lui. Ma è troppo ardire il mio, essa non parla con me:

due fra le più belle stelle di tutto il cielo, avendo da fare altrove, supplicano gli occhi suoi di voler brillare nella loro sfera, finché esse abbian fatto ritorno. E se gli occhi suoi, in questo momento, fossero lassù, e le stelle fossero nella fronte di Giulietta? Lo splendore del suo viso farebbe impallidire di vergogna quelle due stelle, come la luce del giorno fa impallidire la fiamma di un lume; e gli occhi suoi in cielo irradierebbero l'etere di un tale splendore che gli uccelli comincerebbero a cantare, credendo finita la notte.

Guarda come appoggia la guancia su quella mano! Oh! foss'io un guanto sopra la sua mano, per poter toccare quella guancia!

GIULIETTA: Ohimè!

ROMEO: Essa parla. Oh, parla ancora, angelo sfolgorante! poiché tu sei così luminosa a questa notte, mentre sei lassù sopra il mio capo come potrebbe esserlo un alato messaggero del cielo agli occhi stupiti dei mortali, che nell'alzarsi non mostra che il bianco, mentre varca le pigre nubi e veleggia nel grembo dell'aria.

GIULIETTA: O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome: o, se non vuoi, legati solo in giuramento all'amor mio, ed io non sarò più una Capuleti.

ROMEO (fra sé): Starò ancora ad ascoltare, o rispondo a questo che ha detto?

GIULIETTA: Il tuo nome soltanto è mio nemico: tu sei sempre tu stesso, anche senza essere un Montecchi. Che significa "Montecchi"? Nulla: non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un'altra parte qualunque del corpo di un uomo. Oh, mettiti un altro nome! Che cosa c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave; così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella preziosa perfezione, che egli possiede anche senza quel nome. Romeo, rinunzia al tuo nome, e per esso, che non è parte di te, prenditi tutta me stessa.

ROMEO: Io ti piglio in parola: chiamami soltanto amore, ed io sarò ribattezzato; da ora innanzi non sarò più Romeo.

GIULIETTA: Chi sei tu che, così protetto dalla notte, inciampi in questo modo nel mio segreto?

ROMEO: Con un nome io non so come dirti chi sono. Il mio nome, cara santa, è odioso a me stesso, poiché è nemico a te: se io lo avessi qui scritto, lo straccerei.

GIULIETTA: L'orecchio mio non ha ancora bevuto cento parole di quella voce, ed io già ne riconosco il suono. Non sei tu Romeo, e un Montecchi?

ROMEO: Né l'uno né l'altro, bella fanciulla se l'uno e l'altro a te dispiace.

GIULIETTA: Come sei potuto venir qui, dimmi, e perché? I muri del giardino sono alti, e difficili a scalare, e per te, considerando chi sei, questo è un luogo di morte, se alcuno dei miei parenti ti trova qui.

ROMEO: Con le leggere ali d'amore ho superati questi muri, poiché non ci sono limiti di pietra che possano vietare il passo ad amore: e ciò che amore può fare, amore osa tentarlo; perciò i tuoi parenti per me non sono un ostacolo.

GIULIETTA: Se ti vedono, ti uccideranno.

ROMEO: Ahimè! c'è più pericolo negli occhi tuoi, che in venti delle loro spade: basta che tu mi guardi dolcemente, e sarò a tutta prova contro la loro inimicizia.

GIULIETTA: Io non vorrei per tutto il mondo che ti vedessero qui.

ROMEO: Ho il manto della notte per nascondermi agli occhi loro; ma a meno che tu non mi ami, lascia che mi trovino qui: meglio la mia vita terminata per l'odio loro, che la mia morte ritardata senza che io abbia l'amor tuo.

GIULIETTA: Chi ha guidato i tuoi passi a scoprire questo luogo?

ROMEO: Amore, il quale mi ha spinto a cercarlo: egli mi ha prestato il suo consiglio, ed io gli ho prestato gli occhi. Io non sono un pilota:

ma se tu fossi lontana da me, quanto la deserta spiaggia che è bagnata dal più lontano mare, per una merce preziosa come te mi avventurerei sopra una nave.

GIULIETTA: Tu sai che la maschera della notte mi cela il volto, altrimenti un rossore verginale colorirebbe la mia guancia, per ciò che mi hai sentito dire stanotte. Io vorrei ben volentieri serbare le convenienze; volentieri vorrei poter rinnegare quello che ho detto: ma ormai addio cerimonie! Mi ami tu? So già che dirai "sì", ed io ti prenderò in parola; ma se tu giuri, tu puoi ingannarmi: agli spergiuri degli amanti dicono che Giove sorrida. O gentile Romeo, se mi ami dichiaralo lealmente; se poi credi che io mi sia lasciata vincere troppo presto, aggrotterò le ciglia e farò la cattiva, e dirò di no, così tu potrai supplicarmi; ma altrimenti non saprò dirti di no per tutto il mondo. E' vero, bel Montecchi, io son troppo innamorata e perciò la mia condotta potrebbe sembrarti leggera. Ma credimi, gentil cavaliere, alla prova io sarò più sincera di quelle che sanno meglio di me l'arte della modestia. Tuttavia sarei stata più riservata, lo devo riconoscere, se tu, prima che io me n'accorgessi, non avessi sorpreso l'ardente confessione del mio amore: perdonami dunque e non imputare la mia facile resa a leggerezza di questo amore, che l'oscurità della notte ti ha svelato così.

ROMEO: Fanciulla, per quella benedetta luna laggiù che inargenta le cime di tutti questi alberi, io giuro...

GIULIETTA: Oh, non giurare per la luna, la incostante luna che ogni mese cambia nella sua sfera, per timore che anche l'amor tuo riesca incostante a quel modo.

ROMEO: Per che cosa devo giurare?

GIULIETTA: Non giurare affatto; o se vuoi giurare, giura sulla tua cara persona, che è il dio idolatrato dal mio cuore, ed io ti crederò.

ROMEO: Se il sacro amore del mio cuore...

GIULIETTA: Via, non giurare. Benché io riponga in te la mia gioia, nessuna gioia provo di questo contratto d'amore concluso stanotte: è troppo precipitato, troppo imprevisto, troppo improvviso, troppo somigliante al lampo che è finito prima che uno abbia il tempo di dire "lampeggia". Amor mio, buona notte! Questo boccio d'amore, aprendosi sotto il soffio dell'estate, quando quest'altra volta ci rivedremo, forse sarà uno splendido fiore. Buona notte, buona notte! Una dolce pace e una dolce felicità scendano nel cuor tuo, come quelle che sono nel mio petto.

ROMEO: Oh! mi lascerai così poco soddisfatto?

GIULIETTA: Quale soddisfazione puoi avere questa notte?

ROMEO: Il cambio del tuo fedele voto di amore col mio.

GIULIETTA: Io ti diedi il mio, prima che tu lo chiedessi; e tuttavia vorrei non avertelo ancora dato.

ROMEO: Vorresti forse riprenderlo? Per qual ragione, amor mio?

GIULIETTA: Solo per essere generosa, e dartelo di nuovo. Eppure io non desidero se non ciò che possiedo; la mia generosità è sconfinata come il mare, e l'amor mio quanto il mare stesso è profondo: più ne concedo a te, più ne possiedo, poiché la mia generosità e l'amor mio sono entrambi infiniti. (La Nutrice chiama di dentro) Sento qualche rumore in casa; addio, caro amor mio! Subito, mia buona nutrire! Diletto Montecchi, sii fedele. Aspetta un solo istante, tornerò. (Esce)

ROMEO: O beata, beata notte! Stando così in mezzo al buio, io ho paura che tutto ciò non sia che un sogno, troppo deliziosamente lusinghiero per essere realtà.



(Giulietta torna alla finestra)


GIULIETTA: Due parole, caro Romeo, e buona notte davvero. Se l'intenzione dell'amor tuo è onesta e il tuo proposito è il matrimonio, mandami a dire, domani, per una persona che farò venir da te, dove e in qual tempo tu vuoi compiere la cerimonia ed io deporrò ai tuoi piedi il mio destino e ti seguirò, come signore mio, per tutto il mondo.

NUTRICE (di dentro): Signora!

GIULIETTA: Vengo subito. Ma se le tue intenzioni non sono oneste, io ti scongiuro...

NUTRICE (di dentro): Signora!

GIULIETTA: Ora vengo! Cessa le tue proteste e lasciami al mio dolore:

domani manderò.

ROMEO: Così l'anima mia sia salva...

GIULIETTA: Mille volte buona notte! (Si ritira dalla finestra)

ROMEO: Mille volte cattiva notte, invece, poiché mi manca la tua luce.

Amore corre verso amore, con la gioia con cui gli scolari lasciano i loro libri, ma al contrario amore lascia amore con quella mestizia nel volto, con la quale gli scolari vanno alla scuola. (Si ritira lentamente)



(Riappare GIULIETTA alla finestra)


GIULIETTA: Pst! Romeo, pst! Oh avessi io la voce di un falconiere, per richiamare a me questo gentile terzuolo! La voce della schiavitù è fioca, e non può farsi sentire: altrimenti saprei squarciare la caverna dove si cela l'eco e far diventare l'aerea sua voce più fioca della mia, a forza di ripetere il nome del mio Romeo.

ROMEO (tornando indietro): E' l'anima mia che pronunzia il mio nome; che dolce tinnire d'argento ha nella notte la voce degli amanti! E' come una musica dolcissima, per un orecchio che ascolta avidamente.

GIULIETTA: Romeo!

ROMEO: Cara!

GIULIETTA: A che ora, domani, devo mandare da te?

ROMEO: Alle nove.

GIULIETTA: Non mancherò; ci sono venti anni di qui allora. Non mi ricordo più perché ti ho richiamato.

ROMEO: Lasciami restar qui finché te ne ricordi.

GIULIETTA: Allora io non me ne ricorderò apposta, affinché tu resti qui ancora, rammentandomi solamente quanto mi è cara la tua compagnia.

ROMEO: Ed io resterò qui, perché tu non te ne ricordi, dimenticando ogni altra mia abitazione fuori di questa.

GIULIETTA: E' quasi giorno, io vorrei che tu fossi già partito, ma senza allontanarti più dell'augellino, che una monella lascia saltellare per un poco fuori della sua mano, povero prigioniero avvinto nelle sue ritorte catene, e tosto per mezzo di un filo di seta lo riconduce a sé con una stratta, amante troppo gelosa della sua libertà.

ROMEO: Io vorrei essere il tuo augellino.

GIULIETTA: Anch'io vorrei che tu lo fossi o caro: ma avrei paura di ucciderti per il troppo bene. Buona notte, buona notte! L'addio che ci separa è un dolore così dolce, che ti direi "buona notte" fino a domattina. (Si ritira)

ROMEO: Il sonno scenda sugli occhi tuoi, la pace nel tuo petto! Oh fossi io il sonno e la pace per riposare così dolcemente! Ed ora anderò alla cella del mio padre spirituale ad implorare il suo aiuto e a raccontargli la mia buona ventura.

mercoledì 22 luglio 2009

Giulietta

GIULIETTA: Il mio unico amore nato dal mio unico odio! O sconosciuto che troppo presto io vidi, e troppo tardi conobbi! Oh, nascita d'amor tra le più rare, che un nemico esecrato io debba amare.

Caldo...

Caldo, si soffoca. Chiare fresche dolci acque... me le sogno!
Un piede avanti l'altro potrei anche raggiungere la spiaggia, ma il dovere chiama e il piacere attende. Rimedierò più tardi con la banale doccia casalinga.

PS.Che cosa ti aspetti da me?,Licalzi.

martedì 21 luglio 2009

Giornata mica male...al mare!

Ciabatte...ciabatte... ma dove sono le ciabatte?
Ecco,stamane ho passato dieci minuti a cercare le ciabatte che ieri sera avevo lanciato incazzata nera prima di buttarmi sul letto. Direi che come risveglio non si poteva chiedere di peggio.
Colazione. Una chiacchierata risolutiva ed eccomi pronta per andare al mare.
Costume,asciugamano,cappello,borsone... e le ciabatte che finalemente avevo ai piedi!
Bello,veramente bello. Ottima idea pranzare al mare, anche con un panino (non lo facevo da più di dieci anni).
Devo dire che il sole ha fatto la sua parte (nonostante le nuvole incombessero all'orizzonte) e l'olio abbronzante pure: stasera sfoggio una leggera abbronzatura.
Mannaggia, è tardi e devo ancora decidere cosa mettermi per andare a cena!
Direi colore, assolutamente qualcosa di colorato.

Se una giornata inizia male può solo andar meglio.

L'incontro tra Romeo e Giulietta

ROMEO: I santi non hanno essi labbra, ed i pii palmieri anche?

GIULIETTA: Sì, o pellegrino, labbra che essi debbono usare nella preghiera.

ROMEO: Oh! allora, cara santa, lascia che le labbra facciano ciò che fanno le mani; esse ti pregano, tu le esaudisci, per timore che la fede non si cambi in disperazione.

GIULIETTA: I santi non si muovono, ancorché esaudiscano le altrui preghiere.

ROMEO: Allora non muoverti, intanto che io raccolgo il frutto della mia preghiera. Ecco, le tue labbra hanno purgato le mie del loro peccato. (La bacia)

GIULIETTA: Allora è rimasto sulle mie labbra il peccato che esse hanno tolto alle vostre.

ROMEO: Il peccato dalle mie labbra? O colpa dolcemente rimproverata!

Rendimi dunque il mio peccato.

GIULIETTA: Voi baciate con tutte le regole.

NUTRICE: Signora, vostra madre ha bisogno di dirvi una parola.

ROMEO: Chi è sua madre?

NUTRICE: Diamine, giovinotto, sua madre è la padrona di questa casa, ed una signora buona, saggia e virtuosa: sua figlia, colei con la quale avete parlato fino ad ora, l'ho allattata io, e vi so dire che chi potrà portarsela via, li avrà sonanti uno su l'altro.

ROMEO: Essa è una Capuleti! Oh il caro prezzo, che io dovrò pagare! La mia vita è un debito che io ho con la mia nemica!

BENVOLIO: Via, andiamocene, ormai abbiamo visto il più bello della festa.

ROMEO: Sì, ho paura che sia proprio così; più stiamo e peggio è per la mia pace.

CAPULETI: No, signori, non vi preparate per andarvene: c'è pronta una modesta cenetta. Volete proprio andare? Ebbene, allora io vi ringrazio tutti; grazie, miei buoni signori, buona notte. Delle altre fiaccole qua! Su, andiamocene a letto. Oh, amico, si fa tardi davvero; io vado a riposare.

lunedì 20 luglio 2009

Cappuccino

Chiavi di ricerca

Monet,Romeo e Giulietta,dibeneinpeggio, Degas,civetta,pesca sul molo, allevare galline,monet papaveri,Klimt,Historia de un amor,L'assenzio,civetta animale, civetta sfortuna,amado mio,art nouveau, audrey hepburn vacanze romane... chiavi di ricerca che vanno per la maggiore.

Allevare galline è stupenda!

In nome di...

In nome di Dio. In nome di ciò che è stato. In nome di una nobile causa. In nome dell'amore di un tempo.
Ma mai in nome mio, o tuo o suo, mai perché lo voglio, lo dico, lo penso o lo sento io. Sempre tutto così regale, aulico e poi solo per legittimare quanto detto, magari fatto.
Come le guerre sante o le colonizzazioni. Come le istituzionalizzazioni delle persone.In nome di... che sciocchezza!
Detta perché agevola quanto segue, perchè tappa la bocca, perchè incoraggia, perchè permette di non cadere indietro, perché rende irrefutabile, inattacabile, perchè consola.


Anna, in nome dell'amore di un tempo, raccolse la forza di presentarsi all'incontro. Rispose alla necessità dell'altro di avere indietro un pezzo del cuore che le aveva donato. Prima di andare ne provò ancora un po' il battito, socchiuse gli occhi e cercò di recuperare i frammenti del tempo, del luogo e delle emozioni che una promessa solenne avevano creato. Poi, un soffio d'aria liberò la mente di Anna dall'incastro di un puzzle che ormai doveva esser riposto. Mai riuscì a capire perché quell'uomo le chiese tanto, finché un giorno le voci suonarono all'orecchio come rivelative di un rebus: l'altrui donna necessitava per se del tempo, del luogo, delle emozioni e delle promesse di quell'uomo da lei consolato.
Anna capì allora che il più meschino dei gesti che le era parso, in nome dell'Amore ora doveva per forza esser legittimato.



E' venuto pesante, tedioso, angosciante...non scorre niente, ogni parola è una voragine in cui sprofondare, un terreno molle, franoso, che ostacola il cammino leggero che un lettore ha diritto di avere. Mi spiace, non posso rimediare.

domenica 19 luglio 2009

C'è tempo

C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

sabato 18 luglio 2009

Sole e vento


C'è vento. Le fronde scuotono l'immagine che ieri era ferma e chiara agli occhi.
Oggi il sole scalda gli animi, ma Eolo raffredda i corpi.

Salix babylonica



Il salice è un albero a foglie caduche, che raggiunge gli 8-10 metri di alttezza. Originario dell’Asia centrale, il salice è diffuso allo stato selvatico in gran parte dell’area mediterranea.
Il fusto tozzo e breve sorregge lunghe ramificazioni pendule, che a volte raggiungono il terreno.
Le foglie sono di colore verde brillante, grigiastro sulla pagina inferiore, di forma lanceolata, molto allungata, con margine seghettato.
Albero molto elegante e a crescita rapida.

venerdì 17 luglio 2009

I sogni ad occhi aperti


I sogni svaniscono, quasi sempre non ci si ricorda quello che ad occhi chiusi appariva limpido. Resta in noi la sensazione, un piacere o il dolore, ma mettere ordine fra le pearole per raccontarli è assai arduo. Meccanismi.
I sogni ad occhi aperti, quelli restano e li puoi raccontare e raccontare e raccontare per giorni, per anni...senza che per questo riescano a realizzarsi.
I miei, quelli del passsato, non sono svaniti...sono ancora sogni. E' cambiato qualcosa, le variabili hanno mantenuto fede al loro essere, è vero, ma attendo.


Un sollievo, ho sentito questo, dopo il tonfo al cuore ho sentito una grande leggerezza. Oggi sorrido, per me e non solo.

giovedì 16 luglio 2009

Oltre le gambe c'è di più


C'è chi dice che l'amore
Oggi non ha più valore
Perché solo ai soldi pensa
E alla fine mangia in mensa
Burattini incravatattati
Da 1.500.000 al mese
Su e giù per la città
Sulla jeep a fare spese
Attento che cadi, attento che cadi
Attento che cadi, attento che cadi
C'è chi dice che l'amore
Oggi è in trasformazione tipica mentalità
Manager di società
C'è chi insegue la carriera
Poi a casa è cameriera
C'è chi muore dall'invidia
Per chi lavora nei mass media
Ma che vita vuoi, in che mondo sei
Siamo donne oltre le gambe c'è di più
Donne donne un universo immenso e più
C'è chi al mondo è un egoista
E chi invece è pacifista
C'è chi no non cresce mai
E si trova in mezzo ai guai
Chi ha la testa sulla luna
E poi sfida la fortuna
C'è chi guarda nel passato
E chi invece è già cambiato
Attento che cadi, attento che cadi
Attento che cadi, attento che cadi
Ma che vita vuoi, in che mondo sei
Siamo donne, oltre le gambe c'è di più
Donne donne un universo immenso e più
Senza donne ma sai che noia qui in città
Donne donne la vita gira un po' di più
Siamo donne, oltre le gambe c'è di più
Donne donne un universo immenso e più
Senza donne ma sai che noia qui in città
Donne donne la vita gira un po' di più
Attento che cadi



Ma ve la ricordate?Jo Squillo e Sabrina Salerno...tormentone che fortunatamente ora torna in mente solo per caso e raramente!

Chiare fresche e dolci acque...

Chiare fresche e dolci acque
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo, ove piacque,
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse con l'angelico seno;
aere sacro sereno
ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse:
date udienza insieme
a le dolenti mie parole estreme.

S'egli è pur mio destino,
e 'l cielo in ciò s'adopra,
ch'Amor quest'occhi lagrimando chiuda,
qualche grazia il meschino
corpo fra voi ricopra,
e torni l'alma al proprio albergo ignuda;
la morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo,
ché lo spirito lasso
non poria mai più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata e l'ossa.

Tempo verrà ancor forse
ch'a l'usato soggiorno
torni la fera bella e mansueta,
e là 'v'ella mi scorse
nel benedetto giorno,
volga la vista disiosa e lieta,
cercandomi; ed o pietà!
già terra infra le pietre
vedendo, Amor l'inspiri
in guisa che sospiri
sì dolcemente che mercé m'impetre,
e faccia forza al cielo
asciugandosi gli occhi col bel velo.

Da' be' rami scendea,
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior sovra 'l suo grembo;
ed ella si sedea
umile in tanta gloria,
coverta già de l'amoroso nembo;
qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch'oro forbito e perle
eran quel dì a vederle;
qual si posava in terra e qual su l'onde,
qual con un vago errore
girando perea dir: "Qui regna Amore".

Quante volte diss'io
allor pien di spavento:
"Costei per fermo nacque in paradiso!".
Così carco d'oblio
il divin portamento
e 'l volto e le parole e'l dolce riso
m'aveano, e sì diviso
da l'imagine vera,
ch'i' dicea sospirando:
"Qui come venn'io o quando?"
credendo esser in ciel, non là dov'era.
Da indi in qua mi piace
quest'erba sì ch'altrove non ò pace.

Se tu avessi ornamenti quant'ai voglia,
poresti arditamente
uscir del bosco e gir infra la gente.

mercoledì 15 luglio 2009

Dubbi?!

Ho sempre fatto un grande errore nella mia vita: dare fiducia, subito, senza farla guadagnare. E' vero, non a tutti, ma quasi. Spesso sono stata delusa, e ci sono stata male, ma la vita mi ha insegnato anche ad andare avanti.

Le persone hanno tutte qualcosa di speciale, di tipico, di loro e di nessun altro, ma ogni tanto si trovano persone speciali per noi.
Ci credevo, ne ero proprio certa ed ho fatto tutto secondo questa mia certezza...fino a che, finalmente, il manto si è levato e quanto pensavo tutt'altro si è rivelato.

Il dubbio. Una fortuna in certi casi, un metodo, ma a volte è un tarlo e pian piano corrode, mangia e si diffonde fino a finirci. Il dubbio altrui, su di me, poi quello è una razza di dubbio che mi tormenta. Mi duole come un pugno in pieno stomaco. Ci sono le insicurezze che emergono, ci si sente incapaci di farsi capire, di comunicare...a volte. Altre (volte!) il dubbio altrui su di me mi attiva, mi metto all'opera per dimostrare...questo sembrerebbe positivo, visto che la staticità è deletera (panta rei!), ci si fossilizza, non si cresce mai...eh, potrei dire mille cose, ma io ci son rimasta male e sinceramente cantarmi tutti questi aspetti positivi non mi convince affatto.
Comunque ho deciso di non dover dimsotrare niente, ho già dato. Di certo i dubbi altrui non dipendono da me. Che ognuno si tenga i propri dubbi!( potrebbe suonare un pò come ognuno ha la sua croce).
L'essere speciale poi svanisce, si diventa come gli altri, il valore attribuito cala.
Non sei speciale tu come non sono speciale io, figurati se possiamo essere speciali noi.

Buona vita

martedì 14 luglio 2009

Riso amaro


Braccata dalla polizia, la complice di un ladro si unisce a un gruppo di mondine in partenza per le risaie del Vercellese dove viene raggiunta dall'amante che, aiutato da Silvana, una delle mondine, progetta di impossessarsi con alcuni amici del raccolto di riso. Epilogo sanguinoso. Nella bizzarra mistura dei suoi ingredienti (storia da fotoromanzo, torrido erotismo, affresco sociologico, scrittura registica di alto prestigio tecnico e formale) questo melodramma con ambizioni di romanzo nazional-popolare ebbe un grande successo anche all'estero e, grazie al sessappiglio di S. Mangano, è un capitolo importante nella storia del divismo italiano. 1ª colonna musicale di Goffredo Petrassi.


Ve li ricordate Silvana Mangano,Doris Dowling,Raf Vallone e Vittorio Gassman?

Bianco e nero

lunedì 13 luglio 2009

Magnolia


Magnolia L. è un genere di piante della famiglia delle Magnoliaceae. Comprende oltre 80 specie arboree e arbustive a lento accrescimento, ma che in alcune specie come la Magnolia campbellii e la Magnolia officinalis possono superare i 20 m di altezza, caratterizzate da interessanti fioriture, originarie del Nord e Centro America dell'Asia e dell'Himalaya.

Il nome del genere è stato attribuito da Charles Plumier, in onore di Pierre Magnol 1638-1715 medico e botanico francese, direttore del giardino botanico di Montpellier, che introdusse la nozione di famiglia nella classificazione botanica.

Le Magnolia hanno foglie alterne, ovali o ellittiche, generalmente grandi e coriacee, perenni o decidue, fiori solitari, grandi, generalmente a forma di coppa, con perianzio formato da 6-9 petali petaloidi (petali e sepali indifferenziati), gli stami numerosi sono lamellari, i carpelli sono disposti a cono sul ricettacolo, viene considerato dai botanici un fiore primitivo, tanto che erroneamente per molto tempo si è ritenuto che le Magnoliaceae fossero state le prime Angiosperme apparse sulla terra (il fossile più antico di questa famiglia risale a 95 milioni di anni fa).

I frutti ovoidali in infruttescenze conoidi, contengono dei semi lucidi rossastri o arancioni

domenica 12 luglio 2009

A fine giornata

Mare finalmente, ora ne sento anche il bruciore. Ho le guance rosse a mo' di pomodoro.
Pomodoro,pomodori...insalata reale, oggi ho pranzato con un'insalata reale! Piatto fresco dell'osteria Il Lupo, al centro commerciale, insalata, pomodori e mozzarella di bufala.
Non avevo voglia di cucinare e cercavo un pò di fresco, poi ho pensato che avrei potuto anche fare una passeggiata...
Comme des garcons. E' un profumo, scoperto da pochi giorni e apprezzato veramente oggi, anche ora, nonostante sia passato del tempo da quando un tester è stato spruzzato sui miei polsi, lo sento ancora. Va a finire che lo compro, anche se sono fedele al mio prufumo, quello che mi accompagna ormai da qualche anno. Sono fedele io: il prufumo che indossavo ancor prima l'ho ricomprato per cinque anni. Fedele o monotona...monogama.
Maledette zanzare, ho due punture in croce ma sono atroci...che insetto è la zanzara?! A che serve?...veramente, a che diamine serve una zanzara?
Vediamo...una forse a niente ( almeno a niente di buono!),magari due tre o qualcuna in più a far da pasto per altri esserini...Eh ma sti esserini potrebbero pure organizzarsi diversamente!
Vabbè su, vado a nanna prima di cadere dal sonno.

C'è tempo

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

Fine giornata

venerdì 10 luglio 2009

Caos calmo

Dicevo ieri:- Non riesco più a scrivere!
Come non tanto tempo indietro poi. Pare che le parole non siano giuste, che non vogliano ordinarsi, che non riesca a pescare al livello giusto di profondità.
Non c'è melodia, figurati la poesia, non c'è suono soave... è il frastuono, il rumore che spadroneggia le giornate.
Uff! Già, sospiro, sbuffo. Nemmeno avessi faticato a scalare una vetta. Piuttosto sto giù, qui a terra, al livello sbagliato!
Vi è mai capitato di prendere l'ascensore insieme ad altra gente e non capire a quale piano si è? Sarà il suo o sarà il mio? E' quasi sempre il piano sbagliato, perchè non è ne suo ne tuo...è il loro, di quelli che hanno chiamato l'ascensore da fuori!
Come dicevo una volta ( una volta qui nel blog, ma mille altre ovunque!), se non viene niente da scrivere si può sempre tacere.
Il silenzio onora e poi le parole che ci si sente siano degne di essere pronunciate ( o scritte)acquistano più valore. No?

La passione.Sta benedetta passione che acceca molti, che uccide altri, che annebbia... crea incidenti internazionali che nemmeno il G8 ( o il G14) potrebbe risolvere. Non è meglio l'azione?

Che casino!Ma che ho scritto?!

Il racconto dell'isola sconosciuta

José Saramago, premio nobel per la letteratura nel 1998, scrive una bellissima storia d'amore, raccolta da questo piccolissimo libretto illustrato (solo 29pagine!): Il racconto dell'isola sconosciuta.
Si legge nel tempo di una bevuta che disseti l'arsura e se ne gode per molto di più.
L'isola sconosciuta è un luogo mobile che appare e scompare sulle carte della fantasia ma sta ben saldo nel cuore di ognuno di noi.

Per capire un pò chi è Saramago, ma in modo più intimo di quanto possa essere la lettura di una biografia, vi indico un post datato appena 10 Luglio 2009 presente in il Quaderno di Saramago:

Con i primi calori, si sa già, fatale come il destino, giornali e riviste, e ogni tanto anche qualche rete televisiva di gusti eccentrici, vengono a chiedere all’autore di queste righe che libri consiglierebbe da leggere per l’estate. Ho sempre evitato di rispondere, perché considero la lettura un’attività sufficientemente importante da dovercisi dedicare nel corso dell’intero anno, questo in corso e tutti quelli avvenire. Un giorno, di fronte all’insistenza di un giornalista ostinato che non mi lasciava fuggire, ho deciso di risolvere la questione una volta per tutte, definendo quella che allora ho chiamato “famiglia dello spirito”, nella quale, posso dirlo, io farei la figura dell’ultimo tra i primi. Non è stata una semplice lista di nomi, ognuno aveva la sua piccola giustificazione perchè si capisse meglio la scelta del parente. Ho poi incluso nei Quaderni di Lanzarote l’immagine finale dell’”albero genealogico” che mi ero spinto ad abbozzare e che ripeto qui per soddisfare i curiosi. In prima posizione c’era Camões perché, come ho scritto in L’anno della morte di Ricardo Reis, tutte le strade portoghesi portano a lui. Seguivano poi Padre António Vieira, perché la lingua portoghese non è mai stata così bella come quando l’ha scritta questo gesuita, Cervantes, perché senza l’autore di Chisciotte la Penisola Iberica sarebbe una casa senza il tetto, Montaigne, perchè non ha avuto bisogno di Freud per capire chi era, Voltaire, perchè ha perso le illusioni sull’umanità ed è sopravvissuto al disgusto, Raul Brandão, perché non è necessario essere un genio per scrivere un libro geniale, Húmus, Fernando Pessoa, perché la porta attraverso cui si arriva a lui è la porta attraverso cui si arriva in Portogallo (avevamo già Camões, ma ci mancava ancora un Pessoa), Kafka, perché ha dimostrato che l’uomo è uno scarafaggio, Eça de Queiroz, perché ha insegnato l’ironia ai portoghesi, Jorge Luis Borges, perché ha inventato la letteratura virtuale, e, in fine, Gogol, perchè ha osservato la vita umana e l’ha trovata triste.
Cos’altro? I lettori mi permettano di dare un consiglio. Definite la vostra “famiglia dello spirito” letteraria a cui vi sentite più legati.
Sarà una buona occupazione per un pomeriggio al mare o in campagna. O in casa, se quest’anno non ci dovessero essere soldi per le vacanze.

di José Saramago

Flowers

giovedì 9 luglio 2009

Ci sono situazioni veramente spinose!


Ci sono situazioni veramente spinose!

Passione e Medioevo


Lo sguardo pesante più di una mano, che stringeva più di un abbraccio e vivo più di un momento di passione. Evitava di guardarlo, ma il petto le si riempiva a fondo di emozione e il segno del calore, sfacciato, coloriva le guance tese e il collo scoperto. Abbracciami e non lasciarmi qui, lontano da te, abbracciami e fammi illudere... Cantava la voce acuta della sua anima, cantava lo spirito soffiato più avanti del tempo di dame e menestrelli. Cancellati ormai erano i passi dal cammino impressi, soltanto i sensi pativano ora il gioco del destino.

mercoledì 8 luglio 2009

The Audrey's home

"It's the flowers you choose, the music you play, the smile you have waiting. I want it to be gay and cheerful, a haven in this troubled world"

Aperitivo in piazza




Dieta a zona: blocchi, blocchetti, carboidrati,proteine e grassi,spuntino, cinque pasti, grammi, senza zucchero...Uff!
Che ne dite di un bell'aperitivo in piazza?...c'è anche il mercatino!

Remedios

Remedios, niña pequeña, chiquita, hermosa, preciosa
Linda niñita quedada así, sentada en la orilla del mar
y las manos llenas de perlas
el sol en tu frente y en la sonrisa
blanca orquidea, alma y paloma
y la alegría, tú cantas consuelo,
tú cantas esperanza, tú cantas remedios,
espera que un día yo pueda decirte:
"te quiero pequeña, chiquita, preciosa,
hermosa, piccola, piccola, piccola, piccola, pico, pico, pico..."
Tu historia, una vez, nos la contó,
dios, tu hermanito con su guitarra,
tú estabas dormida baja la luna,
tú estabas feliz, pequeña Remedios,
espera que un día yo pueda decirte:
"te quiero, pequeña, chiquita, preciosa,
hermos, piccola, piccola, piccola,
piccola, pico, pico, pico..."
El sol en tu frente y en la sonrisa,
blanca orguidea, alma y paloma
y la alegría, tú cantas consuelo,
tú cantas esperanza, tú cantas remedios
espera que un día yo pueda decirte:
"te quiero, pequeña, chiquita, preciosa,
hermos, piccola, piccola, piccola,
piccola, pico, pico, pico..."


Potete ascoltare la canzone cliccando in Musica in video

lunedì 6 luglio 2009

Rosa Rosae



Nom. ros-ă ros-ae
Gen. ros-ae ros-ārum
Dat. ros-ae ros-īs
Acc. ros-ăm ros-ās
Voc. ros-ă ros-ae
Abl. ros-ā ros-īs

Picasso


Picasso viene ricordato come esponente del Cubismo, fenomeno artistico che esprime un nuovo modo di intendere la bellezza rispetto alla tradizone. Ormai lontani dal concetto di bellezza della Grecia classica, l'artista si ispirò all'arte tribale dell'africa nera. Le figura di Picasso, oltre ad essere stilizzate, ricordano molto le maschere delle arti primitive.Guardate ad esempio Les demoiselles d'Avignon.
Cubismo: termine che nacque dal giudizio di un critico d'arte che visitò la motrà di Berque, amico di Picasso. Il critco in questione si espresse dicendo che Berque maltrattava le forme riducendo tutto a figure geometriche, a cubi.
Le opere di Picasso di distinguono essenzialmente in opere del periodo blu ed opere del periodo rosa.
Il "periodo blu" vede predominare proprio il colore freddo della malinconia, della tristezza e i quadri hanno come soggetti mendicanti, umili, persone che lo stesso artista incontrava in quel periodo di povertà. Il "periodo rosa" rappresenta un momento artistico più vivo, prevalgono i colori caldi e vengono dipinti clown e altri personaggi del circo.
La creatività di Picasso fu tale da formalizzarsi anche in opere neorealiste -definite così dagli esperti- come ad esempio Il flauto di Pan.

Que sera sera

When I was just a little girl
I asked my mother what will I be
Will I be pretty
Will I be rich
Here's what she said to me

Que sera sera
Whatever will be will be
The future's not ours to see
Que sera sera

When I was just a child in school
I asked my teacher what should I try
Should I paint pictures
Should I sing songs
This was her wise reply

Que sera sera
Whatever will be will be
The future's not ours to see
Que sera sera

When I grew up and fell in love
I asked my sweetheart what lies ahead
Will there be rainbows day after day
Here's what my sweetheart said

Que sera sera
Whatever will be will be
The future's not ours to see
Que sera sera

What will be, will be
Que sera sera...

Diario di un cane


Dice di adorarmi, ma non so se è vero. A volte temo di farle pena, sì, per via del mio colore...sapete Rosso Malpelo?Più o meno son così.
Io la guardo, le faccio gli occhi dolci e fremo quando vedo che si avvicina la sua mano. Mi accarezza piano, mi sorride e ogni volta mi dice ciao. Quando torna da lavoro suona il clacson per avvisarmi (almeno credo), un colpetto deciso ed io mi preparo.
Scodinzolone, mi chiama così, mi saluta e poi raccoglie tutte le sue cose...non so perchè ma sembra che due mani non le bastino mai. Le chiavi (quante chiavi!), una maglia, dei libri, la borsa,il telefono,l'agenda, a volte porta un ombrello, spesso la macchina fotografica...non so, sarà l'auto di Mary Poppins!
E' felice di vedermi, anche quando va di fretta, io lo sento. Quando mi accarezza poi...mi butto a terra,a pancia in su e lei mi solletica la pancia.
Da non crderci: quando piove e corro a salutarla lei mi rimprovera, non vuole che mi bagni.

Willi

Scrivendo.it

Che noia!
Tutti sanno, tutti dicono.Si confrontano?! A me pare inutile quel genere di chiacchiere. Si respira un'aria pesante.
Resto della mia idea: scrivete e basta.

Ognuno la vuole vinta.

-Perchè la mamma mi ha comprato la pistola che spara acqua!
-Il mio papà invece mi ha comprato il cannone che spara ad acqua!
-Ma dove andate?Mio nonno per il complenanno mi ha regalato un carrarmato che spara acqua!
-Eh, non c'è storia!Lo zio a Natale mi ha regalato una pistola vera, che spara proiettili.
-Davvero?!Ah! Ah! ah!Il mio papà, per la comunione, mi ha regalato un cannone con tanto di bombe!
-Ma quello è un modello vecchio!A me la nonna mi ha regalato un cannone modello 750 e alcune bombe a mano.Inoltre mi ha detto che l'anno prossimo mi regalerà una bomba atomica!...così distruggo tutto e non nascerà più un fiore su questa terra.

Vedo commenti su commenti che si susseguono:tempo ipiegato a confutare, rispondere, attaccare, a cercare il modo di zittire...che palle!
E' la seconda volta che uso una parolaccia nel mio blog, ma non potevo proprio farne a meno.Scusate.

Giverny e Monet


La casa e i giardini di Monet
Monet è vissuto dal 1883 al 1926, quasi 43 anni, nella casa di Giverny. Appassionato di giardinaggio come dei colori, lui ha progettato il suo giardino di fiori e il suo giardino d'acqua come vere e proprie opere. Nella passeggiata nel suo giardino e nella sua casa, i visitatori sentono tutti i giorni l'atmosfera che regnava nella casa del maestro dell'Impressionismo e si meravigliano davanti alle composizioni di fiori e davanti alle ninfee che sono state la maggior fonte d'ispirazione.

Le jardin et la maison de Monet
Claude Monet a vécu de 1883 à 1926, soit près de quarante-trois ans, dans sa maison de Giverny. Passionné par le jardinage autant que par les couleurs, il a conçu son jardin de fleurs et son jardin d’eau comme de véritables œuvres. En se promenant dans son jardin et dans sa maison, les visiteurs ressentent toujours l’atmosphère qui régnait chez le maître de l’impressionnisme et s’émerveillent devant les compositions de fleurs et devant les nymphéas qui ont été ses sources d’inspiration les plus fécondes.

Monet's house and gardens
Claude Monet lived for almost forty-three years , from 1883 to 1926, in his house in Giverny. With a passion for gardening as well as for colours, he conceived both his flower garden and water garden as true works of art.
Walking through his house and gardens, visitors can still feel the atmosphere which reigned at the home of the Master of Impressionnism and marvel at the floral compositions and nymphéas, his greatest sources of nspiration.

domenica 5 luglio 2009

Che giornata oggi!


Ecco, è saltato il progetto. Niente sole, ma il baccano delle nuvole e il fresco della pioggia. L'intento è comuqnue rimasto, quello di uscire. E così è stato.
Si respira aria lì, il verde inonda più dell'azzurro del mare, l'odore della lavanda accoglie e rilassa.

Che giornata oggi! Un sonno pazzesco, il viaggio, la corsa per non far tardi, la cena dai nonni, le foto, il pesce squisito, la pancia piena, il morbido sorriso di un bambino bellissimo e le note de Il cielo d'Irlanda che non ascoltavo da non so quando.

La foto è del Monte Conero.

C'è tempo

C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.

C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

sabato 4 luglio 2009

Pinacoteca



C'è più l'emeroteca?Ci andavo quando mi capitava di salare a scuola, ai tempi delle superiori.Sono passata lì davanti, ma c'era una saracinesca abbassata, sporca e graffittata.
La prima volta che sono entrata in una pinacoteca (quella dell'immagine) non sapevo cosa mi aspettasse dopo la porta, non sapevo proprio cosa fosse.
Quando sono uscita ero felice di esserci entrata.

E' passato tanto tempo.

Ad un amico ( non è un consiglio, è una poesia)

Non lasciare mai
che il dubbio t'abbandoni,
ché mai avrà il suo stesso
valore una certezza;

lascia che stiano entrambi
seduti sul tuo cuore
che ha temuto e teme
il cielo e il suo deserto;

lascia che compaiano
all'alzarsi del sipario
il dubbio d'esser certo
... e il suo contrario.

Tratto da Sulla riva del foglio, Gianluca D'Annibali

venerdì 3 luglio 2009

L'arcu prima de piazza

Indirizzo mail

Da qualche giorno esiste un indirizzo mail del blog...non ne approfittate!
Potete mandare del materiale inerente i post, ma non ne assicuro la pubblicazione.

Vedete un pò voi!

Senso della vita



Riflettiamo dunque su ciò che ha davvero importanza nella vita,
su ciò che le dà significato,
e fissiamo le priorità di conseguenza.

In giro con la Vespa

Sembrava il motore a scoppio di un trattore, eppure era solo una Vespa in là con gli anni, anche se nemmeno così tanti. Verde, di quel verde opaco che colora gli elmetti dei militari, di un tempo anche questi. Una donna, una macchina fotografica e un uomo che guida.

Sempre in forma, sempre in testa, chi la ferma la mia Vespa, passa il tempo ma lei resta, la migliore amica mia (Buio pesto)

Stop, mi fermo qui…ho troppo sonno.

note: verde night 6007M

giovedì 2 luglio 2009

Senza titolo

Un giorno incontrai un' anima gentile che pareva esule in questa terra, poi capii che straniero non era. Si chiamava Diavolo tentatore, già, era chiamato così. Mi avvicinai a lui un attimo solo a sentirne l'odore. Non era buono, puzzava. Si accostò lui, mi scansai io. Provò un artificio, mi incantò, mi abbindolò, ma il vento fresco scosse i rami del ciliegio in fiore...e cadde la neve.

Più avanti incontrai un'anima forte che pareva venir dalle viscere della terra, poi capii che al sole era nato. Lo chiamavo angelo, già,lo chiamavo così. Mi accarezzò, io lo baciai a gustarne il sapore. Si allontanò, lo incoraggiai e i frutti di quel tempo potemmo raccogliere.


Avete un titolo da suggerire?

C'è tempo

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.

Chiacchiere


Finito!Cascavo dal sonno ma ho fatto durare la giornata più di 24 ore...serviva, dovevo proprio finirlo,non potevo più farne a meno. Non avrei potuto iniziarne un altro senza aver chiuso l'ultima pagina di questo. Ho resistito anche a non sfogliare le pagine dopo il 200 prima di arrivare alla 199!
Paola Mastrocola, conosciuta da poco e già ho una lista di libri suoi da acquistare.

Il segnalibro de La gallina volante è stato un post-it giallo, il migliore che abbia mai avuto: resta lì, non si sposta, non cade e posso mettere il libro in borsa, posso tranquillamente lasciarlo centrifugare tra il portafogli, il cellulare, l'agendina, il burrocacao, i fazzoletti ( se mi son ricordata di prenderli!) e le chiavi ( di casa, dell'auto, del lavoro...).

Che animale sei?Bella domanda!

mercoledì 1 luglio 2009

Cacciatore di emozioni

CACCIATORI DI EMOZIONI
Ci sono persone in cui le sensazioni che derivano dalle esperienze normali di vita quotidiana appaiono insufficienti: hanno bisogno di ricercare un “surplus” di emozioni. Si tratta dei così detti “cacciatori di emozioni” (high sensation seekers) che considerano insopportabile il banale corso della vita e, soprattutto, che il mondo vada avanti senza accorgersi di loro. Per questa ragione mettono in atto comportamenti edonistici ed egocentrici ad elevato contenuto esibizionistico e si rapportano al resto del mondo come ad una folla plaudente cui offrire lo spettacolo delle proprie prodezze. I comportamenti del “sensation seeker” tendono a soddisfare i loro bisogni più istintuali ed egoistici al di fuori delle normali regole e convenzioni sociali e si caratterizzano per la totale inosservanza della sicurezza propria e di quella altrui al solo scopo di superare la noia di una vita che non sono stati capaci di colmare di valori.

tratto da http://www.circololibertanordovest.it/archivio_il_sardegna/cacciatori_di_emozioni.htm

La vita è una serie di processi...



Secondo il Buddha, la vita umana si compone di una serie di processi in perpetuo cambiamneto: un processo fisico, un processo psichico,un processo di memoria e riconoscimento, un processo di pensiero e reazione e un processo di consapevolezza. Sono processi dinamici e incessanti in cui non potremo trovare nessun elemento da identificare come l'io immutabile. Noi stessi siamo un processo intessuto nella trama della vita, senza soluzione di continuità.

Jack Kornfield

Su e giù

Bussò alla porta, con tocco deciso e attese. Riprovò più tardi, insistette e decise di arrendersi. Camminò su e giù per la strada, salì il marciapiede e lo scese, traversò la linea continua e oltrepassò la siepe. Tornò indietro, riattraversò la strada, senza guardare, risalì il marciapiede e riprese a camminare. Su e giù, su e giù. La mente era offuscata, cercava di svelare ma la mano del destino reggeva forte il manto e nulla poté vedere. Su e giù, ci andò per mesi, quasi un anno e si accorse che il tempo impiegato, spiegato a quel modo, disteso sotto i piedi che seguivano ormai le impronte, quel tempo era sprecato.
La vita non può essere forzata, la resa a volte è una vittoria e il premio ha più valore di quanto si desiderava.

Notturna al lago