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mercoledì 30 settembre 2009

Crisi

Crisi. Il tempo maledetto, la voglia che svanisce e il timore di sbagliare. Le tasse, i soldi, il famoso diritto allo studio, il dovere di studiare e le repentine sterzate di chi sale al comando. Riforme, continue riforme e poi controriforme, come non ci fosse esperienza sufficiente. Ti iscrivi ad un corso di laurea e te ne ritrovi un altro, un esame che vale 6 crediti da una parte si svaluta in 4 da un'altra, i programmi si allungano mentre altri si accorciano, gli esami lievitano o diminuiscono, i professori non ci sono, le rate si raddoppiano. Ma che cavolo di mondo è? Educatore professionale, educatore territoriale, educatore sociale territoriale,animatore socio-assistenziale... ma come devono chiamarsi questi disgraziati?
E le cooperative... che hanno tutto tranne che di sociale, che prendono il doppio, a volte il triplo, per il lavoro che ti pagano invece una miseria. Gli appalti, le gestioni miste, i curricula truccati o prestati per gareggiare, le commissioni che esprimono scelte senza rispettare criteri standard... e il termine "personalizzato" che diventa semplicemente ad personam per tutelare non si sa chi e non si sa cosa.

domenica 27 settembre 2009

Il granoturco


Eppure il granoturco che ha scelto di esser giallo
Non si domanda niente, non ricorda
chissà se poi continua a presentarsi giallo
per essere fedele a chi lo guarda.

Io per me non amo i campi di grano
che sono sempre puntuali ai loro appuntamenti
io per me non amo la mia fotografia
questo modo fermo e assurdo di esserti davanti:

io come biondo, se mi vedi biondo
io come amore, se ti aspetti l’amore
io come buono, se mi vedi buono
non ti posso insultare, no
non ti posso picchiare, no sono buono
non ti posso distruggere, sputarti addosso
non posso! non posso!

Eppure il granoturco che ha scelto di esser giallo
non si domanda niente, non ricorda
chissà se poi continua a presentarsi giallo
per essere fedele a chi lo guarda.

Tu per te non ami i muri maestri
che fanno stare in piedi antiche costruzioni
tu per te non ami gli specchi degli altri
che ti ributtano addosso le tue definizioni:

tu come donna, se t’han detto donna
tu come casa, se ti hanno dato una casa
tu come madre, se t’han detto madre
hai soltanto un dovere, sì
devi amare tuo figlio, certo sei sua madre
anche a costo di ucciderti che te ne importa
sei morta! sei morta!

Eppure il granoturco che ha scelto di esser giallo
non si domanda niente, non ricorda
chissà se poi continua a presentarsi giallo
per essere fedele a chi lo guarda.

mercoledì 23 settembre 2009

La congiura di Silvio

Lo scorso 8 settembre, il premier ha detto: «Le procure di Milano e Palermo congiurano contro di me, indagando su vecchi fatti del 1992, 1993 e 1994».
Anche la Procura di Firenze indaga sui fatti del 1993. Si vede che quella Procura non preoccupa. “Congiura” è un termine di cui conosciamo bene il significato. Ad esempio Bruto congiurò contro Cesare. Ma come possono “congiurare” le Procure, a cui sono state tolti unghie e denti? E poi, che congiura? Vuol dire che nelle Procure si è già trovata una verità sulla morte dei nostri parenti, e che non piace?

Tratto da http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578

lunedì 21 settembre 2009

Lo stratega Von Vespa

21 settembre 2009
Di tanto in tanto tornano film sulla Seconda Guerra Mondiale a ricordarci il mondo di Hitler: vari cerchi concentrici di "yes men" stretti intorno al Fuhrer per impedire che ogni spiraglio di realtà raggiungesse il suo bunker. Non erano buoni e protettivi, erano agli ordini. Gli ordini non erano sporadici: erano interni ad una logica che doveva prevedere solo vittoria, e dunque esagerazione di ogni evento per mantenere ben teso – fino alla fine – il clima di slancio. Nel bunker di Berlusconi – paragonabile per autismo mentale, bisogno di realtà truccata (a cominciare da se stesso), cerchi protettivi di uomini e donne fedeli che si interpongono tra il capo e i fatti realmente accaduti, ma per fortuna senza la devastante potenza distruttiva dell'antenato – la strategia è ferrea, ma rovesciata. Siamo noi a sostenere che "la sinistra" è malata o – se necessario – assassina? Diciamo che ci attaccano e ci insultano ogni giorno. Non c'è più la sinistra? Ignorare, fingere un assedio. C'è un'opposizione che chiede ogni giotno un "dialogo"? Denunciare il testardo e pericoloso rifiuto della opposizione ad ogni benevola apertura del governo. Occupiamo, controlliamo e possediamo tutte le televisioni? Gridiamo che sono tutte contro di noi, e che noi siamo il perseguitato e la vittima.

Il Consiglio di Amministrazione della Rai e tutte le posizioni direttive della Rai – meno una o due – sono in mano alla destra? Proclamiamo di essere in minoranza, perseguitati e sul punto di essere cacciati. Tutto ciò è provato da un dispaccio segreto del generale Von Vespa, descritto all'interno di un festoso settimanale (di proprietà del capo) che pretende di occuparsi di pocker e altri giochi di società. Il documento è in data 24 settembre. Ecco i punti salienti:

1. Nessun direttore di giornale italiano è lontanamente riconducibile a posizioni filogovernative. L'avvertimento è chiaro.

2. La Repubblica è un giornale patologicamente antiberlusconiano. Si riferisce all'insistenza di quel solo giornale (sostenuto dalla stampa del resto del mondo) a ottenere risposte sulla vita notturna del Primo Ministro.

3. Un importante giornalista si è stracciato le vesti per lo spostamento di due giorni di Ballarò in favore di Porta a porta. Ma poi non disdegna di salire al primo piano di Palazzo Chigi a chiedere appoggi per una rilevante direzione televisiva. Notare l'utilità della minaccia all'avversario senza farne, per ora, il nome.

4. Le telvisioni del proprietario-Presidente "non fanno male a nessuno", mentre non esiste al mondo una Raitre che colpisce sempre solo una parte politica. Von Vespa resta fedele al compito di sbarrare il passo alla realtà. Al Presidente-proprietario non piace.

5. Porta a porta ha un impianto chiaramente moderato. Il cconfronto è paritario. Von Vespa sta elogiando la sua divisione, poche truppe ma valorose, che per ora riescono ad occupare solo quattro sere alla settimana, ma sanno fare quadrato intorno ai monologhi solitari e non interrompibili del Presidente-padrone.

6. Raitre è stata, al contrario, sempre una rete di battaglia in favore della sinistra italiana e solo della sinistra. La parola codice è "al contrario". Raitre si è condannata da sola e Von Vespa, lo rende noto nel suo dispaccio, rilevando che – al quartier generale – la colpa viene ritenuta irredimibile, qualcosa da far pagare caro.

7. "A dovere invocare la par condicio siamo noi pochi moderati, in larga e documentata minoranza". Missione compiuta. Il rovesciamento è totale. Von Vespa annuncia dal suo forte – così gremito che non si troverebbe più un posto in piedi – la volontà di resistere ai due (a volte, quando non ne possono più, tre o quattro) che sostano in dissenso sotto le finestre blindate del Palazzo.

Scrupolosamente viene mantenuto il segreto: nel Palazzo le serate e le notti sono ancora cupe e desolate, dopo la disavventura di Tarantini, o si riapriranno – con la consueta discrezione – le feste?

mercoledì 16 settembre 2009

Nella mia vita

Nella mia vita. Gliel'avrebbe voluto dire piano, col tono basso come a proteggere il senso delle parole accostate. Invece il cuore le strizzò la voce e uscirono soltanto le parole che lui non capì. Resta, ora che sei qui.
Non c'era un dove, forse nemmeno un quando, era altro, erano il tempo e lo spazio messi insieme, mescolati, confusi e attraversati soltanto da due anime.
Non prese mai coraggio, tenne tutto dentro finchè il fuoco si spense lento, bruciandole il cuore e incenerendo i ricordi.

martedì 15 settembre 2009

Sguardi altrove


http://www.sguardialtrove.it/default.asp

Calma piatta o shake?

Ti siedi in un angolo e aspetti, come se attendere portasse di diritto a qualcosa di buono. La quiete dopo la tempesta, è di questo che parlano in molti. Come se poi il tumulto fosse da disprezzare, come se la rivoluzione vada per forza sopita, soffocata, come se il brutto non sia la calma, quella che spesso viene accentuata con l'aggettivo piatta. Allora shake!

venerdì 11 settembre 2009

Incanto notturno

Il tempo degli eventi


Te lo senti scivolare tra le mani, come sabbia asciutta che non trova ostacolo, che balla al ritmo del vento, che osa negli angoli più acuti e che irrompe negli animi cupi. Il tempo. Non salta, non corre, non va. Una dimensione strana.
Il cuore, il suo ritmo travolgente o il battito assente, è il cuore che al tempo dà vita. Lo culla, lo spinge, lo uccide, o lo lascia smarrire nel labirinto degli eventi proprio quando si vorrebbe invece trovar la strada.

mercoledì 9 settembre 2009

Amore mistico



Gustav Klimt non sapeva resistere al fascino femminile: ritraeva donne, le portava a letto, si innamorava di loro... a modo suo.
Nonostante l'amore per la giovane modella Marie Zimmermann, dalla quale ebbe due figli, Klimt ebbe accanto a sè Emilie Floge come musa. Molti sostengono che fra i due ci fosse soltanto un amore platonico, sta di fatto che è lei la protagonista del famoso dipinto Il bacio, opera che celebra il più nobile dei sentimenti. Proprio ad Emilie Floge venne dedicato anche un ritratto, il quale rese la donna un'icona del tempo.

Ninfee