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giovedì 22 ottobre 2009

Diario di un cane...di nome Willi



E' arrivato un altro cane. Quello stupido di Bobi si è perso dietro alle cagne in calore. E' uscito una, due, tre volte, scappando da un buco scavato nel recinto ad est, e non è più tornato. Io delle cagne me ne sbatto.
Sì, è arrivato un altro cane. Dopo due giorni di riflessioni e trattative fra i membri della famiglia, alla fine mi pare lo abbiano chiamato Nerone... sai che fatica, è nero!
Viene da un canile, dicono tutti che è abituato a stare con gli altri animali, tipo i gatti, ma il curriculum, sinceramente, si mostra tarocco. I gatti, questi poveri gatti! Costretti a scappare tutto il giorno perchè quel Coglione, ah, scusate, quel Nerone li afferra sulla groppa e li sbatocchia di qua e di là mentre smiagolano disperati. Devo sempre intervenire, tutti mi chiamano e si appellano al mio buon senso, poi ora sono l'anziano di casa.
Ma quanto stavo bene io con Bobi?! Ma dai, prendete sto cane e dategliene di santa ragione e... Ah, no, la violenza no! E vabbè ci parlo io...ma voi non ridete quando gli abbaio!

domenica 18 ottobre 2009

Re e regina

Solitudine esistenziale

Quando una relazione è giunta all'ultima fermata si ha paura, paura di perdere ogni cosa, di perdere ogni punto di riferimento e di trovarsi soli.
Ma ci si salva, non si muore d'amore, solo vivendo coraggiosamente la solitudine. Da soli poi non dobbiamo di certo tappare i buchi con l'iperattività e neppure cadendo alla necessità di avere una relazione. Occorre rischiare di toccare il fondo, di andare giù, nella solitudine che si rivelerà profiqua. Dobbiamo diventare noi la persona giusta per incontrare la persona giusta.

Per scegliere di unirsi bisogna essere soli e separati; ogni vera scelta implica la libertà e la responsabilità che sono possibili solo nella separatezza dell'interiorità dell'io.
Ogni unione implica una precedente separazione. per unirsi a qualcuno da adulti bisogna essersi separati dai genitori e aver sperimentato la solitudine con i suoi aspetti positivi. altrimenti ci si troverà in un'unione che è brutta copia del legame non scelto con i genitori.

(F.Campione,1992)

Sentirsi felici mentre si è liberi dal bisogno ossessivo dell'altro è fondamentale
per vivere bene in coppia. Bisogna imparare a prendersi cura di se stessi, a sopravvivere da soli,a soddisfare da soli i propri bisogni.

Si diventa uno restando due.
(Fromm,1956)

venerdì 16 ottobre 2009

Evita...non c'è soluzione!

Mercoledì mattina ero in macchina, guidavo e riflettevo -per quel che si può riflettere dovendo prestare attenzione alle auto, ai pedoni e al resto che correda il manto stradale- e d'un tratto sullo sfondo grigio del cielo vedo un gabbiano. Volava dritto verso il mare, solo, quasi sperduto. Pioveva, era freddo, il vento soffiava ma non troppo, era sufficientemente buio da rattristarmi. Ma dove diavolo va sto gabbiano? Ma chiuditi da qualche parte, non osare troppo, evita!
Ieri mattina non pioveva, ma tirava un vento freddissimo. Mi affaccio dalla finestra per tirare dentro i panni che avevo dimenticato stesi fuori. Guardo un pò in giro e vedo Nerone, il cane più simpatico e giocherellone al mondo, cercava riparo accanto al tronco di un albero, ma girava e rigirava su se stesso senza trovare la posizione giusta che lo proteggesse dall'ira di Eolo. Ho voltato lo sguardo verso il garage pensando che stesse chiuso, invece no, la porta era aperta e poteva tranquillamente rifugiarsi li dentro. Perchè testone di un cane non decidi semplicemente di fare due passi e coricarti al caldo? Vattene da lì, non c'è soluzione!

Morire d'amore

A volte occorre separarsi: alcune relazioni hanno carattere di distruttività.
Ci sono persone così sottomesse e dipendenti da altre che non possono mai gustarsi momenti di serenità.
La minaccia del vuoto e della solitudine fanno così paura da far rifugiare in relazioni deleteree, basate su legami così stretti da soffocare. Si sta male eppure non ci si separa.
Tra vititma e persecutore si instaura poi un incastro perfettamente mortifero. Tutto va avanti senza nessun cambiamento, nonostante lo spegnersi dentro che inaridisce.

La co-dipedenza è una condizione emotiva , psicologica, comportamentale che si crea quando un soggetto viene assoggettato a un partner che, attraverso minacce, manipolazione, intimidazione, violenza diretta e indiretta, atteggiamenti repressivi, controllo esasperante, dinamiche attive di potere, impedisce al soggetto co-dipendente di esprimere liberamente sentimenti ed emozioni, nonchè di discutere di propri problemi personali e interpresonali.

Il co-dipendente si lascia coinvolgere in problemi altrui, si lascia sopraffare, dimenticando se stesso, i propri diritti e i propri bisogni. Egli preferisce accettare qualsiasi sofferenza piuttosto che sperimentare qualsiasi forma di solitudine.

mercoledì 14 ottobre 2009

Ma chi dice che l'amore sia sofferenza?

Che ciascuno sia solo .
Come le corde di un liuto che sono sole,
anche se vibrano per la stessa musica.
Datevi il vostro cuore, ma non lo date in custodia l'un l'altro.

Il profeta
,K.Gibran

Troppo spesso si accosta il termine amore con quello sofferenza. Ma non ve la ricordate la gioia di vivere che si prova quando si è innamorati? Non è un amore vero, quindi sofferente, quello che è assoggettato ai giochi di potere, alle manipolazioni, alle pretese e alle violenze. Iniziamo ad amare noi stessi e ci verrà bene anche amare gli altri.

Vicinanza e non possesso.

lunedì 12 ottobre 2009

E' necessario amare?

In molti dicono non sia necessario amare, ma in più sostengono il contrario. Ci si chiede il perchè: perchè mai si deve amare rischiando di soffrire?
Senza l'esperienza dell'amore non potremmo mai conoscerci, conoscere noi stessi. La relazione con la persona che si ama è un pò la cartina tornasole della nostra condizione interiore.
Psiche, nella favola di Apuleio, era bellissima e proprio la sua bellezza non le consentiva di trovare una persona che l'amasse realmente. Solo perdendo l'amore di Cupido, Psiche ritrova se stessa, impara a conoscersi e riconsocersi. Sapete come finisce la storia? Tra Psiche e il suo partner alato si accende la scintilla dell'Amore.
Ovviamente non è che siamo legittimati ad amare soltanto dopo che ci siamo conosciuti, visto che non si finisce mai di scoprire come si è.

Ho visto un re

Ho visto un re: indossava calze e mantello rossi, le scarpe nere e la corona d'oro.
L'ho visto in un luogo di ristoro. Gli ho dato da mangiare. Mi ha detto:-Sai,so amare.
Ed io, perplessa, ho pensato volesse farmi fessa. Ho chiuso la baracca, mi son seduta stanca e con le braccia tese ho detto:- Non voglio esser scortese, sta di fatto che lei è re ed io un'umile senese.
Ho visto un re: indossava calze e mantello rossi, le scarpe nere e la corona d'oro.
L'ho visto in un luogo di ristoro. Gli ho dato da mangiare. Mi ha detto:-Sai, so amare.
Ed io, innamorata persa, ho detto:- Senza nessuna offesa, sta di fatto che io sono contesa.
Ho visto un re: indossava calze e mantello rossi, le scarpe nere e la corona d'oro.
L'ho visto in un luogo di ristoro. Gli ho dato da mangiare. Mi ha detto:-Sai, so amare.
Ed io alla fine mi sono concessa.

venerdì 9 ottobre 2009

Nobel per la pace ad Obama

Una manna dal cielo, quest'uomo è una manna dal cielo.
L'onere di essere presidente degli Stati Uniti e poi l'onore di aver contribuito e di contribuire ancora per la Pace.

yes you can

Fatta da mia nipote



Fotografa meglio di me!

lunedì 5 ottobre 2009

Risalire

D'un tratto t'arrendi. I suoni dei tic e dei tac si fanno più vivi agli orecchi e il sole e la luna paiono rincorrersi veloci. Un giorno non basta, nemmeno mezzo. E l'ansia si arrotola al collo e stringe come la più fredda delle serpi. Ti arrendi. Le mani in alto per un attimo, a dar segno della resa, e poi giù, distese e pesanti da tirarti a terra, dove si giace raccolti e si aspetta. Si aspetta, sì, perchè lasciarsi andare alla morte è vile, la resa dovrebbe invece soltanto servire. Riposa, ché da terra si può risalire.