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lunedì 23 novembre 2009

Comunicazione di servizio

Mi dovete spiegare perchè appaiono video che non scelgo...questo è il mio blog e ci voglio quello che dico io!!!
Avevo messo "Tutto quello che un uomo" di Cammariere, ovviamente in Musica in Video , e Il sorpasso di Dino Risi, in Cinema.

Scusate, cercherò di risolvere.

Favola

L'avevo già sentita, ma mai ascoltata...non amo Ramazzotti. Andando a lavoro, cercavo alla radio qualcosa che non fosse una guerra tra beat (diciamo pure baccano!) e così ho trovato Favola, dell'Eros nazionale. Già i due primi versi mi ricordavano qualcosa, tipo una favola nota... "Favola di Amore e Psiche", scritta da Hesse. Poi la mente è andata e ha rintracciato anche un racconto contenuto nel libro "La vita notturna degli alberi", un bellissimo libro illustrato da Bhajju Shyam, Durga Bai e Ram Singh Urveti, artisti contemporanei che esprimono bene lo spirito dell'India.

E raccontano che lui si trasformò
in albero e che fu
per scelta sua che si fermò
e stava lì a guardare
la terra partorire fiori nuovi
così
fu nido per conigli e colibrì
il vento gl'insegnò i sapori di
di resina e di miele selvatico
e pioggia lo bagnò
la mia felicità - diceva dentro se stesso -
ecco... ecco... l'ho trovata ora che
ora che sto bene
e che ho tutto il tempo per me
non ho più bisogno di nessuno
ecco la bellezza della vita che cos'è
"ma un giorno passarono di lì
due occhi di fanciulla
due occhi che avevano rubato al cielo
un po' della sua vernice"
e sentì tremar la sua radice
quanto smarrimento d'improvviso dentro sé
quello che solo un uomo senza donna sa che cos'è
e allungò i suoi rami
per toccarla
capì che la felicità non è mai la metà
di un infinito
ora era insieme luna e sole
sasso e nuvola
era insieme riso e pianto
o soltanto
era un uomo che cominciava a vivere
ora
era il canto che riempiva
la sua grande
immensa solitudine
era quella parte vera
che ogni favola d'amore
racchiude in sé
per poterci credere

sabato 21 novembre 2009

Tra due tempi

Tra due tempi, a me è capitato. Senti il ticchettio in un orecchio, è ritmato, e nell'altro si incastra il tempo lasciato. Tic tac.

giovedì 19 novembre 2009

La mandorla

Datato 2005, scritto da una donna marocchina di circa quarant’anni e che usa lo speudonimo Nedjma per pubblicare.
Lo chiamano romanzo erotico, io lo definisco un libro etnico romanzato. L’amore, l’eros vissuto da una donna di un altro Paese, simile alle altre donne innamorate ma lontana da molte… perchè lontana lo scoprirete leggendo già le prime pagine del testo.
L’unico difetto che riconosco a questo libro è la ripetitività delle situazioni, si accusa dopo la metà e prima del finale… ma si merita ugualmente l’etichetta “da leggere”.

Nedjma è il nome della protagonista del famoso romanzo dell'algerino Kateb Yacine.

lunedì 16 novembre 2009

Influenza

Non mi sto facendo mancare nulla. Quando sono arrivati i dolorini alle gambe, concentrati alle ginocchia, il mal di gola lo avevo già da qualche giorno. Ho tirato avanti munita di OKI per evitare di dar buca a lavoro... perchè di solito il mio mal di gola finisce in bellezza: con le placche! Lo so, fa un pò schifo.
Due tre giorni con gli occhi lucidi, ma evitavo di misurare la febbre... perchè poi quando vedo 37 mi butto giù solo a leggerlo. Quindi qualche giorno di k e poi è arrivata pure la o, ko! Pigiamone, coperte, divano, sedia a dondolo, letto e poi divano, sedia a dondolo e di nuovo letto. Avessi avuto il libro da studiare magari avrei iniziato... vabbè, avrei fatto finta. I passatempi che mi son trovata sono stati passare l'aspirapolvere ( mai usato così tanto), riempire e vuotare la lavatrice ( ha lavato di tutto), sù e giù con il ferro da stiro e poi il pc, il libro di Licalzi che mi è stato prestato, la musica, un pò di tv e mi son fatta anche la manicure.
Ieri pomeriggio mi davo per vincitrice. Il mercurio (ho ancora il vecchio termometro)segnava 36° ,ma sul finire della giornata, entrata nel mio letto, ho iniziato a girarmi e rigirarmi per trovare una posizione, la giusta posizione, quella che non mi facesse più sentire il dolore alle ginocchia, alla schiena, alle spalle, alle braccia... niente, mi sono alzata! Imbacuccata come la Befana, ho misurato a passi il perimetro delle stanze di casa, poi l'area, mancava solo il volume! Avanti e dietro fino all'una, quando disperata metto il termometro sotto l'ascella e attendo il verdetto. 38°, era tornata la febbre. Faccio un ultimo giro per trovare la Tachipirina, ma va a vuoto. Stendo una coperta sopra al piumone, indosso una felpa e mi rimetto a letto tremando come una foglia.
Oggi sono ancora a casa. Stamane ho guardato il sole dalla finestra, mentre Willi, attonito, guardava Nerone che rincorreva i gatti. Adesso è buio, sento soltanto il rumore della caldaia... è ora di chiudere le persiane e di sperare che domani sia meglio di oggi.

La vita che volevo

Per tutti gli amanti dell’ormai caro Lorenzo Licalzi, ma anche per chi non lo conoscesse, l’ultimo libro “La vita che volevo”.

Aprendo il libro si riconosce subito lo stile Licalzi: le parole di una persona attenta, che riescono facilmente a render l’idea e che offrono a tutti l’opportunità di riconoscersi in uno dei personaggi.
Leggendo questo, come tutti gli altri suoi libri, capita spesso di dire “Sì, proprio com’è successo a me!”

Di formazione psicologo, Licalzi offre punti di vista sulla vita di tutti i giorni, sulle vicende familiari, sulle questioni di lavoro e propone interrogativi…

“Alzi la mano chi può rispondere di sì. Chi non ha mai rimpianto un’occasione mancata o una decisione che non ha preso. E non ha mai fantasticato un’altra vita; la vita, che forse, voleva davvero. E’ quel che succede ai personaggidi questo libro lieve e imprevedibile”

Satellite of love

mercoledì 11 novembre 2009

Tic tac

Il silenzio del tempo invaso dai tic, quando invece sarebbe bello gustarne l'infinito.
Eccoli,tic tac, di nuovo a rincorrersi e non prendersi mai, come Willy Cojote e il suo Bep Bep...

lunedì 9 novembre 2009

Uno sguardo intimo

Che voglia di apatia, di riposo, di classico autunno: il sole che colora, l'umidità e il tepore, le foglie caduche. Che voglia di sorrisi...li voglio rosa, teneri e silenziosi. Voglio cuscini morbidi e piumoni caldi.
Che voglia di vino rosso, scrutato a lungo nel suo bicchiere, annusato e amato per il gusto. E le risa, voglio anche quelle. Sonore, fragorose, corpose e travolgenti.
Poi un buon libro, un film in bianco e nero, e magari un canto soave, un canto di donna. Del blues. Sì, voglio un disco triste e malinconico... per piangere dentro, per solleticare le corde abbandonate dal pizzico estivo. Uno sguardo intimo, un attimo di pace. Poi, voglio anche tornare ad esser la rompicoglioni di un tempo: tormentata, petulante e sofferente. Sì, un salto nel passato...un viaggio breve, brevissimo, col biglietto di ritorno in tasca e un pugno d'armonia in più.

giovedì 5 novembre 2009

L' amore...una traccia del divino

L'amore è proprio questo: riconoscere una traccia del divino in un volto qualsiasi e riconoscerlo perchè prima della sua nascita questo volto era già ed era una dimensione eterna.

mercoledì 4 novembre 2009

La morte dell'anima

A volte l'anima muore e muore di fronte a un dolore, a una mancanza d'amore e soprattutto quando viene sospettata d'inganno.

Alda Merini

martedì 3 novembre 2009