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mercoledì 8 ottobre 2008

Il Medioevo e lo sguardo


Quante volte ci capita di riferirci a questo periodo storico, il Medioevo appunto.
Basta pensare ai litigi fra adolescenti e genitori, vi ricordate quando dicevamo loro:-Mica siamo nel Medioevo!- oppure quando si da dell'uomo medievale a chi a parer nostro e anacronista, antico, vecchio, assolutamente non moderno.

La sapete da dove è nata la diceria che masturbarsi porta alla cecità?Nel Medioevo!
Un commentatore tunisino di un trattato sulla sessualità del XVI secolo preserva la salute maschile, in particolare quella visuale, moderando le gioie dell'amore.Poi lì è stato un pò generalizzato: l'usare con femmina esaurisce il corpo, provoca la calvizie, rende malvagio il colore e debilita il vedere.

In alcuni periodi del Medioevo, però, il senso della vista è stato sublimato, era il medium tra questo mondo e Dio. La visio di quelle donne che diventeranno poi sante, come Caterina da Siena, forniva al popolo una guida. Le visioni di Ildegarda di Bingen erano giudicate profetiche.

E' anche vero, che quel valore educativo delle visioni, portò a morte le stesse donne che le avevano. Ricordate Giovanna d'Arco? La donna , da mentore, diventa strega. La Chiesa voleva la sua parte!

Sempre nel periodo storico dell'Eta di Mezzo, nello specifico nel contesto delle corti, lo sguardo era l'unico contatto fra gli innamorati. Le madri inseganvano alle figlie a controllare il proprio sguardo perchè altrimenti avrebbero obbligato al corteggiamento l'uomo che lo avrebbe incrociato.
Lo sguardo costituisce la base dell'eseprienza sentimentale e la fonte della comunicazione umana.

Gli sguardi si incrociano e ci si innamora, come successe a Paolo e Francesca e a Tristano e Isotta.
La fanciulla desidera l'uomo ma distoglie lo sguardo, il pudore desidera l'amore ma non lo rivela...L'osserva più volte e lo guarda in segreto, i limpidi occhi s'accordano con il cuore.

L'amore non è cieco, pare vederci bene!

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