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mercoledì 30 luglio 2008

Sempre Ottocento...Hayez


Gli esperti d'arte parlano di Purismo riferendosi alla pratica artistica che mette in risalto sentimenti, passioni e ideali. Francesco Hayez offre tela e colori alle novità del romanticismo italiano, le sue opere mescolano immagini sensuali, soggetti amorosi con soggetti tratti dalla storia.

Occhio all'opera:Francesco Hayez,Il bacio, Milano-Pinacoteca di Brera

E' una delle opere più celebri (io conosco solo questa!), l'artista ne fece varie copie, ma è la prima versione ad esser esposta a Brera nel 1859.
Gli abiti dei due lasciano intendere facilmente il periodo storico in cui vivono, il Medioevo, poi altrettanto facilmente si può ipotizzare si trovino in un castello.

Un bacio un pò frettoloso, come se la donna fosse corsa lì per salutarlo, come quei baci che si danno sui gradini del treno in partenza.
Osservando bene si nota il manico di un'arma (almeno penso)che tocca la schiena della ragazza.
Ma ciò che colpisce me è sicuramente il vestito della ragazza...ma lo avete visto?
E' così lucido e acciaccato da sembrare vero.

Xenofobia e paradossi...tutto made in Italy


L'attuale Governo è in carica grazie al punto sulla Sicurezza, la minoranza si trova ad essere quella perchè faceva finta che gli italiani non avessero paura degli stranieri, li stessi che troppo spesso sono protagonisti di articoli di cronaca come vandali, assassini, ladri, scippatori, violenti e tutto quello che di peggio possa essere un uomo.

Xenofobia. Hammarberg - commissario europeo per i diritti umani - accusa Maroni, nonchè l'Italia di razzismo. Il ministro italiano si appella alla mancanza di prove.

Misure d'emergenza, sono queste quelle che attualmente si hanno, come se ci fosse veramente un'emergenza. Ci si è accorti solo ora che il nostro paese è diventato poco sicuro? Sono anni che mia nonna non lascia più la chiave sulla porta di casa, nonostante per molti di più ce l'avesse tenuta senza ritrovarsi ospiti non invitati a frugare in casa.
Se si è costretti alle misure di emergenza, a me vien da pensare che una soluzione in realtà non è prevista.

Giorni fa, grazie (o per sfortuna) al mio lavoro ho avuto modo di fare esperienza di uno dei paradossi tipici italiani.
Una persona straniera che si dichiara minorenne e in stato di abbandono in territorio italiano viene accolta, curata, istruita, aiutata a spese dello Stato. Che poi lo Stato sia in questi casi l'Ente Locale (il Comune in cui il minore viene trovato) questo è un dettaglio.
Di presunti minori in Italia ne arrivano tanti, quindi tante sono le spese, così si è attuata una politica che penso rientri nell'ottica dell'emergenza: verificare se queste persone sono veramente minorenni.
Beccare una persona ad aver dichiarato il falso, tramite l'esame uxologico, significa che questa viene "invitata" a lasciare il territorio italiano, almeno dopo che il ricorso non venga accettato o dopo il periodo previsto per il ricorso (anche se il ricorso non viene fatto).
Ma come fa una persona che arriva in Italia con qualche spicciolo, dopo aver pagato il viaggio per arrivarci in milioni di vecchie lire a gente che te la racomando, a lasciare "lo stivale"?

Andarsene costa, costa il biglietto del treno, dell'aereo, della nave, dell'autobus.
Non so voi, ma io ci leggo un velato invito a delinquere. Se queste persone -non più gradite in Italia- non hanno i soldi per andarsene, se non possono cercare un lavoro in modo legale perchè non hanno il permesso di soggiorno, queste persone come fanno a salutarci dandoci le spalle? Questi restano! E restano come cani sciolti, pronti a mordere per la fame. A queste persone viene offerta su un piatto d'argento l'occasione di delinquere per vivere.

Non si potrebbe allora comunicare in questi Paesi da cui vengono gli stranieri disgraziati che l'Italia non è poi l'America? Non si potrebbe dire loro che qui non li attende nessuno a braccia aperte, piuttosto li tengono di mira col fucile. Non si potrebbe fare prima l'esame uxologico, appena arrivano, invece di attendere mesi e mesi (spese e spese di rette nelle comunità per minori)per poi riaccompagnare il Tizio a casa sua? Penso costi molto meno un biglietto solo andata, che mesi di retta, costi di carta e telefono per le comunicazioni fra la rete che si occupa del presunto minore e i costi per le procedure di routine.

E noi operatori almeno potremmo lavorare in modo profiquo, portando a termine i progetti educativi che ci troviamo a volte interrotti perchè un giudice un pò addormentato o che era spaparanzato al sole si accorge tardi che la misura del polso di un colosso alto 2 metri non può statisticamente essere quella di un sedicenne.

La polemica fa parte di me, chi mi conosce lo sa. ma di me fa parte anche la voglia di comunicare. Se il Maroni di turno si facesse due chiacchiere con chi gli stranieri li incontra tutti i giorni...magari qualcosina di meno improvvisato si potrebbe fare.

martedì 29 luglio 2008

Ma che torta è questa?

Ci ho fatto caso ora, quando ho stilato i risultati del sondaggio mi sa che ero un pò distratta!
Ma che torta è questa?Non è possibile, la somma delle percentuali non è mica 100%!
E mi sono affidata semplicemente al programmino che mi passa Blogger!!!

Risultati sondaggio: Come passi il tuo tempo libero?


Alterno l'ascolto di Liszt a quello dei Metallica (23%)
Striscio di continuo la carta di credito (30%)
Ci do di bilanciere (7%)
Tengo allenati i pollici per essere imbattibile alla Play (15%)
Cerco di imparare a leggere col metodo globale (15%)
Ma chi ce l'ha il tempo libero (23%)
Non è dato sapere (23%)


Su 18 voti...
4 risultano a favore di spese folli
3 risultano a favore delle melodie, più o meno dure che siano
3 rappresentano l'urlo di disperazione di lavoratori stressati
3 celano l'invito a farmi i fatti miei
2 esprimono la competizione sentita in giochi che richiedono una grande abilità fisica delle falangi
2 risultano a favore di nuovi mtodi di apprendimento (il metodo sil-la-bi-co è superato!)
1 esprime il rigetto per le attività fisiche che coinvolgono muscoli localizzati oltre le mani

La civetta non mi molla

Lo so che sono solo credenze, lo so che girano tanti detti sulle civette, lo so.
Ma che devo fare, a me sta civetta perseguita. Saranno passati venti giorni da quando l'ho vista per la prima volta in vita mia, e da lì l'ho rivista poco dopo e poi ancora ieri sera.
Ma la cosa che mi lascia esterrefatta è che ieri era sulla strada, verso il margine, e non si è spostata nemmeno quando le sono arrivata a pochi metri con la macchina. L'ho dovuta schivare per non prenderla sotto.
Era una civetta, non un barbagianni, mi sono informata.
Mi chiedevano se quella della prima volta fosse un barbagianni, come se io fossi esperta di volatili notturni. Che ne so?!
Sai- dicevano- il barbagianni è più grande.
E grazie, più grande di che? Non so mica quanto sia grande una civetta? Non li avevo mai visti entrambi, che confronto potevo fare?!
Ma ieri l'ho vista bene, illuminata dai fari della macchina. Ho chiesto ad uno che è esperto di volatili da quando è nato, mio cugino, che torturava i passeri fin da quando aveva quattro cinque anni.

Vedere una civetta tre volte nel giro di pochi giorni e vederla in posti differenti. Potrei dire che è un segno, ma che segno?

O arriva una sciagura o arriva una botta di fortuna di quelle che mi ricorderò a vita. Sta volta faccio la svolta...e come no?! :)

lunedì 28 luglio 2008

Le eredi delle grandi star dell' 800

Nei giorni scorsi i quotidiani ci hanno proposto come fenomeno attuale quella che in realtà è una storia vecchia di secoli, mi riferisco al rapporto fra donne e uomini di potere. Qualche giornalista, a proposito delle carriere facili, ha anche cercato di puntare il dito su l'una o l'altra parte.

LE ETÉRE
Nella società greca erano le cortigiane sofisticate, che oltre a prestazioni sessuali
offrivano compagnia: tra le più famose Frine, Taide e Aspasia di Mileto, la colta e
influente compagna di Pericle.
IL RINASCIMENTO
Nell’età dell’oro delle cortigiane si distingue tra prostitute e “cortigiane
oneste”, che vivono presso le corti dei signori, come Gaspara Stampa o Imperia, l’“imperatrice” delle cortigiane romane.
LA CORTE DI FRANCIA
Nel XVIII secolo Madame de Pompadour, la potentissima amante del re Luigi XV, aveva frequentato i salotti parigini della società dei Lumi e veniva considerata una delle donne più potenti di Francia.
L’OTTOCENTO
Tra le cortigiane celebri dell’800: Alice Ozy, l’attrice corteggiata da Victor Hugo, Lola Montez, che girò i salotti d’Europa da Monaco a Parigi a Londra, Olympe Pélissier, amata da Balzac e Rossini.

A Parigi, quando una donna ha deciso di
far professione e commercio della propria
bellezza, non è questa una ragione
sufficiente perché faccia fortuna.
Vi sono creature ammirabili, piene d’intelligenza
che vivono in una terribile mediocrità,
concludendo assai male una vita cominciata
con i piaceri. Ed ecco perché: non basta dedicarsi
alla vergognosa carriera della cortigiana per
averne tutti i vantaggi pur conservando l’apparenza
di una borghese onestà coniugale.
Il vizio non raggiunge facilmente i suoi trionfi:
ha questo in comune col genio, che entrambi,
per conciliare la fortuna col talento, hanno bisogno
di un insieme di circostanze favorevoli…
A Parigi, una Taide deve dunque, anzitutto,
trovare un uomo ricco che perda la testa tanto da
darle un prezzo.
Honoré de Balzac, La cugina Betta

Credeva a quanto si dicesse
delle cortigiane che danno
consigli ai diplomatici...
Gustave Flaubert, L’educazione sentimentale

Per approfondire l'argomento, in libreria troviamo:
HONORÉ DE BALZAC,La cugina Betta
BENEDETTA CRAVERI, Amanti e regine. Il potere delle donne
ÉMILE ZOLA, Nanà

domenica 27 luglio 2008

Neoclassicismo...Canova


Movimento culturale che consentì il ritorno all'armonia dell'arte antica. (Anche l'arte è fatta di cicli e ricicli!). In questo periodo pare ci si ricordi che la bellezza sia custodita esclusivamente nel mondo classico, in cui risaltano modelli di compostezza, armonia e perfezione.

Stavo rimettendo a posto un libro e l'occhio mi è andato su La favola di Amore e Psiche di Apuleio. Da lì la mente è partita ed è arrivata ad Antonio Canova, scultore di fine Settecento inizio Ottocento.

Occhio all'opera:Antonio Canova,Amore e Psiche,Parigi-Musée du Luvre

Il gruppo di Amore e Psiche è basato su un soggetto delle Metamorfosi di Apuleio.
Le due figure si abbracciano teneramente (un pò scomodo però!), ma sfiorandosi appena. Si guardano negli occhi, Psiche circonda la testa dell'amato, che le sostiene la nuca con la mano destra e il corpo (sta toccando eh!)con il braccio sinistro.
Tutto è armonioso. Le due figure, nonostante l'evidente massa di materia, sembrano essere leggerissime.
Si percepisce una sorta di slancio dell'opera, va verso l'alto e non solo grazie alle ali di Amore.
Che dire, nonostante il biancore del marmo, levigatissimo, a me quest'opera trasmette passione.

Lo sapete cone si chiama la figlia che nasce da Amore e Psiche nella favola di Apuleio?Voluttà!

La difficile arte di salutare gli altri


Caro direttore, il saluto? Dico subito qual è il peggiore. Non c´è peggior modo di salutare che dire SALVE, parola che, di per sé fredda e sgraziata, viene quasi sempre gettata, più che detta, con svogliatezza e noncuranza: il «salve» esclude ogni possibile amabilità ed è significativo che sia diventato, dopo il «ciao», il saluto italiano più diffuso. Il «salve» degli ambienti giovanili e di lavoro sottintende repulsione per la socialità, l´indisponibilità al dialogo e all´amicizia, avvertendo: c´è un muro, ci vai a sbattere. Meglio ritrarsi. Anni fa scendevo talvolta a un albergo romano a tre stelle, al Nomentano, accettabile... Un giorno fu assunto un portiere di giorno che, non ripreso dalla direzione, salutava la clientela, abitualmente, con «salve». Oltre che sgradevolmente infame, il «salve» non può essere seguito da un nome proprio senza sprofondare di più nel brutto, e il portiere ideale, in qualsiasi albergo, è quello che ti dà il buongiorno accompagnato dal nome. Buongiorno signor Tiramazza! Questo fa che il nominato Tiramazza gongoli, e l´albergo, terra dei nessuno, gli è subito reso familiare; molte paure, inerenti all´assurdità del soggiorno in camere di tutti, svaniscono... Per evitare lo sconcertante saluto anonimo di quel portiere caricato a salve, mai più, in quell´albergo romano, ho rimesso piede. Il miglior saluto è «ciao», in lingua ancora decentemente italiana, lo segua o no il nome. Dall´eco un po´ servile nell´ètimo (sciavo, schiavo, s´intende: tuo) l´origine è strapersa, e «ciao» ha il colore dell´indipendenza Il suo uso in lingua corrente è databile, pare, verso 1880: dunque si poteva già salutare con "Ciao Giosuè" il Carducci e con "Ciao Mimile" Èmile Zola, come lo chiamava la sua legittima, Alexandrine. Prima del 1922, "Ciao benito" lo poteva dire chiunque – dopo, via via, sempre meno. Facile, del nobile linguistico, lo scadimento. Ciao è bello a patto che non sia ripetuto: ciao-ciao sfiora già il cadente è svogliato e denota, pur con le migliori intenzioni, una grande stanchezza. Il ciao ripetuto è dei moribondi, dei grandi malati, potendo è meglio astenersene. Pessimo, da evitare, da reprimere, dilagato come un male infettivo è il ciao a filza di salamini, a mitraglia di guerrigliero, oggi usatissimo nei congedi telefonici, sia di fisso che di cellulare: "ciao ciao ciao ciao ciao...!". Di solito è affannato, nevrotico, sintomatico di qualche buco nero nascosto o dichiarato. "Addio" ha cessato di essere un modo di salutare. Era per antonomasia il saluto epistolare, i grandi della lingua terminavano così la lettera di busta sigillata. Adesso sarebbe incongruo, ironico, accolto male. Un suicida, un condannato a morte scrivono, nei loro convulsi messaggi, come saluto supremo, "addio". La canzone degli anarchici espulsi dalla Svizzera, di Pietro Gori, famosissima, attacca e termina con addio. Dai messaggi lasciati in segreterie telefoniche o digitati nei cellulari "addio" è bandito. O può sussistere come formula di rottura. Nella lingua letteraria, considerato evento in un contesto narrativo, "addio" resta vivo e pregnante. Ma rimanda a Dio, al cui regno appartengono i morti, ed è come se a quel regno si consegnassero i vivi, quelli che oggi stanno camminando di sera lungo la via Karl Johann di Munch o sotto la porta di Brandeburgo, tutti votati Dis Manibus. Rinviare a Dio o agli Dei è, in un certo senso, come già morti salutare i vivi. C´è da riflettere sull´universale adiòs castigliano – che ha valore identico a ciao – espressione emblematica di un mondo che aveva (non so se ancora abbia, fra tante demolizioni) un legame indissolubile e una completa familiarità con la morte. La lingua accogliendo a-Diòs già nel secolo XV (Corominas Etimologico) lo accompagnava con sii, siate (con Dio, andate con lui, etc.) in un esplicito affidamento augurale a un deus absconditus delle persone salutate, come corpi viventi da preservare e come anime di disincarnati da salvare. Il fatto che da tempo l´addio neolatino appaia neutro e al di fuori di ogni trascendenza, questa tuttavia, nella profondità d´essenza della parola rinviante a un oltre, rimane sottintesa: apri il bisillabico saluto accomiatante, ed è un giocattolo a molla a rivelarti che cosa in verità significhi dire addio.

Di Guido Ceronetti
La Repubblica- 27.07.08

sabato 26 luglio 2008

Conosci il tuo corpo


Mi è stata fatta notare la mia particolare attenzione verso il mondo femminile, tra l'altro ammessa.
In quella occasione, ma anche in molte altre, non mi sono mai risparmiata nel lanciare messaggi chiari. Le donne hanno in mano un gran potere, che non è certo quello di licenziare i dipendenti o di scarrozzare con un tir sotto al sedere.

Le donne sono le prime educatrici che si incontrano nella vita, le donne sono le madri. Da loro dipende molto, da loro può dipendere la cultura di nuove generazioni.
I giovani sono il futuro- dicono in molti, e qualcuno aggiunge anche che lo stesso futuro lascia presagire una catastrofe (soprattutto morale!).

Questo mondo sembra essere maschio, ricco e istruito, ma nello stesso mondo c'è una sostanziosa parte femmina, povera e analfabeta. Non chiedetemi di dire se sia il Terzo, il Quarto o il Quinto mondo, potrei rispondere scioccamente che è lo stesso mondo in cui vivo io.

Molte donne, per tornare al discorso iniziale, non sanno come funziona il proprio corpo. Molte donne dell'India, ad esempio.
La casa editrice Kali for Women ha permesso a 75 signore di pubblicare un libro che ripercorre le tappe più significative della vita biologica delle donne: la scoperta dei propri genitali, la comparsa delle prime mestruazioni, l'adolescenza, il matrimonio, la scoperta della sessualità, la gravidanza, il parto e la menopausa. Il libro era scritto a mano, con tanto di didascalie che rappresentavano i cambiamenti fisici dell'uomo e della donna.
Distribuito -per testarlo -nei villaggi venne giudicato inaccettabile, causa la nudità rappresentata nelle vignette. Ma le donne non si persero d'animo e trovarono una strategia, un modo per aggirare l'ostacolo: uomini e donne completamente vestiti, ma da studiare in profondità aprendo delle finestrelle che davano sull'interno degli apparati sessuali.

Quelle donne avevano urgenza di fornire ai loro figli un vademecm che li informasse sui tabù della sessualità. Era un vero e proprio manuale di educazione sessuale.

Era il 1987 quando la casa editrice Kali for women pubblicò il libricino nella sua edizione definitiva, ad oggi si contano più di 70.000.000 di copie. Il bello è che a stampa non ancora finita, la prima edizione era già esaurita grazie al passaparola delle donne nei villaggi.

giovedì 24 luglio 2008

L'impressionismo...Degas


La corrente impressionista prende nome dal quadro Impression soleil levant di Monet.
Degas, Pissarro, Cèzanne, Renoir, Sisley parteciparono ad una mostra presso lo studio fotografico di Nadar e lì vennero criticati fortemente per aver trascurato le regole accademiche.
Particolarità delle opere impressioniste è quella di rappresentare l'impressione visiva dell'artista, che varia a seconda della luce: essi dipingevano en plain air (all'aria aperta).

Occhio all'opera: Edgar Degas, L'assenzio, Parigi-Musée d'Orsay

Degas ambienta l'opera in un caffè luogo di ritrovo degli impressionisti (si dice La Nouvelle-Athènes di Pigalle). Uomo e donna ritraggono un penoso scenario di incomunicabilità: la donna è persa nel vuoto (penso abbia bevuto), mentre l'uomo, che fuma la pipa con i gomiti poggiati sul tavolo, è intento ad osservare qualcosa. L'uomo dà l'impressione di trasandatezza, il colore degli occhi fa pensare ad un ubriacone.

mercoledì 23 luglio 2008

Inno di Mameli

Musica in video sta volta è pesantino...ci trovate anche l'elegante discorso di Bossi, lo stesso su cui si è espresso il mondo intero in questi ultimi giorni.
A me preoccupano molto più le riforme che si faranno rispetto ad un dito alzato!
Ma sono assolutamente pro Inno di Mameli...e chi non lo sarebbe?!

Art Nouveau...Gustav Klimt


L'art nouveau è il movimento artistico che coinvolge l'Europa tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Espressioni nobili di questo movimento artistico si hanno in architettura grazie a Gaudì (Sagrada Familia, Casa Batlò, Parco Guell) e Wagner (Maiolikahaus), mentre Klimt ce le regala nella pittura (Il bacio, La speranza, Salomè, Le tre età).

Occhio all'opera: Gustav Klimt, Le tre età, Roma- Galleria d'arte moderna

Il dipinto simboleggia le tre età della donna. Una giovane madre abbraccia teneramente la figlia, che dorme sul seno della donna. I due corpi appaiono ben definiti, i contorni sono nitidi. A questa immagine si contrappone l'iperrealismo della figura anziana , che esprime disperazione portandosi la mano al volto.
Non ci sono riferimenti allo spazio, anzi i corpi -tranne quello anziano- sono perfettamente in armonia con lo sfondo.Se si fa attenzione, si nota una linea orizzontale creata dal fondo dorato presente solo nella parte inferiore.

Il trapianto non lo meriti

Leggete questo articolo

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Il-trapianto-non-lo-meriti/2033171/12

Mi spiace ma oggi non riesco a mettere il link, abbiate la pazienza di copiare l'indirizzo.

Vi invito anche ad informarvi sull'AIDO (trovate il collegamento proprio in questo bloggetto).

martedì 22 luglio 2008

Novecento...ma quale?





E:-Voglio aggiornare il blog. Che film metto in Cinema in video?
L:-Novecento!Di Bertolucci.
E:-Ah, giusto! No-ve-cen-to! Ecco...Ma no, che Novecento? Si chiama La leggenda del pianista sull'oceano!
L:-No, si chiama Novecento. Io intendevo proprio Novecento.
E:-Povera me, Novecento è il libro di Baricco, e da questo è stato tratto il film La leggenda del pianista ecc., che poi è di Tornatore!

Ecco com'è andata.Io parto da un argomento e arrivo ad un altro con molta facilità: quando va bene è per associazione (logica!), quando va male è semplicemente per sbaglio.
Ho sonno, sono stanca...
Domani magari vi parlo di Novecento, il libro!!! Intanto godetevi i video.

Se ne avete voglia cliccate sul link a Mymovies e trovate le recensioni dei due film.

lunedì 21 luglio 2008

Come mi vuoi?

Come mi vuoi? è il titolo di una vecchia canzone di Paolo Conte, rifatta da Fiorella Mannoia.
Paolo Conte, un grande del blues all'italiana, con questa canzone è capace di far vibrare le corde più sensibili dell'anima, almeno la mia.

"

Di Fiorella Mannoia l'anno scorso è uscito Canzoni nel tempo, dentro ci trovate gioielli della musica come Io che amo solo te di Sergio Endrigo, Pescatore di Pierangelo Bertoli, Oh che sarà di Ivano Fossati e L'uccisione di Babbo Natale di Francesco De Gregori, per non parlare delle notissime canzoni della Mannoia stessa.

domenica 20 luglio 2008

Licalzi è tornato


Non mi ero nemmeno accorta che Licalzi fosse tornato sugli scaffali delle librerie con un nuovo libro. Fortuna la mia sentinella!

Sette uomini d'oro è il titolo del libro che trovate recensito ovunque tranne qui - devo ancora leggerlo! - e che richiama all'attenzione il vecchio film omonimo del '65, con Rossana Podestà e Philippe Leroy nel cast. Del film non ho trovato video, ma in Cinema in video potete comunque ascoltarne la colonna sonora.

Questo film è fra quelli degli anni '60-'70 con la formula del colpo grosso. Dello stesso periodo è Ocean's Eleven, cui si è ispirata tutta la serie più attuale di Ocean's con Clooney, Pitt e compagnia bella (è proprio questo il caso!).

Adesso non fate che vi vedete i film e il libro non lo leggete!

sabato 19 luglio 2008

Son tornata su...e più su sono andata.


Son tornata su...e più su sono andata. Sto respirando quell'aria lì, quella che riempie i polmoni e di colpo ti senti sazio. La vita mi ha dato quello cercavo.

Poi, l'indomani si riscende di sicuro, ma va bene ugualmente. Lassù, arrivarci è faticoso e starci anche per poco è assolutamente piacevole. Lasciare le alture dell'umore dispiace, ma mai quanto non vedere nemmeno il profilo della vetta.

Ho trovato casa. E oggi mi sento benissimo.
Ve la immaginate una lumaca senza la sua casa?!

In onore alla buon'aria di oggi, ho messo in Musica in video qualcosa su Roberto Cacciapaglia.
Noi marchigiani abbiamo Giovanni Allevi a tenere alto il nome dei musicisti moderni della Marca, ma in Italia ci sono molti musicisti di talento.

venerdì 18 luglio 2008

Osare


Quant'è difficile tornare con i piedi a terra quando si è su, sospesi a librare nell'aria, con la testa in balia dei sogni, dei desideri.
Di colpo un tonfo rimanda a quello che di più solido ci può essere, niente vagheggi, niente aspirazioni, ma la realtà...la stessa che non sempre è sopportabile, che spesso è come non si vorrebbe. Tarpate le ali di Jonathan Livingston.

Eppure ho sempre fatto bene, ho ubbidito, soddisfatto, compiaciuto, coccolato, accontentato, incoraggiato, sostenuto, approvato, consigliato...ti pare non possa permettermi di osare una volta?

Far da sola, far per me. Tutto il resto l'ho fatto per qualcuno, indirettamente l'ho fatto per me, certo, ma ora vorrei fare sfacciatamente i miei comodi, chiaramente i miei interessi. Almeno provarci...col rischio sicuro di sbattere contro muri, con quello di cozzare con le intenzioni altrui, con quello di non trovare l'approvazione che diedi.

Pesante, lo so. Almeno con gli argomenti potevo restar per aria , a sentire il vento leggero che carezza il viso e poi scompare. Il vento è come il mare: non si è mai bagnati due volte dalla stessa acqua, non si è mai avvolti nello stesso manto d'aria.

Osare è aver coraggio, nonostante i rischi e i pericoli minacciosi. Osare è Essere.

giovedì 17 luglio 2008

L'abito non fa il blog...hops,il monaco!

Ce ne sono stati di cambi d'abito!Ho iniziato con i soli post e man mano si sono aggiunti nuovi spazi.
Voglio tener fede ad una mia vecchia idea, quella della contaminazione, voglio onorare i territori di confine, il meticciato. In questo mio bloggetto, cercherò di mantenere sempre uno spazio per la Musica in video ed uno per il Cinema, oltre quello per la Fotografia.
Il Cinema è in fondo alla pagina, dovete avere la pazienza di scorrere!
La Musica la trovate nella barra accanto ai post, così come la fotografia nello slideshow.

A volte - in balia della proprietà dell'invertire - potrò scombinare il tutto, ma il risultato sarà lo stesso. L'abito non fa il monaco!

Se avete delle proposte da fare, delle domande ma anche delle critiche, non esitate a lasciare i vostri commenti.

Mattinata agrodolce


Tutta la notte mi sono rigirata nel letto cercando la pace necessaria ad un sonno riposante. Ma che?!Non c'è stato verso.
Poi mi sono alzata, il lavoro chiamava e mica potevo rispondere con i nervi a fior di pelle!
Soluzione: colazione addolcente con fette biscottate e marmellata (doppia razione di marmellata!)
Eccola, operativa più che mai e con un sorriso smagliante.
Che mi metto?! Il colore di oggi...tutti i colori, occorre rianimare un pò quest'atmosfera tetra dovuta alle nubi che ci sovrastano. Vestito multicolor e ciabattine...nonostante tutto è estate!

Tornata. Al lavoro non è andata male, anzi. Ma vediamo che mi dice oggi Fox. http://www.lattemiele.com/include/downloadmp3.asp?url=acquario.mp3
...attendo Giove allora, quindi il 2009! A parte gli scherzi, potrei dire che ci ha preso.
Mi affaccio un attimo. Ancora nuvoloni...LO, cambia giorno di riposo, il giovedì non giova ai tuoi progetti (mi sono "Fox-ata"!)

Giornali. Allora, facciamo un giro fra i quotidiani on line. Condannato il condono di Tremonti, tagli alla Polizia, UnterKircher disperso in Nepal,caso Eluana al Senato, Papa-monito sull'aborto e Londra in vendita...tranne la regina!
Già non parlano più delle impronte?!

Stop.Ho fame!

mercoledì 16 luglio 2008

La grazia di Audrey Hepburn


53-54-61...non sono le sue misure, ma gli anni di Vacanze romane, Colazione da Tiffani e Sabrina.
Il primo le valse l'Oscar come migliore attrice, gli altri la mia ammirazione. Di una sobrietà impareggiabile, da essere paradossalmente elegante. Divenne un'icona dello stile, imitata da molte donne grazie al suo famoso buon gusto.

L'Hollywood Walk Fame ha una stella dedicata a lei, ma questa persona più che una star era semplicemente una donna.

Ambasciatrice dell'UNICEF fece vari viaggi in Africa, si impegnò personalmente per aiutare i bambini di paesi come Turchia, Etiopia, Sudan, Somalia, Bagladesh,Vietnam e America del Sud.

Tu vuò fa l'americano...ma si nato in Italy!


Tu vuò fa l'americano...-cantava Carosone a fine anni '50, ed era già nato Fred Buscaglione, anzi questi morì proprio inizio anni'60 con un incidente in macchina. Buscaglione, cantante e attore, molti se lo ricordano nel ruolo del gangster americano degli anni Trenta, col debole per il wisky e per le donne.

Io l'ho incrociato anni fa in tv, mentre mandavano uno di quei programmi amarcord,cantava Eri piccola così.
Il suo primo signolo è un 78 giri che contiene Che bambola/Giacomino, vendette quasi 1.000.000 di copie!

Negli anni cinquanta Fred Buscaglione è l'artista più richiesto in tv, e non solo come cantante. L'Italia inizia ad apprezzarlo grazie a Che bambola, Teresa non sparare, Eri piccola così, Love in Portofino, Porfirio Villarosa e Whisky facile. Canterà anche canzoni non scritte da lui come Guarda che luna.

In molti hanno tentato di imitarlo, chi ci è riuscito meglio - almeno nell'abbigliamento!- è Paolo Belli, ma anche Roy Paci.

Godetevi i video.

martedì 15 luglio 2008

L'identità...di Kundera


Ho iniziato a leggere un libro che ho sulla mia scrivania da mesi, era lì che mi guardava con la sua copertina di un azzurro intenso e una foto al centro che ritrae una scala discesa da un'ombra femminile. Milan Kundera, un autore boemo, contemporaneo e un pò anzianotto (nato nel 1929).

Kundera, popolare soprattutto grazie L'insostenibile leggerezza dell'essere, mi sta regalando un bel pò di occasioni per riflettere ed emozionarmi. Sono solo a pagina 33 e già ho sottolineato alcuni passi.

Ecco, ho anche un'altra mania, quella di sottolineare i libri che leggo, al fine di ritrovare facilmente le frasi che mi hanno colpita...al cuore!
Che poi dal cuore, grazie ad un sistema circolatorio funzionante adeguatamente, le parole mi arrivino alla mente, beh questo è scontato! E una volta lì, nei meandri della mente, fra un lobo e l'altro,t raversando le scissure col passaporto ben in vista, le informazioni (parole lette e ascoltate, immagini viste, emozioni provate e così via)trovano loco, si adagiano. Ma mica finisce lì! Ogni tanto faccio pulizia, tolgo la polvere adagiata sulle info più comode, dò una ristrutturatina a tutto l'assetto. Debug dicono gli informatici, mi pare.

Aiuto, mi si è innestato il sistema circolatorio con quello nervoso!

lunedì 14 luglio 2008

Foto...mania


Finalmente sono riuscita a mettere alcune delle mie foto.Io adoro scattare fotografie, faccio foto alle cose più assurde, ma ne faccio anche di quelle tradizionali!Se avrete pazienza, potrete notare che tipo di mania ho per la fotografia. Non sono brava con luce, ISO e via dicendo, ma le mie foto "rendono l'idea".

Dimenticavo, ora sono senza macchina fotografica e sto soffrendo tantissimo.Intanto metterò nello slideshow le foto d'archivio.

AAA cercasi Reflex disperatamente!

Somewhere over the rainbow


Tempo fa ho incontrato uno sguardo e solo poi la persona autrice di quel modo di guardare. Ne rimasi imprigionata, senza sapere nemmeno perchè. Una spinta forte, di quelle che scuotono. E da lì sono partita. Ora non torno più indietro, ho sentito l'aria entrare nei polmoni e ho iniziato a bere la vita a grandi sorsi. Mi ero spenta, ferma lì a girare attorno ad un fulcro. Libera, immensamente libera e promotrice della libertà di essere.

Somewhere over the rainbow, di Judy Garland. Una sera l'ho anche accennata al telefono, col mio tono di voce assolutamente pessimo. Volevo comunicargli qualcosa che le mie parole non potevano spiegare. Era una sensazione quella che provavo, era quello che si può esprimere solo con un sorriso, ma non poteva vedermi.

Mille volte potrei dirgli grazie, altre mille penso di averlo già detto, ma mai potrebbe bastare e dubito comunque possa capire.

Niente accade per caso...il ritornello di quella canzone mi accompagna da una vita, la canto spesso, mi fermavo ad ascoltarla nelle pubblicità che passano alla tv, ma non sapevo di chi fosse. In quel libro- "Il codice dell'anima" di Hillman- ho trovato Judy Garland.

Parlo di "quel" libro, non di "un" libro, perchè per me è un libro importante. Il libro che ha continuato a scuotere.

La civetta



Qualcuno la chiama "uccello del malaugurio", io penso basti civetta!Vedere una civetta o sentirne il canto si dice porti sfortuna.
Il motivo di questa diffidenza verso la civetta deriva probabilmente dal suo aspetto: l'atteggiamento severo, unito alle abitudini notturne e al canto lugubre e malinconico, hanno acceso la fantasia popolare, portando alla creazione di leggende e ispirando tali superstizioni.

Il nome latino è Athene, esso deriva da Atena, dea greca della saggezza.

Che ci azzecca la civetta col mio blog?L'ho vista, semplicemente questo. Può capitare, lo so, ma in 27 anni è la prima volta che la vedo.Sai che fortuna!!

domenica 13 luglio 2008

Un uomo del passato...Domenico Modugno


Lo:I video li cambi ogni giorno?
Erica:Più o meno, in base a quello che mi gira in testa.Movimento!
Lo:Giusto!Sposi questa filosofia!
Erica:Ora sono nel sito di Modugno.
Lo:Che dice sto sito?
Erica:E' ricco!(il sito!)...Avrei tanto voluto conoscerlo.Ha delle canzoni bellissime.Anzi, non sono tanto i testi a colpirmi, ma l'interpretazione.
Lo:Ma ti piace proprio tanto.
Erica:Sì, ma non so bene perchè.Qualcosa comunque mi attrae.
Lo:Mandami qualche titolo.
Erica:"Dio,come ti amo", "La lontananza", "Piove", "Vecchio frack", "Tu si 'na cosa grande", "Volare"...


Ecco, così oggi trovate i video di Domenico Modugno, ieri c'erano quelli di Jovanotti, domani non so cosa troverete.

In notturna...Liszt!

Questo è il mio primo post notturno. Non ho un granchè da scrivere, avrei anche potuto risparmiarvelo, però ci va così tanto di moda fare attività in notturna! Torneo di questo, torneo di quello, tutto in notturna...i famosi "24 ore"!Io di solito la notte dormo, ogni tanto, come oggi, lavoro. Sono tornata ora dal lavoro...stanchissima, ma soddisfatta.

Mi sono accorta che nella prima opzione del sondaggio c'è un errore, si scrive Liszt!

Sapete chi è Franz Liszt?Un virtuoso del pianoforte dell'Ottocento, legato a Chopin da amicizia e stima, e ricordato per avere le mani più grandi del normale.
A parte le chicche, Liszt è noto per le sue opere: Rapsodia ungherese, Sogno d'amore, Concerto per pianoforte e orchestra e altri.

sabato 12 luglio 2008

Poco dopo il principio


"Il diario di Adamo ed Eva" di Mark Twain.

Lo pseudonimo è scelto dall'autore e allude al periodo in cui questi navigava il Mississipi. durante la navigazione si scandagliava periodicamente il fiume per vedere come procedere. Se lo scandagliatore diceva:" mark twain", "punto due", allora la profondità era di due braccia. Due braccia era il requisito minimo per avanzare sicuri...pseudonimo di buon auspicio.

Questo libretto di 76 pagine, comprese quelle con le illustrazioni, scorre velocemente che vien voglia di ricominciare.

Dal diario di Adamo LUNEDì Questa nuova creatura dai capelli lunghi mi sta sempre intorno. Gira continuamente e mi segue dappertutto. Non mi piace questa faccenda. (...) Oggi è nuvoloso, c'è vento da est; credo che avremo la pioggia...Avremo?Dove ho preso questa parola? Adesso me lo ricordo: è questa nuova creatura che la adopera.>>

In questo libro emergono le caratteristiche dell'uomo e della donna, le stesse che li rendono insopportabili l'uno all'altro, pieni di difetti (per l'altro), bizzarri, da cui scappare (Sono scappato ieri sera, e ho fatto correre il cavallo che montavo il più velocemente possibile per l'intera notte).
Ma uomo e donna in realtà non riescono a fare a meno l'uno dell'altro. Tolleranza e accettazione delle reciproche fastidiosità, ecco il segreto per il faticoso traguardo di una vita in comune.

Il libro termina così DOVUNQUE ERA LEI, LA' ERA L'EDEN. Adamo

venerdì 11 luglio 2008

Come iniziare?Dal principio!

Trovare un titolo non è semplice, soprattutto perchè io sono complicata."Di bene in peggio"-titolo di un libro di Watzlawick-mi è parso adatto. Adatto a cosa non lo so, ma adatto!

Spesso ci si trova risucchiati da ricerche assurde, si cerca di arrivare a certezze, si cerca la chiarezza, si cercano le definizioni. Il caro Paul parla di ipersoluzioni.

Tutto scorre-dice Eraclito-pertanto fermare ( o formare, cioè dar forma)può risultare controproducente.

Io sposo questa filosofia e cerco di rispettare il movimento...



Il titolo di un libro è diventato anche il titolo di questo blog!