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venerdì 18 luglio 2008

Osare


Quant'è difficile tornare con i piedi a terra quando si è su, sospesi a librare nell'aria, con la testa in balia dei sogni, dei desideri.
Di colpo un tonfo rimanda a quello che di più solido ci può essere, niente vagheggi, niente aspirazioni, ma la realtà...la stessa che non sempre è sopportabile, che spesso è come non si vorrebbe. Tarpate le ali di Jonathan Livingston.

Eppure ho sempre fatto bene, ho ubbidito, soddisfatto, compiaciuto, coccolato, accontentato, incoraggiato, sostenuto, approvato, consigliato...ti pare non possa permettermi di osare una volta?

Far da sola, far per me. Tutto il resto l'ho fatto per qualcuno, indirettamente l'ho fatto per me, certo, ma ora vorrei fare sfacciatamente i miei comodi, chiaramente i miei interessi. Almeno provarci...col rischio sicuro di sbattere contro muri, con quello di cozzare con le intenzioni altrui, con quello di non trovare l'approvazione che diedi.

Pesante, lo so. Almeno con gli argomenti potevo restar per aria , a sentire il vento leggero che carezza il viso e poi scompare. Il vento è come il mare: non si è mai bagnati due volte dalla stessa acqua, non si è mai avvolti nello stesso manto d'aria.

Osare è aver coraggio, nonostante i rischi e i pericoli minacciosi. Osare è Essere.

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