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dibeneinpeggio.blog@libero.it

venerdì 28 agosto 2009

Rubare stelle al cielo

Quando il sole si fa alto e tieni la testa china per non impressionare gli occhi, è lì che devi trovare il coraggio di alzare il capo e puntare dritto verso il sole, guardarlo con sicurezza e spirito di sacrificio, per poi tornare al mondo tuo terreno e godere delle stelle che hai rubato al cielo. Un istante, un attimo di smarrimento ed ecco che di nuovo la veglia e la coscienza di ciò che accade attorno ti renderanno freddo e razionale e spento come prima.

giovedì 27 agosto 2009

kuu lua gealach lluna księżyc

La valigia

Ecco, come sempre l'ansia valigia che incombe a ridosso dalla partenza. Ormai sarei dovuta essere un'esperta nel riempirla in modo intelligente, ma mi scopro ancora incapace. Il peso è la variabile indipendente e tutto il resto dipende da esso, e fin qui tutto fila. L'intoppo sta in "quanto peso" fa dipendere!

Oh mamma!Inspira espira inspira espira...

lunedì 24 agosto 2009

Feltri. Uahahahahahah

Scrive Littorio Feltri nell’editoriale d’esordio sul Giornale che è tornato a dirigere dopo averlo lasciato nel dicembre del 1997: “Con il cuore, non me n’ero mai andato”. Uahahahahahah. Feltri se ne andò 12 anni fa dopo che il Cavaliere aveva definito “incidente gravissimo” il suo articolo di prima pagina in cui chiedeva scusa a Di Pietro per averlo calunniato per due anni con le fandonie su inesistenti tangenti di D’Adamo e Pacini Battaglia: “Caro Di Pietro, ti stimavo e non ho cambiato idea”. Seguivano due paginoni in cui il Giornale di Feltri si rimangiava quei due anni di campagne antidipietriste: “Dissolto il grande mistero: non c’è il tesoro di Di Pietro”, “Di Pietro è immacolato”, “dei famigerati miliardi di Pacini” non ha visto una lira, dunque la campagna del Giornale era tutta una “bufala”, una “ciofeca”, una “smarronata” perché la famosa “provvista” da 5 miliardi non è mai esistita. Insomma Feltri confessava di aver raccontato per ben due anni un sacco di balle ai suoi lettori. E lo faceva proprio alla vigilia delle elezioni suppletive nel collegio del Mugello, dove Di Pietro era candidato al Senato per il centrosinistra contro Giuliano Ferrara e Sandro Curzi. In cambio di quella ritrattazione e di un risarcimento di 700 milioni di lire, l’ex pm ritirò le querele sporte contro il Giornale, tutte vinte in partenza. Furente Ferrara, furente Berlusconi. Così Feltri, spintaneamente, se ne andò. Non a nascondersi, come gli sarebbe capitato in qualunque altro paese del mondo. Ma a dirigere altri giornali: il Borghese, il Quotidiano nazionale di Andrea Riffeser (sei mesi prima aveva dichiarato all’Ansa: “Per carità! Conosco Riffeser da una vita e ogni volta che ci vediamo mi dice 'Sarebbe bello se tu venissi con noi', ma tutto finisce lì. Non sto trattando con nessuno. Ma tanto so già che nessuno ci crederà, comunque è così”).

Mentre usciva dal Giornale, Littorio sparò a palle incatenate contro i fratelli Berlusconi: “Provo un certo fastidio: per la causa comune mi sono esposto (alla transazione con Di Pietro, ndr), poi gli altri si sono ritirati e io sono rimasto con la mia faccina e tutti ci hanno sputato sopra. La cosa non ha fatto per niente piacere. Così si rompe un rapporto di fiducia… Mi sono trovato da solo e ho le ferite addosso e il morale a terra” (Ansa,10 novembre 1997). E il Cavaliere gli diede del bugiardo: “Feltri ha detto ultimamente qualche piccola bugia, però è ampiamente scusato” (Ansa, 7 dicembre 1997).

Feltri ora ricorda la sua prima esperienza (dal 1994 al ’97) di direttore del Giornale, “ereditato da Indro Montanelli” e si appella ai “lettori che già furono miei e di Montanelli prima che cedesse a corteggiamenti progressisti”. Uahahahahahah. In realtà Montanelli non cedette ad alcun corteggiamento progressista: rimase l’uomo libero che era sempre stato. E Feltri non ereditò un bel niente: semplicemente prese il suo posto (dopo averlo a lungo negato) quando Berlusconi mise in condizione Montanelli di andarsene perché non “non volevo trasformarmi in una trombetta di Forza Italia” né Il Giornale che aveva fondato “nell’organo di Forza Italia”, come il Cavaliere pretendeva e come Feltri voluttuosamente accettò di fare. Montanelli, lungi dal ritenere Feltri il suo erede, lo disprezzava profondamente. Infatti il 12 aprile 1995 dichiarò al Corriere della sera: “Il Giornale di Feltri confesso che non lo guardo nemmeno, per non avere dispiaceri. Mi sento come un padre che ha un figlio drogato e preferisce non vedere. Comunque, non è la formula ad avere successo, è la posizione: Feltri asseconda il peggio della borghesia italiana. Sfido che trova i clienti!”.

Ma il meglio Littorio lo dà quando racconta che ora “Il Giornale mi si è offerto garantendomi la libertà della quale ho bisogno per lavorare”, perché lui sarebbe “insofferente a qualsiasi ordine di scuderia, disciplina, inquadramento ideologico”, e poi “questo non è mai stato un foglio di partito e il Pdl si illude se pensa lo possa diventare. La famiglia Berlusconi e gli altri azionisti da me si aspettano molti tranne una cosa: che trasformi Il Giornale in un megafono di Berlusconi. Non sarei in grado. Mi manca la stoffa del cortigiano”. Uahahahahahah. Prima di lasciare Il Giornale nel 1997, Feltri chiese provocatoriamente a Berlusconi di venderglielo: “Ho fatto una proposta organica per l'acquisto del Giornale perchè non sono disposto a fare un quotidiano di partito. Se la famiglia Berlusconi la accetterà, bene, altrimenti potrei pensare di lasciare. Rimarrei solo a condizione di poter fare un giornale indipendente e non, come qualcuno evidentemente sperava, l'organo di Forza Italia o del Polo, di cui non mi frega niente. Se un deputato di Forza Italia come Roberto Tortoli chiede le mie dimissioni e nessuno lo smentisce, vuol dire che non è il solo a pensare che Il Giornale debba essere il quotidiano di Forza Italia. Sono stato costretto a questo passo dopo le ultime vicende che hanno umiliato la redazione e rischiano di far sentire al lettore l'esistenza di un cordone ombelicale che lega Il Giornale a Forza Italia. Io invece voglio fare un quotidiano indipendente e lo dimostrerò, quando ne avrò occasione, anche in modo clamoroso” (Ansa, 14 novembre 1997).

Oggi, nella fretta, Feltri dimentica di spiegare come mai a richiamarlo al Giornale sia stato un signore che non possiede nemmeno un’azione del Giornale, cioè il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scavalcando l’editore, il fratello Paolo, informato come al solito a cose fatte. Se l’è lasciato sfuggire, come se fosse un dettaglio insignificante, lo stesso Littorio l’altra sera nella rassegna di regime di Cortina Incontra: “Il 30 giugno scorso ho incontrato Silvio Berlusconi. Ogni volta che lo vedevo mi chiedeva: ‘Ma quand'è che torna al Giornale?’. E io: ‘Sto bene dove sono’. Ma quel giorno entrò subito nei dettagli, fece proposte concrete e alla fine mi ha convinto”. Materiale interessante per le Authority che dovrebbero vigilare sui conflitto d’interessi, se non fossimo in Italia.

L’ultima parte dell’editoriale feltriano è una grandinata di insulti a Gianni Agnelli (possibile “furfante”, “vero peccatore”) per le ultime rivelazioni sui fondi neri in Svizzera. Una prova di coraggio da vero cuor di leone, visto che l’Avvocato è morto da tempo. Per la verità, che la Fiat e la famiglia Agnelli avessero montagne di soldi all’estero era già emerso nel processo intentato dai giudici di Torino ai vertici Fiat a metà degli anni 90, concluso con la condanna definitiva dell’allora presidente Cesare Romiti per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. Ma all’epoca Agnelli era vivo e potente, dunque Feltri e il Giornale difendevano a spada tratta casa Agnelli e attaccavano i giudici che osavano processarla.

Visto che Il Giornale non è l’organo di Forza Italia né, men che meno, il megafono di Berlusconi, Littorio Feltri sul Giornale difende appassionatamente Papi dalle inchieste del gruppo Repubblica-Espresso. Che strano. Nel ’97, lasciando Il Giornale, lo stesso Feltri si profondeva in salamelecchi verso il gruppo Repubblica Espresso e il suo editore Carlo De Benedetti: “Non ho mai litigato con nessuno, tantomeno con De Benedetti, che ho sempre stimato e di cui credo di potermi definire da sempre amico. Quando si sposò, fummo l'unico giornale italiano a pubblicare la sua foto con signora. Ho ottimi rapporti anche… con Carlo Caracciolo e Eugenio Scalfari” (Ansa, 13 novembre 1997). Come passa il tempo.

La chiusa dell’editoriale di oggi è un capolavoro: “I neopuritani laici – scrive Feltri - non muovono un dito per deplorare quanto sta avvenendo sul fronte fiscale” a proposito dei presunti fondi neri di Agnelli in barba al fisco. Invece – aggiunge -“se un simile sospetto gravasse sulla testa di Berlusconi, i giornali non si occuperebbero d’altro”, anche perché “i soldi sottratti al fisco sono un danno allo Stato, ai cittadini che sono costretti a versare puntualmente denaro all’Agenzia delle Entrate”. Uahahahahahah. Il fatto è che un simile sospetto grava eccome sulla testa di Berlusconi, rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale di Milano per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita per svariate centinaia di milioni di euro nascosti nei paradisi fiscali. Processo sospeso dal lodo Al Fano. Perché Littorio Feltri, questo campione della libertà di stampa “insofferente a qualsiasi ordine di scuderia, disciplina, inquadramento ideologico”, questo pezzo d’uomo a cui “manca la stoffa del cortigiano” non se ne occupa con una bella inchiesta sul suo Giornale libero e bello? Uahahahahahah.

di Marco Travaglio

sabato 22 agosto 2009

Ambarabacciccicoccò, la mazzetta nel comò

"Accuse inconsistenti, circuito mediatico giudiziario prima del voto, fuga di notizie". Tuonava come da copione il Pdl appreso dell´inchiesta a carico del candidato alla presidenza della Provincia di Modena Luca Ghelfi, avvocato civilista ex Udc, accusato assieme al commercialista Ruggero Speranzoni di aver intascato mazzette per truccare un'asta immobiliare del Tribunale. Il sottosegretario ex Udc Carlo Giovanardi, che ha già annunciato un nuovo capitolo del bestseller Storie di straordinaria ingiustizia, vorrebbe "capire perché, senza un minimo di prudenza e di riservatezza, gli atti istruttori in avvio d´indagini preliminari siano stati così precipitosi tanto da rischiare di condizionare la tornata elettorale (8 giugno)". E puntuale, alla ripresa dei lavori parlamentari, il ministro Alfano risponderà all´interpellanza del deputato reggiano Emerenzio Barbieri, anche lui transfuga dall´Udc.

La vendita all'incanto e la denuncia che ha fatto scattare l´inchiesta dei pm Claudia Natalini e Stefania Mininni sono di fine maggio. Secondo il quadro accusatorio che ha portato all'arresto in flagranza del commercialista, i congiunti dell'ex proprietario di tre lotti d´immobili pignorati per debiti ottengono precise garanzie dal loro legale di fiducia Ghelfi: ossia che previo pagamento di 25mila euro a Speranzoni, deus ex machina delle aste e in passato curatore fallimentare, sarebbero riusciti a tornare in possesso dei beni di loro interesse perché non vi sarebbero stati rialzi. L´unico concorrente, difatti, è un prestanome del commercialista. Tutto fila liscio fino a che i parenti dell'esecutato non presentano denuncia, infastiditi dall'entità del versamento: fra l'altro solo 15mila euro finiscono a Speranzoni, il resto è la cresta dell'avvo-candidato di fiducia.

Il denaro, con l'apporto fondamentale delle intercettazioni telefoniche, lo scovano i pm eseguendo con la Guardia di Finanza le perquisizioni negli uffici e nelle abitazioni dei due indagati per estorsione e turbativa d'asta. Presunti innocenti, certamente, ma Speranzoni finisce in manette (poi scarcerato settimane dopo per il venir meno delle esigenze cautelari) col malloppo sotto lo studio legale, il candidato alla presidenza della Provincia viene trovato con una mazzetta da 500 euro nel portafogli e "solo" 4.500 euro nel comodino di casa. Se si fosse atteso il voto, dunque, non ci sarebbero stati i sequestri del denaro poi blindati dal Riesame. Giovanardi propala sui quotidiani la "giustizia ad orologeria" mentre Emerenzio Barbieri, già noto alle cronache per aver lamentato la mancanza di un parrucchiere gratuito alla Camera per le colleghe, sottopone al ministro Alfano "le modalità spettacolari del blitz della Finanza ed il clamore mediatico che hanno accompagnato la vicenda alla vigilia del voto" chiedendo l´invio di ispettori per la "divulgazione di notizie riservate". Che resta tutta da provare. Gli atti noti a difensori, indagati e Gip sono pubblicabili e la notizia della perquisizione nello studio legale certo non ha fatto l'interesse dell´accusa: l´unico quotidiano a pubblicarla l´indomani, Il Resto del Carlino, non ne spiegò bene le ragioni: non era a conoscenza degli altri sequestri e neppure di chi fosse coinvolto ("forse è indagato un cliente di Ghelfi"). Intanto però si aprì il varco alle solite litanie sulla giustizia ad orologeria, a prescindere dai fatti, naturalmente.

di Stefano Santachiara,Il Fatto Quotidiano

Anna... che bella donna era

Di Anna si sa tutto, tranne la verità. Naque in campagna in una notte di neve, alla luce di una cetilena e al freddo tipico delle case di campagna di un tempo, quelle con gli spifferi delle finestre e il solo calore del fuoco. Quando Anna è nata, il padre e lo zio corsero a chiamare il parroco per battezzarla, perché credevano non sarebbe sopravvissuta. La madre, dopo i dolori forti del parto, non fece in tempo a prendere in braccio la sua bambina che già aveva detto sarebbe stata l'ultima creatura che avrebbe messo al mondo. Al tempo non si studiava il percorso più breve per correre all'ospedale e non si preparava la valigia con i vestitini del nascituro, si partoriva in casa e con l'aiuto dell'ostetrica del paese.
Maria, la madre di Anna, era una donnona, sembrava tedesca, era di quelle donne che lavorano dalla mattina alla sera, di quelle che muovono montagne e la sera non sembrano poi così stanche. Era una bella donna Maria: occhi chiari, capelli lunghi sempre raccolti in una treccia come usava al tempo, un seno giusto, né troppo grande né troppo piccolo... solo le gambe, sì, quelle non erano un granché, ma tanto andavano le sottane lunghe.
Marino si era innamorato di Maria passando vicino a un campo, mentre la donna, giovanissima al tempo, era impegnata ad aggiustare le cove. Marino chiese subito chi fosse quella giovinetta risoluta e la sera seguente andò a casa sua per parlare con i genitori. Maria e Marino si sposarono a dicembre, il caso volle che fosse un giorno caldo come ad agosto e che i parenti poterono godere del banchetto preparato nell'aia della casa di don Peppino, il padre dello sposo.
Come dicevo, di Maria nessuno sapeva la verità: si pensava fosse nata in città, nella villa dei Milani, signorotti di Pavia che commerciavano tessuti.
Anna Milani, attrice, ballerina e modella, non era altro che una donna come tante altre che aveva tentato di nascondere le sue origini per diventare famosa. Cardinali era il vero cognome di Anna, ma il suo impresario le disse di cambiarlo con Milani, suonava meglio e poi aveva tutta un'altra fama. Anna... che bella donna era Anna. Gli occhi grigi, i capelli ricci e neri, le labbra sottili ma il sorriso sonoro, i fianchi notevoli e le caviglie fini, era così. La ricordano così i ragazzotti di un tempo, s’incantavano a guardarla a teatro o nelle copertine dei giornali abbracciata ai figli di papà della Milano bene. Anna...che bella donna era Anna.

venerdì 21 agosto 2009

lunedì 17 agosto 2009

Giallo


Giallo ocra, giallo come il sole, giallo limone, giallo zafferano, giallo canarino, per non parlare del giallo paglierino. Giallo del Post-it, del girasole e della mimosa. Rose gialle, come la mela e la banana. Il film giallo o il libro giallo. Gialla la T-shirt, giallo il pulcino, giallo anche Pikatchu. Il Taxy è giallo, il mais, il marmo reale e il moscato. Oro giallo. La signora in giallo.Il Cristo giallo.

Cos'altro?

venerdì 14 agosto 2009

Povera Silvia!

-Silvia, Silvia, bambina mia, non fare così. Perché non mangi? Perché piangi? Perché, dimmelo a mamma.
Silvia, che di anni ne ha 18 e che di vita ne ricorda soltanto una, come uno l'amore della sua vita, oggi è triste, soffre e la vita le pare non servire più a nulla.
-Dai, su mamma, non fare così. Mangia qualcosa. Che hai fatto? Si risolve tutto, dai, però dillo a mamma... non mi far stare in pensiero. Lo vedi che mi fai stare male. E poi se lo sa tuo padre che stai così... che gli dico? Silvia... e dai amore. Mannaggia però, sono le otto e fra poco tuo padre torna a casa...Silvia, Silvia, smettila, vieni di là tesoro, non mi mettere in difficoltà, non mi far stare male. Oh madonna mia, tutte a me capitano!Se la vede così mi ammazza... che gli dico, che gli dico? Silvia, a mamma, tirati su, lavati il viso e vieni a tavola...Silvia.
Sissi, fallo per mamma, tirati un po' su, datti una pettinata. Non gli diciamo niente a papà, va bene? Non gli facciamo sapere niente, tanto si risolve tutto. E poi tu che hai? Che ti piangi? E basta!Bastaaa!Io, io sì che posso piangere, io sì che dovrei piangere, non tu. Tu hai tutto, non ti manca niente, non pensi a niente, c'hai chi ti lava chi ti stira e chi ti passa da mangiare...ti faccio tutto io...eh, mica lo faccio solo a te poi...a tuo padre, a tuo fratello e pure a quella stronza di tua nonna. Io sì che devo piangere!Perché io sono una povera scema...me ne dovevo andare, me ne do-ve-vo-an-da-re!Hai capito? No che sto qui, a pulire il culo a tutti. E portami questo e portami quello, e cucina questo e cucina quello, e questo fa schifo e questo te lo mangi tu... sta scema che corre a destra e poi a sinistra e che si spezza in due per accontentarvi. Eh, ha fatto bene Pina a lasciare casa e figli a quel cornuto del marito. Alzati per Dio! Muoviti!

La finestra



Stringi tra i denti quei tuoi pensieri che lisci come l'olio
vanno
infondo alla pancia quelli di ieri
speri non risalgano mai più nella gola
per non dover poi dire
mai più quel che pensi a me che non so più capire te..
me..te..me..te..me...

respiri tra i denti i miei pensieri
prima che ritornino
quaggiù nella pancia quelli di ieri
speri non dover sentire mai più dalle labbra
che ti han saputo dire
di più dei pensieri che non ti so spiegare mai...

stringi forte al petto quell'attimo che c'è
se ti porti dietro il mondo
porta dietro pure me...

e non mi resta che allacciare un paio d'ali alla mia testa
e lasciare i dubbi tutti a una finestra
per quel paio d'ali fuori è ancora festa
perché non ho molto tempo
e non mi resta..

stringi, stringi, stringi,stri..

Stringi tra i denti quei tuoi pensieri
che lisci come l'olio vanno
giù nella pancia quelli di ieri..
no no non risalgono mai più nella gola
mai più quel che pensi a me che non so più capire te..
te..me..te..me..

se ti porti dietro il mondo porta dietro pure me

e non mi resta che allacciare un paio d'ali alla mia testa
e lasciare i dubbi tutti a una finestra
per quel paio d'ali fuori è ancora festa
perché non ho molto tempo
e non mi resta

incollato un paio d’ali alla mia testa
e ho lasciato i dubbi tutti
a una finestra
per quel paio d'ali sai non è più festa
perché non è molto il tempo che mi resta...
non mi resta, non mi resta, incollato un paio d'ali a questa testa

si ma tu stringi, stringi, stringi, stringi, stringi, stringimi sulla finestra

se ti porti dietro il mondo porta dietro pure me

mercoledì 12 agosto 2009

Il mistero di Giovanna

Lucia aprì quel vecchio cassetto che la nonna teneva chiuso a chiave da sempre. Ricordava il mistero che avvolgeva quel comò, tornò indietro nel tempo, a quando era bambina e più volte aveva tentato di aprirlo senza riuscirci mai. Ora nonna Nina era morta e con sé aveva portato l'impossibilità di accedere al segreto custodito per anni. Lucia volle onorare la fatica della nonna a celare il contenuto dell'ultimo cassetto di quel comò in noce, così cercò la chiave, senza cedere alla curiosità che premeva verso una soluzione veloce e dissacrante: forzare il cassetto. La chiave era nella scatola dei foulards.
Nemmeno tanto nascosta- pensò Lucia prima di metterla nella toppa del cassetto e di girare.

Aspettarsi qualcosa dagli altri è brutto, saresti troppo concentrata su te stessa se avessi aspettative su di lui.
Hai piacere a vederlo, a sentirlo, ma non te lo aspetti, non ci conti. Fra te e lui c’è un rapporto bello, e ti permetti di pensarlo perché immagini che anche per lui sia così. E’ raro questo tipo di relazione, è prezioso. Pensi che in questo modo ti sia capitato solo con lui.
Stai vivendo tutto con serenità e ogni momento non può che valere più di quanto possa valere aspettandolo. Non sai ancora se ti comporti così per difesa, per evitare delusioni, o se lo fai perché con lui sei semplicemente così. Devi capire. Prima o poi ci arriverai.


C'erano fogli, a righe a quadri, carta paglia, fogli da lettere, lembi di giornale, cartoline e tutti scritti dalla stessa mano... da Giovanna. Parole che a seguirsi mostravano l'anima di una donna fragile, ma che al mondo si era mostrata dura come onice.

martedì 11 agosto 2009

Ri-aggiornare l' iPod

Aggiungo anche Ping Pong e E io ci sto, entrambe di Rino Gaetano, inoltre Scivola vai via di Capossela, Donde estas Yolanda? dei Pink Martini e Sunrise di Norah Jones. Per oggi può bastare!

Mura di cinta

Aggiornare l' iPod

Ho vuotato tutto. Sì, ho cliccato poprio lì, su Ripristinare.
Bellissima sensazione il poter iniziare o ricominciare qualcosa. Ero stufa delle solite canzoni, sempre Allevi, Silvestri e Gazzè, addirittura nell'ordine originale dei dischi. Che banalità e che noia!
Allora...vediamo un pò...
Message in a bottle dei Police
Chihuahua di Mina
Passione di Neffa
Come foglie di Malika Ayane
Mai più noi due di Dolcenera
Gocce di memoria di Giorgia
Do you want to di Franz Ferdinand
Roxanne dei Police
Walking on the moon dei Police
Io che amo solo te di Endrigo
Nine Milion Bicycles di Katie Melua
Angie dei Rolling Stone
Le valse d'Amelie di Yann Tiersen
la guerra è finita di Baustelle
Un romantico a Milano di Baustelle
Punto di Jovanotti
Come musica di Jovanotti
Pescatore di Mannoia/Bertoli
Meraviglioso di Modugno
etc etc...
salute!

lunedì 10 agosto 2009

San Lorenzo...cade pioggia!

Cade solo pioggia, niente stelle!
Per qualche verso è molto meglio che a cadere sia acqua, per carità è utile alla campagna, ma possibile che ieri il cielo era stellatissimo ed oggi così coperto?! Non c'è giustizia!Diciamolo.
Niente foto.

Ulivi

sabato 8 agosto 2009

Dreams

Oh, my life is changing everyday,

In every possible way.
And oh, my dreams, it's never quiet as it seems,
Never quiet as it seems.

I know I've felt like this before, but now I'm feeling it even
more,
Because it came from you.
And then I open up and see the person falling here is me,
A different way to be.

Ah, la da ah...
La...

I want more imposible to ignore,
Imposible to ignore.
And they'll come true, impossible not to do,
Impossible not to do.

And now I tell you openly, you have my heart so don't hurt me.
You're what I couldn't find.
A totally amazing mind, so understanding and so kind;
You're everything to me.

Oh, my life,
Is changing every day,
In every possible way.

And oh, my dreams,
It's never quiet as it seems,
'Cause you're a dream to me,
Dream to me.

Ah, da, da da da, da, la...


the Cranberries

venerdì 7 agosto 2009

HPV papilloma virus, vaccinazione gratuita

HPV: si allarga la fascia d'età per la vaccinazione gratuita contro il papilloma virusLa Regione Marche allarga la fascia d'età delle donne a cui offrire gratuitamente la vaccinazione antipapilloma virus, causa principale dei tumori alla cervice uterina. La prestazione era gratuita per tutte le giovani donne che dal 2007 in poi avevano compiuto il 12 anno di vita e proseguiva per questa categoria fino al compimento del 18 anno di vita. D'ora in poi invece l'offerta attiva gratuita del vaccino è ampliata alle giovani che, nell'anno in corso, compiono il 18 anno di vita e viene mantenuta anche negli anni successivi fino al compimento del 26 anno. Il provvedimento inoltre stabilisce l'offerta gratuita, senza chiamata attiva, per le donne di età compresa tra le due fasce in cui è prevista l'offerta attiva, ovvero quelle di età compresa tra il compimento del dodicesimo anno ed il compimento del diciassettesimo. L'offerta prevede invece la partecipazione totale della spesa, calcolata sul prezzo di acquisto del vaccino da parte dell'Asur, arrotondato all'euro superiore e maggiorato di 12 euro per la prestazione, per tutte le donne non comprese nella fascia di gratuità fino al compimento del 26 anno di vita.
Per informazioni: www.regione.marche.it alla voce Comunicati Stampa – comunicato del 29 luglio 2009

giovedì 6 agosto 2009

Regole...anche qui?!

Apro parentesi.Ci sono regole quando si gioca.
E' vero, ci sono anche regole di buon comportamento, di galateo e di mille altre cose.
Io lavoro con le regole, sono fondamentali per me e per chi fa il mio lavoro.
Io odio stabilire regole, sempre e ovunque. Però tengo alle regole tacite. Chiudo parentesi.

Questo blog a volte è stato usato per questioni personali...sì, lo so che un blog è già qualcosa di personale, ma il mio punto di vista è interessante: questo non è lo spazio per le questioni di cuore, che siano esse una piacevole dichiarazione o un attacco crudele e ingiustificato come è capitato.
Non vivo di internet, vivo e non sono virtuale. In questo luogo scrivo, a mio modo, e qui, a mio parere, si può dire tutto quanto concerne ciò che scrivo.
Non ho intenzione di crearmi amicizie sfruttando l'adsl e non penso possa rivalutare qualcuno leggendo un commento.

Così è se vi pare.
Questa è la mia risposta a chi pone domande.

M essAge In a bottLe

mercoledì 5 agosto 2009

Blue Moon



Blue moon, you saw me standing alone,
without a dream in my heart,
without a love of my own.
Blue moon, you knew just what I was there for,
you heard me saying a pray'r for
someone I really could care for.
And then there suddenly appeared before me
the only one my arms will hold.
I heard somebody whisper "Please adore me",
and when I looked, the moon had turned to gold.
Blue moon, now I'm no longer alone,
without a dream in my heart,
without a love of my own.
And then there suddenly appeared before me
the only one my arms will hold.
I heard somebody whisper "Please adore me",
and when I looked, the moon had turned to gold.
Blue moon, now I'm no longer alone,
without a dream in my heart,
without a love of my own.
Blue moon, now I'm no longer alone,
without a dream in my heart,
without a love of my own.

&

Tornata!


Tornata!Stanca e provata, ma felice. Toccata e fuga, è vero, ma è bastato. Qualche foto la trovate nell'album Isole Tremiti ( per avere accesso ai miei album basta cliccare sopra ad un'immagine di Fotomania).
Già si lavora, ma per campare tocca farlo e va bene così...poi adoro il mio lavoro, quindi chi si lamenta?!
Vado a nanna signori e signore, buonanotte.

sabato 1 agosto 2009

Essere previdenti

Luna


Aspetta aspetta, ho trovato qualcosa in archivio!

E la luna bussò...

Ieri sera era una luna incantevole la colpevole della mia distrazione. Il colore che persiste ormai da qualche giorno e la forma che man mano invece cresce...meraviglioso.
Volevo immortalare quello spettacolo, ma qualcuno ha detto che il sonno era impellente e non poteva resistere ancora, come fosse un bisogno di gran meno valore. Ed io, accogliente, l'altrui desio ho tentato di esaudire, annebbiando l'idea di poggiare l'occhio nel mirino della macchina.

Spero di poterne rubare presto un'immagine.