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mercoledì 12 agosto 2009

Il mistero di Giovanna

Lucia aprì quel vecchio cassetto che la nonna teneva chiuso a chiave da sempre. Ricordava il mistero che avvolgeva quel comò, tornò indietro nel tempo, a quando era bambina e più volte aveva tentato di aprirlo senza riuscirci mai. Ora nonna Nina era morta e con sé aveva portato l'impossibilità di accedere al segreto custodito per anni. Lucia volle onorare la fatica della nonna a celare il contenuto dell'ultimo cassetto di quel comò in noce, così cercò la chiave, senza cedere alla curiosità che premeva verso una soluzione veloce e dissacrante: forzare il cassetto. La chiave era nella scatola dei foulards.
Nemmeno tanto nascosta- pensò Lucia prima di metterla nella toppa del cassetto e di girare.

Aspettarsi qualcosa dagli altri è brutto, saresti troppo concentrata su te stessa se avessi aspettative su di lui.
Hai piacere a vederlo, a sentirlo, ma non te lo aspetti, non ci conti. Fra te e lui c’è un rapporto bello, e ti permetti di pensarlo perché immagini che anche per lui sia così. E’ raro questo tipo di relazione, è prezioso. Pensi che in questo modo ti sia capitato solo con lui.
Stai vivendo tutto con serenità e ogni momento non può che valere più di quanto possa valere aspettandolo. Non sai ancora se ti comporti così per difesa, per evitare delusioni, o se lo fai perché con lui sei semplicemente così. Devi capire. Prima o poi ci arriverai.


C'erano fogli, a righe a quadri, carta paglia, fogli da lettere, lembi di giornale, cartoline e tutti scritti dalla stessa mano... da Giovanna. Parole che a seguirsi mostravano l'anima di una donna fragile, ma che al mondo si era mostrata dura come onice.

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