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martedì 24 febbraio 2009

Carnevale 2009


Trucco e parrucco...è proprio il caso di dirlo!

Storia del CarnevaleLe origini del Carnevale vengono fatte risalire alla festa romana dei Saturnalia (in onore del Dio Saturno) e dei Lupercalia (in onore del Dio Pane, festività celebrata nel mese di febbraio). Il Carnevale era considerato una festa con forti valenze simboliche legate al mondo agricolo-pastorale, in quanto si celebrava la fine dell’anno vecchio e l’inizio del nuovo. Infatti attraverso una particolare cerimonia in maschera, si salutava la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera, la quale, secondo le credenze popolari, dava vita ad un ciclo di stagione opulenta, feconda e fertile per la terra, assicurando ottimi raccolti.

E' durante l’epoca Medioevale che il Carnevale diventa la “festa dei folli”. In seguito, nell’età della Controriforma, il Carnevale ha subito varie resistenze da parte della Chiesa e da parte dei diversi ordini religiosi.

Il Carnevale nel Cinquecento era una prerogativa dei soli nobili, e tale festa si estese immediatamente in tutta la nostra Penisola, favorendo la nascita e lo sviluppo di splendide scenografie e di maschere regionali.
Gli attori in maschera erano tenuti a mettere la loro arte al servizio dei mecenati, si esibivano nelle suntuose sale dei palazzi rinascimentali, nei giardini principeschi e nelle regie dei magnati.

Solo nel Seicento il Carnevale diventa una festa popolare, e le maschere della Commedia dell’Arte stabiliscono un diretto contatto con la realtà <>, adottano il linguaggio dialettale-popolare della loro regione d’origine; così il servo Pulcinella rappresenta Napoli, il servo Arlecchino la regione bergamasca, Pantalone la città di Venezia, Gianduia la società torinese, Meneghino la città di Milano, ecc.

La festa del Carnevale, nei paesi Cattolici, è compresa tra il periodo dell’Epifania e la Quaresima, e termina nei giorni grassi, dal giovedì al martedì. Infatti, Carnevale deriva dal latino “Carnem levare”, che significa “levare - togliere la carne” e durante il periodo quaresimale, secondo la tradizione, i cattolici devono astenersi dal cibo per quaranta giorni, poiché bisogna prepararsi al digiuno per la Pasqua.

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