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lunedì 28 dicembre 2009

Rousseau...l'Emilio

Metà 1700, Rousseau se ne esce con l'Emilio e rivoluziona anni di pedagogia, lasciando le orme su cui la pedagogia moderna ha mosso i primi passi.
L'uomo nasce buono, va a male non appena è contagiato dalla società. Il ginevrino distingue proprio l'uomo naturale dall'uomo civile, come fossero bene e male.
Per educare bene basta offrire modelli positivi, creare situazioni educative adeguate a sviluppare le potenzialità che ciascuno ha. In quegli anni dilagava il sensismo e Rousseau non potè ignorarlo: il metodo migliore per educare è tramite l'esperienza. Sono i sensi, se guidati correttamente, che consentiranno di sviluppare nel modo corretto. Rousseau propone l'educazione indiretta o negativa, il maestro non è colui che trasmette nozioni ma che sapientemente consente all'alunno di dedurre da quanto vive.
Eh, ti pare niente! Complicato, difficilissimo preservare i bambini dagli incontri spiacevoli, è un'utopia quella di educare in campagna, da soli, lontani dalla civiltà. Difficile e rischioso: questo bambino saprà integrarsi col resto del mondo?

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