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giovedì 12 agosto 2010

La famiglia (capitolo IV )

Una passeggiata, Silvia aveva infilato scarpe comode e si era diretta sul lungomare. Ascoltare le onde la rilassava e pensava facesse bene al bambino. Jonathan Livingston… quando vedeva volare gabbiani pensava sempre a quel gabbiano famoso. Si stava alzando il vento, tirò su il collo del trench e rimase ancora un po’ cercando qualche nave all’orizzonte. I sassi riempivano le mani bianche di Silvia nonostante il fastidio provato per la salsedine che le restava, e continuava e continuava a raccoglierli e a disfarsene subito dopo lanciandoli poco più avanti. I vetrini erano la sua passione: così levigati dalle onde le davano la sensazione di essere molto vecchi e di averne potute raccontare tante. Erano un segno del tempo. Ogni tanto tirava in su col naso, le gocciolava per il freddo, allora si rannicchiava ancor di più, avvicinando le gambe al corpo, resistendo alla sana idea di andarsene. Fortuna il sole che timido intiepidiva l’aria, altrimenti sarebbe dovuta tornare in gabbia. Una folata alla fine appiccicò uno stralcio di foglio di giornale proprio sulla manica sinistra, non riusciva a liberarsene senza tirar fuori le mani dal groviglio che era diventata. Un brivido la convinse ad alzarsi e a prender la strada di casa.

Lorenzo era a lavoro da tempo, faceva sacrifici per mettere da parte i soldi che avrebbero comprato la casa per la sua nuova famiglia. Un nido modesto, colorato come piaceva a Silvia, pieno di libri, con un piccolo giardino e il calore dei loro sentimenti. Niente grida, nessun oggetto lanciato, al massimo un “non voglio parlarti ora” che era seguito sempre da parole chiare e condivise. Era questa la vita che avrebbe voluto offrire alla sua fidanzata, pensava che se la meritasse. Lorenzo sorrideva spesso, rideva alle battute di Silvia, a quelle degli amici e del padre. Il suo sorriso rassicurava Silvia ogni volta che questa pensava di aver detto una stupidaggine. Le passioni di Lorenzo erano Silvia e poi gli amici di sempre, la pesca e la lettura. Nicola avrebbe sicuramente spodestato la mamma, ma il resto sarebbe rimasto uguale. Il più bel regalo che Lorenzo aveva fatto a Silvia era il figlio che attendeva. Il dono che apprezzava di più da parte di Silvia era Silvia.

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