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domenica 16 novembre 2008

Cena cinese...


Sono le sei e mi sono alzata. Dalle fessure delle persiane entra già un pò di luce.
Silenzio, se non fosse per il ticchettio della sveglia e qualche cinguettio ogni tanto.
Il corridoio è buio. Un'occhiata verso la porta d'ingresso, giusto per non sentirsi sorpresi dovesse esser entrato qualcuno, ma a fatica metto a fuoco...gli occhiali!
L'istinto da pipistrello mi permette di non beccare in faccia la porta del bagno .
Mi lavo il viso, mi incrocio sullo specchio e mi metto quasi paura...non potevi dormire un pò di più?!
Niente,torno sui miei passi...all'andata non avevo tamponato nessun ostacolo e magari riesco a rimettermi a letto indenne.
Eccolo, il tepore delle lenzuola. Mi perdo un attimo fra i pensieri, ricordo qualcosa del passato e pian piano il sonno è tornato.

Ore 10.38 Buongiorno miss!

Ieri sera ho cenato cinese.

sabato 15 novembre 2008

L'amica di sempre


comunque non ho nessun problema per le foto figurati...


Si è data la zappa sui piedi!
Alessia, l'amica di sempre.

venerdì 14 novembre 2008

La pasticciona



Sono sempre stata per la sostanza, chi mi conosce lo sa, ma devo dire che a volte la forma è necessaria.

Basta pensare a quando si parla, una parola come CIAO può esprimere una miriade di emozioni solo per il tono in cui si pronuncia o per i gesti che l'accompagnano.
...ammazza, non potevo dire cosa più banale!Vabbè, lasciamo perdere.

Sta di fatto che stamane la cuoca pasticciona e l'aiuto cuoca (pasticciona pure lei) si son date da fare. Una mette la sostanza e l'altra la forma.
Il risultato formale è quello che vedete, per quello sostanziale dovete invece avere la fortuna di essere invitati a casa mia...-aggiungerei pure- modestamente!

lunedì 10 novembre 2008

Piccole soddisfazioni



Piccole soddisfazioni.
Poteva sicuramente andar meglio, noi dell'associazione lo soppiamo, però serve per imparare a far meglio e chi si da per vinto è perduto.

Vi invito a fare un salto in www.attivamentepse.it e capirete a cosa mi riferisco.
Il giornalismo dei giovani, promosso da un'associazione giovane.

giovedì 6 novembre 2008

Bianco, rosso, blu...e nero!

E' vero che vado sempre di corsa, ma a volte proprio stando fermi si fanno o comunque si scoprono le cose migliori.
Giusto mezzora di tempo per stendersi e riposare, mi ero imposta di non accendere il pc, ma ho acceso la tv!Ero ad occhi chiusi ed ho sentito:-Ce l'ha fatta!

Apro subito gli occhi per sincerarmi di quanto pensavo si volesse intendere e vedo l'immagine di quella famiglia: lui che tiene per mano la bimba più piccola e lei che stringe la mano della bimba più grande. Tutto nero...tutti neri!

Obama ce l'ha fatta!

Spiccava il rosso del vestito di una delle figlie e quello acceso del vestito "macchiato" della moglie. Spiccava anche il bianco, quello dei sorrisi!

Bene così, richiudo gli occhi e tengo a mente quell'immagine di braccia che salutavano e che non potevano che esprimere gioia.

Ceno, faccio due chiacchiere con l'amica che non vedevo da tempo (le avrei fatte anche con l'amico che non vedevo da tempo, ma il calcio lo ha chiamato!),e poi si cede all'angolo divano. Lo stesso rosso del vestito di Michelle (first lady) lo ritrovo nei tavoli del mio salottino...accendo il pc e leggo alcune delle testate più importanti.

-Ma vi rendete conto ( ho usato il plurale perchè nel frattempo si è aggiunta l'altra padrona di casa)che possiamo ricordare il primo presidente del'America di colore?

A Black man in the White House! Questa è storia.

martedì 4 novembre 2008

Psiche...e la favola con Amore

Leggendo in internet mi imbatto in questo e lo copio.

Psiche è una creatura che impersona l’anima, ma un’anima ancora non evoluta, che ha bisogno di prove concrete da superare per elevarsi. Deve, insomma, confrontarsi con la realtà per crescere.
Psiche, rimasta sola, deve, dunque, crescere. Lo fa discendendo negli inferi, spogliando i buoi del Sole, separando i semi e rubando l’unguento. Psiche usa la ragione e la furbizia, separa le parti buone da quelle cattive. Si muove all’interno di questo progetto con momenti di disperazione ma anche con l’aiuto degli dei per darsi la propria identità.
L’Anima da sola non ha identità. Solo il confronto con la realtà (le prove) la fa evolvere.
E allora si possono unire le componenti di Eros con quelle dell’Anima, generando Voluttà, la figlia simbolica.

lunedì 3 novembre 2008

Lo spazio e le invasioni


Lo spazio esiste e penso che esista per essere invaso, o comunque occupato.
Invadere dà un pò di violenza, lo so, ma capita e non sempre dispiace. Magari occupare prepotentemente serve ad affermarsi, lo sanno gli animali che lottano per dominare i territori e lo sappiamo noi che di storie di invasioni ne abbiamo studiate a scuola e continuiamo a sentirne parlare leggendo il giornale, ascoltando la radio, la tv o navigando le pagine di internet.
Ogni giorno ci sono invasioni.

Anche nello sport si invade il campo. Ricordo che ai tempi delle superiori, durante la lezione di educazione fisica, nel mentre della partitella a pallavolo, c'erano molte invasioni di campo. Una mano che va un pò più in là e che magari permette di prendere punto, se l'arbitro non si accorge.
Invasione quando si fanno domande personali, invasione quando il mondo del lavoro si mischia con quello familiare, invasione quando la propria vita invade quella altrui...invasioni tutte.

E a volte si spera invece di essere invasi, si desidera di essere coinvolti, tirati dentro al turbine e non mollati più. A volte. Non è mica scontato trovare l'intimità giusta a confidarsi!Ma questa è un'altra storia di invasioni.

C'è invece chi occupa spazio, lo attraversa e lo fa in punta di piedi. Nessuno, o quasi, se ne accorge. Col passo felpato, adagio, entra, staziona e poi va via.
Una comparsa, un istante, un.

Un: articolo indeterminativo, maschile, singolare.


Potrei [...] definire come tempo e non come spazio quel vuoto che mi è parso di riconoscere nell'attraversarlo.
(Italo Calvino)

domenica 2 novembre 2008

Letteratura: Kundera

E immagina che un giorno le accada di eprdere in quello stesso modo Jean-Marc. Di non saperne più nulla, di non poter fare altro che immaginare. Non avrebbe neanche la possibilità di uccidersi, perchè il suicidio sarebbe un tradimento, il rifiuto dell'attesa, la rinuncia alla sopportazione.

sabato 1 novembre 2008

L'amore secondo Licalzi

Intervista del6 GIUGNO 2005 a Lorenzo Licalzi di Francesca Baroncelli

"Che cosa ti aspetti da me?" è il nuovo libro dell'autore genovese. Quando la vita è rivoluzionata dai sentimenti. Struggente e ironico

"Ce ne stavamo in giardino tranquilli... in silenzio e io stavo così bene, e mi chiedevo perché, mi chiedevo quale sorta di incantesimo avessi fatto su di me e non me lo riuscivo a spiegare... ora lo so cosa mi avevi fatto, non era mica un incantesimo. Era amore, o magari sì, era un incantesimo".

Che cosa ti aspetti da me? (188 pagg., 14.50 Euro, Rizzoli), il nuovo libro dell'autore genovese Lorenzo Licalzi, è un romanzo che racconta la storia di una vita. E l'arrivo, inaspettato, dell'amore. Un amore maturo, se così si può chiamare il sentimento nato tra due anziani che, costretti a vivere in una casa di riposo, attendono la fine dei propri giorni.
Le giornate di Tommaso Perez - splendido protagonista della storia - trascorrono interminabili in un ospizio romano, tra la demenza senile dei compagni e l'ipocrisia di chi fa volontariato solo per lavare la propria coscienza. Storie di ordinaria follia che si intrecciano con i ricordi di un passato che ha lasciato un segno indelebile nella vita dello scorbutico e asociale Perez: brillante fisico nucleare da giovane, lo scienziato è costretto, a causa di un ictus, a vivere su una carrozzella. Ma l'incontro con la dolce Elena, ex ballerina ormai settantenne, cambierà la sua vita.

Che cosa ti aspetti da me? mi ha fatto sorridere, ma anche riflettere e commuovere. Pungenti e ironici, i personaggi sono però sempre umanissimi e toccanti nel loro affrontare una vita che, come l'autore sembra voler sottolineare, può cambiare strada quando meno te lo aspetti.

Una descrizione così realistica della vita in una casa di riposo deriva da una conoscenza approfondita dell'argomento...«Ho fondato e diretto per anni una casa di riposo per anziani - spiega Licalzi che, oltre ad essere uno scrittore di successo è anche psicologo - ho quindi osservato gli anziani e i loro comportamenti».

Perez è un fisico, e le sue ricerche scientifiche sono descritte nel libro in modo molto puntuale: questo ti è costato molto studio?«Da tempo ho una passione smodata per la fisica, nata in seguito alla lettura di un saggio di Stephen Hawkins. Così ho approfondito le mie ricerche sulla materia, dedicandomi in particolare al funzionamento dell'Universo. Su Internet ho letto la teoria di Paul Davis - fisico teorico di fama mondiale - che riguarda la velocità della luce, e ne ho parlato nel libro in modo comprensibile a tutti».

Anche la filosofia è una tua passione?
«La fisica è molto legata alla filosofia. Il filosofo che preferisco è Schopenauer: il suo pessimismo e la sua "incazzatura" ricordano quelli di Tommaso Perez».

Nel tuo libro parli spesso di Dio: Tommaso Perez sembra non crederci, mentre Elena ha fiducia nell'esistenza dell'aldilà: tu come la pensi?«Non escludo che esista un Dio che non interviene negli affari degli uomini. Seguo quella che è una matrice orientale: non un Dio-persona, ma una presenza che si manifesta in altro modo».

Magari attraverso l'amore...«L'emotività trova molti modi per esprimersi, anche durante la vecchiaia o dopo un ictus, che riduce la capacità di provare sentimenti».

Hai paura della vecchiaia?«La trovo fastidiosa... una rottura! Con questo libro l'ho esorcizzata. Uno dei pochi vantaggi che la vecchiaia può portare è il privilegio dell'irriverenza: poter dire ciò che si pensa senza apparire maleducati».