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sabato 1 novembre 2008

L'amore secondo Licalzi

Intervista del6 GIUGNO 2005 a Lorenzo Licalzi di Francesca Baroncelli

"Che cosa ti aspetti da me?" è il nuovo libro dell'autore genovese. Quando la vita è rivoluzionata dai sentimenti. Struggente e ironico

"Ce ne stavamo in giardino tranquilli... in silenzio e io stavo così bene, e mi chiedevo perché, mi chiedevo quale sorta di incantesimo avessi fatto su di me e non me lo riuscivo a spiegare... ora lo so cosa mi avevi fatto, non era mica un incantesimo. Era amore, o magari sì, era un incantesimo".

Che cosa ti aspetti da me? (188 pagg., 14.50 Euro, Rizzoli), il nuovo libro dell'autore genovese Lorenzo Licalzi, è un romanzo che racconta la storia di una vita. E l'arrivo, inaspettato, dell'amore. Un amore maturo, se così si può chiamare il sentimento nato tra due anziani che, costretti a vivere in una casa di riposo, attendono la fine dei propri giorni.
Le giornate di Tommaso Perez - splendido protagonista della storia - trascorrono interminabili in un ospizio romano, tra la demenza senile dei compagni e l'ipocrisia di chi fa volontariato solo per lavare la propria coscienza. Storie di ordinaria follia che si intrecciano con i ricordi di un passato che ha lasciato un segno indelebile nella vita dello scorbutico e asociale Perez: brillante fisico nucleare da giovane, lo scienziato è costretto, a causa di un ictus, a vivere su una carrozzella. Ma l'incontro con la dolce Elena, ex ballerina ormai settantenne, cambierà la sua vita.

Che cosa ti aspetti da me? mi ha fatto sorridere, ma anche riflettere e commuovere. Pungenti e ironici, i personaggi sono però sempre umanissimi e toccanti nel loro affrontare una vita che, come l'autore sembra voler sottolineare, può cambiare strada quando meno te lo aspetti.

Una descrizione così realistica della vita in una casa di riposo deriva da una conoscenza approfondita dell'argomento...«Ho fondato e diretto per anni una casa di riposo per anziani - spiega Licalzi che, oltre ad essere uno scrittore di successo è anche psicologo - ho quindi osservato gli anziani e i loro comportamenti».

Perez è un fisico, e le sue ricerche scientifiche sono descritte nel libro in modo molto puntuale: questo ti è costato molto studio?«Da tempo ho una passione smodata per la fisica, nata in seguito alla lettura di un saggio di Stephen Hawkins. Così ho approfondito le mie ricerche sulla materia, dedicandomi in particolare al funzionamento dell'Universo. Su Internet ho letto la teoria di Paul Davis - fisico teorico di fama mondiale - che riguarda la velocità della luce, e ne ho parlato nel libro in modo comprensibile a tutti».

Anche la filosofia è una tua passione?
«La fisica è molto legata alla filosofia. Il filosofo che preferisco è Schopenauer: il suo pessimismo e la sua "incazzatura" ricordano quelli di Tommaso Perez».

Nel tuo libro parli spesso di Dio: Tommaso Perez sembra non crederci, mentre Elena ha fiducia nell'esistenza dell'aldilà: tu come la pensi?«Non escludo che esista un Dio che non interviene negli affari degli uomini. Seguo quella che è una matrice orientale: non un Dio-persona, ma una presenza che si manifesta in altro modo».

Magari attraverso l'amore...«L'emotività trova molti modi per esprimersi, anche durante la vecchiaia o dopo un ictus, che riduce la capacità di provare sentimenti».

Hai paura della vecchiaia?«La trovo fastidiosa... una rottura! Con questo libro l'ho esorcizzata. Uno dei pochi vantaggi che la vecchiaia può portare è il privilegio dell'irriverenza: poter dire ciò che si pensa senza apparire maleducati».

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