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lunedì 2 marzo 2009

Il piacere di pensare

...Più che della metafisica della ferita noi psicologi intendiamo occuparci della ferita in sè. la sensazione è quella di una ferita. e una ferita è un'apertura, Una ferita è anche una bocca. una qualche parte di noi sta cercando di dire qualcosa. Se potessimo ascoltarla!Supponiamo che queste <> siano una sorta di messaggio: sono <>, ferite, che segnano la nostra vita.Tutti sentiamo. E se non sentiamo, siamo solo bambini, solo innocenza. Si tratta piuttosto di rendersi conto che la vita è una serie idi iniziazioni, e questa è un'iniziazione in più. Un'altra apertura a qualcosa che mette alla prova la nostra vitalità.Che sonda la nostra capacità di comprensione. Che espande la nostra intelligenza.

Ma se dicessimo che questa sofferenza viene dal Daimon, il quale esige da noi qualcosa che non semrpe siamo disposti a dare, secondo la sua teoria enunciata nel Codice dell'Anima?
Certo che sì, posso avere la sensazione che la sofferenza venga dal Daimon.

(...)qualche altro esempio di sofferenza che deriva dal Daimon?
(...)Anche innamorarsi della persona sbagliata , nel momento sbagliato, in un'latra città, ciò che ho chiamato <>.Perchè questi eventi soverchianti e inevitabili hanno luogo?nessuno ne vorrebbe sapere di complicazioni così.Eppure l'amore impossibile ricorre ovunque. E le storie che da secoli si scrivono sull'amore non sono essenzialmente altro.la persona sbagliata, nel momento sbagliato, nel posto sbaglaito.Ricordi che Eros era un daimon,un demone,per i greci, e quando eros colpisce sembra rivolgersi o collegarsi o accendere la miccia al nostro Daimon personale.Ed è una sofferenza terribile.


Ma perchè il Daimon ci invita aagli amori impossibili?

Bè, è difficile rispondere.Vogliamo dire che è inespicabile?


Tratto da Il piacere di pensare.Conversazione con Silvia Ronchey, Hillman

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