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mercoledì 1 luglio 2009

Su e giù

Bussò alla porta, con tocco deciso e attese. Riprovò più tardi, insistette e decise di arrendersi. Camminò su e giù per la strada, salì il marciapiede e lo scese, traversò la linea continua e oltrepassò la siepe. Tornò indietro, riattraversò la strada, senza guardare, risalì il marciapiede e riprese a camminare. Su e giù, su e giù. La mente era offuscata, cercava di svelare ma la mano del destino reggeva forte il manto e nulla poté vedere. Su e giù, ci andò per mesi, quasi un anno e si accorse che il tempo impiegato, spiegato a quel modo, disteso sotto i piedi che seguivano ormai le impronte, quel tempo era sprecato.
La vita non può essere forzata, la resa a volte è una vittoria e il premio ha più valore di quanto si desiderava.

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